A meno di un miglio dal centro geografico della City, in un’area una volta occupata solo da strade di terra e caseifici, il quartiere di Eureka Valley rappresenta l’eclettismo di San Francisco con il suo mix di storia, gente amichevole, edifici di architettura anticha e moderna.
Fondato originalmente da immigranti irlandesi, tedeschi e scandinavi, l’area è divenuta col tempo un sobborgo residenziale grazie al completamento del sistema tranviario su Market Street durante gli anni del 1880, collegando la stessa con il centro e lo strategico porto della città.
Più conosciuto comunemente con il nome di Castro – epicentro del movimento per i Diritti Gay degli anni ’70 – il quartiere oggi presenta molte boutiques e locali che accolgono moltissimi turisti ogni giorno. Nonostante il continuo cambiamento di questa area unica nel suo genere, molti residenti e imprenditori hanno mantenuto un profondo legame con il passato.
Da oltre quarant’anni, un locale originariamente conosciuto come macelleria fra Castro e 18th street, serve i suoi clienti nel cuore di questo quartiere fino ad esserne diventato un luogo storico: Il Ristorante e Pizzeria Italiana Sausage Factory.
Il ristorante si trova al piano terra di uno dei più grandi edifici residenziali, costruito originariamente nel 1894. Il nome del ristorante non è un doppio senso provocatorio ma, piuttosto, la denominazione descrittiva della vecchia salumeria che occupava lo stabile fino al 1940. Nel retro del ristorante, si possono ancora vedere i luoghi di lavoro dove gli uomini trascorrevano le loro giornate nell’affumicatura dei salumi.
L’attività è stata aperta per la prima volta come ristorante nel 1968 da due amici americani, proprietari per diversi anni, i quali assunsero Antonio “Tony” Azzolino come assistente cuoco, poi chef e alla fine manager.
Quando, pochi anni dopo, i proprietari volevano vendere il ristorante, Azzolino si fece avanti per acquistare il ristorante, ottenendo un aiuto dai proprietari per ottenerlo. Nel 1978, il Sausage Factory è stato formalmente acquisito dalla famiglia Azzolino, originaria della regione Calabria, la quale gestisce ancora con passione il ristorante.
“A quel tempo non c’erano molti ristoranti nella zona,” dice il manager Giovanni, anche lui emigrato molti anni fa dalla Calabria. “Nel 1970 Castro era solo un quartiere residenziale, prima di diventare il centro della protesta sociale, grazie a Harvey Milk, il quale era un nostro cliente abituale”.
Lo stile e l’arredamento di questo luogo è rimasto lo stesso come lo era quarant’anni fa, molto familiare e confortevole. La fedele clientela locale del Sausage Factory, ha sempre invitato i manager a mantenere la tradizione, segnalando eventuali modifiche realizzate nel corso degli anni. “Gli interni in legno scuro in carta da parati floreale, tappezzata di specchi antichi e fotografie, ti fa sentire come nella sala da pranzo della nonna,” ha detto un cliente di lunga data.
Anche il personale del Sausage Factory fa parte della tradizione e della famiglia. Quattro dei camerieri lavorano qui da oltre trent’anni. Ray ad esempio, con la sua grande professionalità e cordialità, è venuto qui come un cliente alla prima apertura del ristorante per poi iniziare a lavorare come cameriere, un lavoro che mantiene ancora oggi.
Altri membri di lunga data dello staff sono David, Edvin e Oscar, che hanno imparato i segreti della cucina italiana dal proprietario Tony Azzolino, il quale va ogni giorno a comprare ingredienti freschi per la cucina. Oggi c’è anche un nuovo socio, Raul, che è il cognato dello stesso Tony.
Il menù della casa è ovviamente ispirato alla tradizione culinaria del meridione italiano, arricchito con i piatti popolari della tradizione italiana-americana e preferiti dai clienti locali. Il piatto più richiesto è senza dubbio la “Lasagna alla calabrese” fatta in casa, oltre alla pizza cotta su forno a legna.
Anche se isolato dal principale quartiere della comunità italiana di San Francisco, il Sausage Factory offre un’esperienza culinaria unica in un ambiente storico. Forse è questo il segreto per riuscire a mantenere alta la tradizione italiana da oltre quaranta anni.