Exploring the traditions of Lent in Italy can lead us down a path of rituals deeply connected both with Christian beliefs and local customs.
In Puglia, for instance, many families practice a curious rite involving … a grater.Il rito della grattugia stands for symbolic cleansing and preparation for Lent: in it, people clean their cheese graters by passing them over a flame on Ash Wednesday, which symbolizes the cleansing of the soul and Lent’s purifying intentions. This ritual also marks the transition from using the grater for cheese to preparing breadcrumbs instead, which reflects the abstention from luxury and a return to simplicity and spiritual focus during the forty days before Easter.
The tradition of piante vergini (virgin plants) is also very common across Italy, even though it isn’t called that everywhere. On Ash Wednesday, many families (in some areas, the practice is carried out at community level, under the supervision of the parish priest) begin tending to young plants, a custom rooted in ancient pagan rituals. The process involves placing a thin layer of soil in a makeshift container, such as an old clay plate or a pan no longer in use, and sowing seeds of wheat, barley, lentils, or chickpeas. These seeds, which are a symbol of abundance and rebirth, are kept in the dim parts of the house throughout the forty days of Lent, and they are watered frequently. They sprout quickly, and, due to the absence of light, they develop a pale-yellowish hue. This distinctive coloration is why they are referred to as “virgin plants,” implying they are untouched by light. On Holy Thursday, they are taken to the church and placed at the foot of the Sepulcher. This very popular tradition is a blend of the spiritual and the agrarian and reflects many communities’ old connection to both their faith and the natural world. For many, it well represents the meaning of Lent and all of its themes: penance, reflection, and hope for new beginnings.
Esplorare le tradizioni della Quaresima in Italia può condurci lungo un percorso di rituali profondamente legati sia alle credenze cristiane che alle usanze locali.
In Puglia, ad esempio, molte famiglie praticano un curioso rito che prevede… la grattugia. Il rito della grattugia sta per purificazione simbolica e preparazione alla Quaresima: in esso si pulisce la grattugia passandola sulla fiamma nel Mercoledì delle Ceneri, che simboleggia la purificazione dell’anima e le intenzioni purificatrici della Quaresima. Questo rito segna anche il passaggio dall’uso della grattugia per il formaggio alla preparazione del pangrattato, che riflette l’astensione dal lusso e un ritorno alla semplicità e alla concentrazione spirituale durante i quaranta giorni che precedono la Pasqua.
Anche la tradizione delle piante vergini è molto diffusa in tutta Italia, anche se non ovunque viene chiamata così. Il Mercoledì delle Ceneri molte famiglie (in alcune zone la pratica è svolta a livello comunitario, sotto la supervisione del parroco) iniziano a prendersi cura delle giovani piante, un’usanza che affonda le radici in antichi riti pagani. Il processo prevede il posizionamento di un sottile strato di terra in un contenitore improvvisato, come un vecchio piatto di terracotta o una padella non più in uso, e la semina di semi di grano, orzo, lenticchie o ceci. Questi semi, simbolo di abbondanza e rinascita, vengono conservati nelle zone buie della casa per tutti i quaranta giorni della Quaresima e vengono annaffiati frequentemente. Germogliano rapidamente e, a causa dell’assenza di luce, sviluppano una tonalità giallo pallido. Questa colorazione distintiva è il motivo per cui vengono chiamate “piante vergini”, il che implica che non sono toccate dalla luce. Il Giovedì Santo vengono portate in chiesa e deposte ai piedi del Sepolcro. Questa tradizione molto popolare è una miscela di spirituale e agricolo e riflette l’antico legame di molte comunità sia con la loro fede che con il mondo naturale. Per molti rappresenta bene il significato della Quaresima e tutti i suoi temi: penitenza, riflessione e speranza per nuovi inizi.
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