Fino a pochi anni fa, agli italiani, l’arrivo della bella stagione poneva principalmente una domanda: dove si va, quest’anno, in vacanza? Oggi, invece, con la crisi che morde, anzi imperversa, i mesi estivi sono un periodo buono per stringere ancora di più la cinghia e risparmiare, in vista del solito autunno “caldo”. 
La vacanza, insomma, è diventata un vero e proprio bene voluttuario, di lusso.
 
Secondo una ricerca di Confesercenti-Swg quasi la metà degli italiani non andrà in vacanza e solo il 22% ha già deciso la meta. Incredibile, se pensiamo che solo tre anni fa i residenti del Belpaese che hanno goduto di un periodo di ferie erano pressoché l’80% della popolazione.
Come se non bastasse, l’occupazione stagionale scenderà di 250/300 mila unità (dati Trademark Italia).
 
Per quanto riguarda i fortunati che una vacanza han deciso di potersela comunque concedere, sempre secondo la ricerca di Trademark Italia, almeno due terzi degli intervistati opteranno per il mare, classica meta. Solo il 7% si è fatto stregare dal fascino della montagna. Cresce la scelta delle crociere nel Mediterraneo (+5,3%), degli agriturismi, dei bed&breakfast (3,6%) e dei campeggi (+6,4%). 
 
Nel tentativo di risparmiare e abbattere i costi di pernottamenti, alberghi e villaggi, raddoppia il numero d’italiani che passeranno le ferie in abitazioni di parenti o amici.
Da un focus sulle destinazioni, emerge che riescono a salvarsi la Toscana (soprattutto la Maremma), la Puglia, le coste romagnole e marchigiane, intramontabili evergreen. In (sensibile) diminuzione invece, l’appeal verso le destinazioni extraeuropee (per risparmiare i costi di viaggio), mentre reggono bene le Baleari, la Grecia e la Germania.
 
Per quanto riguarda i mezzi con i quali gli italiani raggiungeranno la meta della loro vacanza, non ci sono novità: l’auto, come prevedibile, è in testa a questa classifica; più 7,5% per i treni veloci.
Non serve essere uno statista o un luminare per commentare i dati finora riportati. In ltalia il settore del turismo non solo ha un saldo negativo, bensì è, a tutti gli effetti, sofferente; qualcosa decisamente non va. Quello che dovrebbe essere per noi un “settore-locomotiva”, da quattro estati consecutive è, piuttosto, un “settore-gambero”. 
 
In una situazione economica di questo genere, la vacanza diventa un bene accessorio, al quale si può rinunciare. Senza lavoro, con la disoccupazione in perenne crescita e quasi il 40% dei giovani disoccupati, è preventivabile che la serie di estati in flessione economica purtroppo non si fermerà a quattro.
 
Un rilancio generale dell’economia nazionale, che permetta alla gente di tornare a spendere, a “far girare” la spesa e i consumi rimetterebbe in moto questo e ben altri settori, ormai in un evidente stato di prostrazione, se non vicini a gettare definitivamente la spugna e a chiudere altre imprese. 
 

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