Castle of Fosdinovo. Photo: Dreamstime
During the early Rena-issance, the noble Malaspina family became so powerful that it managed to rule over the border region between Tuscany, Liguria, and Emilia for several centuries. Instrumental to this success was their control over the Apuan Alps surrounding the city of Carrara, which allowed them to make great profits by quarrying and trading the worldwide-known local white marble. Nowadays the whole area – the historical region called Lunigiana – abounds in castles and fortresses once belonging to this rich family of dukes and marquises.
One of the most important and best-preserved Malaspina castles, to be found in the little hamlet of Fosdinovo, still belongs to their current descendants. Let’s take a trip northwest of Carrara and visit this rocky fortress! Together, we will unveil how the dark intrigues of this medieval family still haunt Fosdinovo, and we will even track Dante’s presence inside the castle.
Built in the second half of the 12th century on sandstone rock, this castle is of great historical and architectural importance. It is remarkable, in particular, because of its towering position, now offering breath-taking views of the surrounding mountains on one side and the Tyrrhenian Sea on the horizon, while in the Middle Ages it served as a fundamental military outpost. But in fact, this role was served once again in recent times, during the last years of the Second World War, when the place became part of the Gothic Line and the fortress was occupied by Nazi troops for a few months, during which it was severely damaged by air raids.
With its high towers and ramparts, however, the shape and structure of this building can only bring us back to the times of the Malaspina. The family took full possession of the castle in the first decades of the 14th century, when the great condottiero Spinetta Malaspina “il Grande” (the Great) managed to reconquer these territories – once belonging to the Bishops-Counts of Luni – from the hands of Castruccio Castracani, Duke of Lucca: thus, Spinetta became Lord of Fosdinovo and progenitor of the Malaspina marquises that followed him, while also enlarging the castle and making it his main residence.
The legendary origins of the Malaspina are explained by a painting to be found in one of the first halls of the fortress. According to it, their surname and family motto go back to the year 548, when a noble ancestor called Accino Marzio – in revenge for the murder of his father – killed Theudebert I, King of the Franks, by cutting his throat with a thorn as he slept. Thus, the enemy king’s last words (“Ah! Mala spina!”, that is “bad thorn”) were adopted as the family name, while the Latin wordplay “Sum bona spina malis Sum mala spina bonis” (I am a good thorn for the evil, I am a bad thorn for the good) became their official slogan.
During its long history, Fosdinovo became the setting for several political and family intrigues. For example, the lustful marchioness Cristina Pallavicino, widow of Ippolito Malaspina, had a few deadly traps installed in her castle in order to get rid of her thorniest lovers. Alternatively, you can visit the room where one of the marquises was poisoned by his own son: some say that you can still feel his dying breath and weakening heartbeat by touching his bed or listening to the sound of the wooden bedknobs. Needless to say, the castle also has more traditional features, such as its creepy prison and torture chamber.
One of the most famous legends concerning the Malaspina Castle of Fosdinovo is that the place is haunted by a ghost: that of Bianca Maria Aloisia, the albino daughter of Marquis James II. At a young age, Bianca fell in love with a servant whom she wanted to marry despite her parents’ fervent opposition to that “shame”: eventually, to put an end to the dispute, the girl’s father decided to have her walled up alive in a cell with a dog and a wild boar, symbols of fidelity and rebellion. Some recent excavations have in fact confirmed the presence of a girl’s bones and two animals’ remains inside the fortress.
Fosdinovo, however, is not known just for these gruesome episodes. According to the tradition, the room located in the most ancient tower of the building was once inhabited by none other than Dante Alighieri during his exile from Florence. As a matter of fact, the Sommo Poeta’s friendship with the Malaspina – who suggested him to continue to work on his Divine Comedy – is immortalized by the 18th century frescoes in the main hall of the castle.
All in all, it is no wonder that today the peaceful Malaspina Castle is a Cultural Center and an artists and writers’ residence, as well as a museum, and a B&B – if you are willing to spend a night here, surrounded by all these mysteries.
Durante il primo Rinas-cimento, la nobile famiglia dei Malaspina divenne così potente che riuscì a dominare sulla regione di confine tra Toscana, Liguria ed Emilia per molti secoli. Funzionale a questo successo fu il loro controllo sulle Alpi Apuane che circondano la città di Carrara e che permise loro di fare grandi guadagni scavando e negoziando il locale marmo bianco conosciuto in tutto il mondo. Oggi l’area intera – la regione storica è chiamata Lunigiana – abbonda di castelli e fortezze che una volta appartenevano a questa ricca famiglia di duchi e marchesi.
Uno dei castelli malaspiniani più importanti e meglio conservati, che si trova nel piccolo villaggio di Fosdinovo, appartiene ancora ai loro attuali discendenti. Facciamo un viaggio a nordovest di Carrara e visitiamo questa fortezza rocciosa! Insieme, sveleremo come gli oscuri intrighi di questa famiglia medievale ancora si aggirano a Fosdinovo, e localizzeremo anche la presenza di Dante nel castello.
Costruito nella seconda metà del 12° secolo su pietra di arenaria, questo castello ha una grande importanza storica ed architettonica. È straordinario, in particolare, per la sua posizione torreggiante, che oggi offre una vista che toglie il fiato sulle montagne circostanti da un lato e sul Mar Tirreno all’orizzonte, e che nel Medioevo lo rendeva un avamposto militare fondamentale. Ma proprio questo ruolo è tornato utile, ancora una volta in epoca recente, durante gli ultimi anni della seconda Guerra Mondiale quando il luogo divenne parte della Linea Gotica e la fortezza fu occupata da truppe naziste per alcuni mesi, durante i quali fu pesantemente danneggiato dalle incursioni aeree.
Con le sue alte torri e i bastioni, comunque, la forma e la struttura di questo edificio possono solo riportarci indietro ai tempi dei Malaspina. La famiglia prese pieno possesso del castello nelle prime decadi del 14° secolo, quando il grande condottiero Spinetta Malaspina “il Grande” riuscì a riconquistare questi territori – che una volta appartenevano ai Vescovi – Conti di Luni – dalle mani di Castruccio Castracani, duca di Lucca: così, Spinetta divenne signore di Fosdinovo e progenitore dei marchesi di Malaspina che l’hanno seguito, allargando anche il castello e rendendolo la sua residenza principale.

 

Le origini leggendarie dei Malaspina sono spiegate da un dipinto che può essere trovato in una delle prime sale della fortezza. Secondo il dipinto, il cognome e motto della famiglia vanno indietro all’anno 548, quando un nobile antenato chiamato Accino Marzio – come vendetta per l’assassinio di suo padre – uccise Theudebert I, re dei Franchi, tagliandogli la gola con una spina mentre dormiva. Così, le ultime parole del re nemico (“Ah! Mala Spina!”, cioè “cattiva spina”) furono adottate come nome di famiglia, mentre il gioco di parole latine “Sum bona spina malis Sum mala spina bonis” (Sono una buona spina per il cattivo, Sono una cattiva spina per il bene) divenne il motto ufficiale.
Durante la sua lunga storia, Fosdinovo divenne il luogo di molti intrighi politici e familiari. Per esempio, la lussuriosa marchesa Cristina Pallavicino, vedova di Ippolito Malaspina, aveva alcune trappole mortali installate nel suo castello per liberarsi dei suoi innamorati più spinosi. In alternativa, potete visitare la stanza dove una delle marchese fu avvelenata dal suo stesso figlio: alcuni dicono che potete ancora sentire il suo ultimo respiro e il battito cardiaco sempre più debole toccando il suo letto o ascoltando il suono del letto matrimoniale in legno. Inutile dirlo, il castello ha anche caratteristiche più tradizionali come le prigioni raccapriccianti e la camera di tortura.
Una delle leggende più famose riguardo al Castello Malaspina di Fosdinovo è che il luogo è abitato da un fantasma: quello di Bianca Maria Aloisia, la figlia albina del Marchese Giacomo II. In giovane età, Bianca si innamorò di un servitore che lei voleva sposare nonostante la fervida opposizione dei suoi genitori a quella “vergogna”: alla fine, il padre della ragazza, per porre fine alla disputa, decise di murarla viva in una cella con un cane ed un verro selvatico, simboli della fedeltà e ribellione. Recenti scavi hanno infatti confermato la presenza delle ossa di una ragazza e i resti di due animali nella fortezza.
Fosdinovo, comunque, non è conosciuto solo per questi episodi orrendi. Secondo la tradizione, la stanza localizzata nella torre più antica dell’edificio una volta fu occupata nientemeno che da Dante Alighieri durante il suo esilio da Firenze. Come dato di fatto, l’amicizia del Sommo Poeta con Malaspina –  che gli suggerì di continuare a lavorare sulla sua Divina Commedia – è immortalata dagli affreschi del 18° secolo nella sala principale del castello.
Tutto sommato, non è un caso che oggi il pacifico Castello Malaspina sia un centro culturale ed una residenza per artisti e scrittori, così come un museo, ed un B&B – se siete disposti a passare una notte qui, circondati da tutti questi misteri.

Receive more stories like this in your inbox