Specialty grissini from Piedmont in various flavors (Photo: Antonello Marangi/Dreamstime)

Have you ever wondered about the origins of the humble breadstick, or grissino, as it’s known in Italy? This slender, crunchy bread, a staple on Italian tables and beyond, has a pretty curious history.

It all begins in the 17th century, in the city of Turin, in Piedmont, where young prince Vittorio Amedeo II, known for his frail constitution and sensitive stomach, struggled to digest the crumb of regular bread. 

What could be done to help the future king enjoy the staple food of his kingdom without discomfort?

Enter Antonio Brunero, the innovative baker of the House of Savoy. Tasked with solving the prince’s dietary dilemma, Brunero devised a bread that was all crust and no crumb. The result? The first grissino, a breadstick that was not only easier to digest but also simple to preserve and transport. Poor Vittorio Amedeo II must have been delighted when he realized that his baker managed to create a “bread” he could enjoy, but he wasn’t to be the only one to appreciate Brunero’s invention for long.

Indeed, the grissino quickly gained popularity, its fame reaching even the illustrious Napoleon Bonaparte who was so obsessed with what he called petits bâtons de Turin, or”small sticks from Turin,” to establish a courier service between Turin and Paris and ensure a steady supply of his favorite snack.

Fresh grissini robatà (Photo: Gustavo Andrade/Dreamstime)

Over the years, the grissino has evolved, reflecting the changing tastes and dietary preferences of its consumers. From wholemeal to kamut, sesame to fennel, and even sweet variants with chocolate, sugar, or caramel, the grissino family has expanded, offering something for everyone. Yet, the traditional robatà grissino, with its characteristic nodosity from hand-rolling, remains a favorite. And as many of you may already know, grissino is pretty versatile and can be both a great complement to a meal or a perfect snack, especially if you dip it in chocolate spread or wrap prosciutto around it! 

So, the next time you reach for a breadstick, whether at a restaurant or your local supermarket, take a moment to appreciate its history: each crunch is a reminder of Antonio Brunero’s ingenuity, of a young prince’s dietary dilemma, and of a culinary tradition that continues to thrive.

Ti sei mai chiesto quali siano le origini dell’umile grissino (il breadstick inglese)? Questo pane sottile e croccante, un punto fermo sulle tavole italiane e non solo, ha una storia piuttosto curiosa.

Tutto ha inizio nel XVII secolo, nella città di Torino, in Piemonte, dove il giovane principe Vittorio Amedeo II, noto per la sua costituzione fragile e lo stomaco sensibile, faticava a digerire la mollica del pane normale.

Cosa si poteva fare per aiutare il futuro re a godersi senza disagio l’alimento base del suo regno?

Entra in scena Antonio Brunero, l’innovativo fornaio di Casa Savoia. Incaricato di risolvere il dilemma dietetico del principe, Brunero ideò un pane tutto crosta e niente briciole. Il risultato? Il primo grissino, non solo più digeribile ma anche semplice da conservare e trasportare. Il povero Vittorio Amedeo II deve essere stato felicissimo quando si è accorto che il suo fornaio era riuscito a creare un “pane” da gustare, ma non fu l’unico ad apprezzare l’invenzione di Brunero.

Il grissino, infatti, guadagnò presto popolarità, la sua fama raggiunse persino l’illustre Napoleone Bonaparte che era così ossessionato da quelli che chiamava i petits Batons de Turin, ovvero i “bastoncini di Torino”, da istituire un servizio di corrieri tra Torino e Parigi e garantire un servizio costante di fornitura del suo snack preferito.

Negli anni il grissino si è evoluto, rispecchiando il mutare dei gusti e delle preferenze alimentari dei consumatori. Dall’integrale al kamut, dal sesamo al finocchio, fino alle varianti dolci con cioccolato, zucchero o caramello, la famiglia del grissino si è allargata, offrendo qualcosa a tutti. Tuttavia, il tradizionale robatà grissino, con la sua caratteristica nodosità data dall’arrotolamento a mano, rimane uno dei preferiti. E come molti di voi già sapranno, il grissino è piuttosto versatile e può essere sia un ottimo complemento per un pasto che uno spuntino perfetto, soprattutto se lo si intinge nella crema spalmabile al cioccolato o lo si avvolge attorno al prosciutto!

Quindi, la prossima volta che prenderai un grissino, che sia al ristorante o al supermercato, datti il tempo di apprezzarne la storia: ogni scricchiolio è un ricordo dell’ingegnosità di Antonio Brunero, del dilemma alimentare di un giovane principe e di una tradizione culinaria che continua a prosperare.


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