Se diciamo “Giuseppe Verdi”, qual è la prima cosa che vi viene in mente? Se ci state ancora pensando, possiamo darvi un aiutino…”La donna è mobile, qual piuma al vento”… Ecco, ora canterete l’aria più famosa del Rigoletto per il resto della vostra giornata.

E per chi invece non ha familiarità con questi versi, allora lo spettacolo messo in scena sabato 15 giugno dalla Vineyard Touring Opera Company al Women’s Bay Club di Santa Monica avrebbe fatto proprio al caso vostro. “From Script to Score” è una prima messa in scena del quarto atto di “The King Amuses Himself” di Victor Hugo, opera che ha ispirato “Il Rigoletto” di Verdi, seguita dalle corrispondenti scene di quest’ultima, tra le quali il Quartetto, la Tempesta e, neanche a dirlo, “La donna è mobile”.

Ma non è tutto; la Vineyard Touring Opera Company non si è accontentata di riproporre una delle opere più amate al mondo ma, una volta allietato il pubblico con scene semplici ma efficaci, ha chiamato gli attori a recitare una parte dei “Pagliacci” di Leoncavallo, storia di amore e gelosia che ha per protagonista una compagnia itinerante di attori nel Sud Italia. Basata su una storia vera, “Pagliacci” è stata resa famosa dall’aria “Vesti la Giubba”, nella quale Caino, uno dei personaggi, si lamenta del fatto che anche quando il suo cuore è a pezzi e soffre le più terribili pene d’amore, il suo lavoro lo costringe a sorridere comunque.

Entrambe le rappresentazioni, portate sul palco in occasione del “2013: The Year of Italian Culture” nonché bicentenario di Giuseppe Verdi, sono state accompagnate dall’orchestra diretta dal maestro Adil Metha, che ha egregiamente interpretato la musica e lo spirito di Verdi. Lodevole anche l’impegno e la passione degli attori che dopo avere recitato nella loro lingua madre, l’inglese, si sono cimentati nelle arie cantate in italiano, trasportando il pubblico, anche se per breve tempo, in un’epoca lontana in cui la cultura e la musica non solo rappresentavano i fondamenti della società, ma ne facevano da collante.

Quella stessa musica che, ancora oggi, porta in alto il nome dell’Italia nel mondo…e che per fortuna nulla ha a che vedere con i mandolini.

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