Con uno sviluppo costiero fra i più lunghi d’Europa, la penisola italiana rappresenta di per sè una suggestiva soglia di separazione fra la terraferma e il mare, se vogliamo fra il finito e l’infinito.
 
Le sessanta fotografie scattate in Italia che compongono la mostra di Graziano Paiella “Soglia”, attualmente in visione presso l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, offrono una riflessione sul valore insito in uno scatto fotografico: specchio della realtà o personale finestra sul mondo?
 Una foto della città  di Ferrara che fa parte della mostra fotografica dell’IIC 

 Una foto della città  di Ferrara che fa parte della mostra fotografica dell’IIC 

Le foto di questa esposizione sembrano certamente rispondere al secondo quesito. In ognuna di queste scopriamo oltre alla soglia-finestra-inquadratura un’altra soglia, quella disegnata dalla trama di una rete, un riflesso, un parapetto, un cancello o dal collo di due cigni nell’orizzonte del mare.
 
Ne abbiamo parlato con Graziano Paiella, da oltre vent’anni regista televisivo per la RAI, ma anche grande appassionato di fotografia sin da quando era molto giovane.
 
Che cosa rappresenta la mostra fotografica “Soglia” esposta all’Istituto Italiano di Cultura?
L’idea della mostra fotografica “Soglia” è nata mentre leggevo un bellissimo libro del maestro Luigi Ghirri: “Lezioni di fotografia”. Uno dei capitoli è dedicato alla Soglia fotografica, dove Ghirri la definisce come l’istante in cui il fotografo scatta una fotografia e con il suo io decide cosa inserire e cosa lasciare fuori della realtà creando un’inquadratura.
 Una costa sul Mar Tirreno visto dalla “soglia” di Graziano Paiella 

 Una costa sul Mar Tirreno visto dalla “soglia” di Graziano Paiella 

Da questa analisi ho tratto la mia mostra fotografica dove all’interno di questa prima soglia io ho inserito un’altra soglia, ma naturale, che può essere formata da una finestra o un parapetto o il collo di due cigni di un pedalò, con un fondo che è sempre lo stesso l’orizzonte del mare.  Poi nella mostra è sviluppata un’altra sezione con 25 foto che hanno come tema la soglia nelle città italiane.
 
Da dove provengono le 60 fotografie che compongono l’esposizione?
Le due sezioni della mostra fotografica sono formate da 35 foto che riguardano il mare e la soglia e che sono state scattate su molteplici spiagge italiane, dalla Liguria alla Toscana per poi passare per il Lazio dove io vivo, e arrivare alla Campania, Sicilia e mar Adriatico. Le altre 25 che riguardano la Soglia nelle città, sono state invece scattate in diverse città italiane: Roma, Napoli, Palermo,  Ferrara, Venezia, Firenze ecc.
 
Pensa che questa mostra possa offrire agli americani una prospettiva differente sull’Italia?
Io credo che più che offrire una prospettiva differente sull’Italia, la mostra possa offrire un modo diverso di vedere le cose; l’orizzonte del mare è bellissimo osservarlo così com’è, ma se noi lo inquadriamo in una “soglia” ne aumentiamo la forza. Lo stesso accade se inquadriamo in una soglia un monumento importante che abbiamo visto e rivisto in centinaia di immagini. Questo diventa nuovo, perché è arricchito da una nuovo punto di vista. La fotografia aiuta a vedere le cose in modo nuovo e diverso per cui ti porta anche a pensare in modo diverso.
 Il Mare Adriatico visto da una particolare prospettiva  

 Il Mare Adriatico visto da una particolare prospettiva  

Quanto ha influito su questa mostra la sua lunga esperienza di regista alla RAI?
La fotografia è il mio primo amore, faccio fotografie da quando ero piccolo, il lavoro come regista RAI mi ha permesso di approfondire la ricerca dell’inquadratura migliore per raccontare con le immagini. Inoltre, il mio lavoro, che amo, mi permette di viaggiare e di vedere sempre luoghi nuovi che io cerco di raccontare con le immagini, cercando sempre un punto di vista originale, che ne valorizzi la forma e il contenuto.
 
Come è stata la reazione del pubblico di San Francisco?
Molte delle persone con cui ho avuto uno scambio,  hanno colto la poetica e l’originalità del punto di vista. Sono anche rimasti sbalorditi quando spiegavo che il 90% delle foto sono state scattate con lo smartphone. Per fare una bella fotografia serve una buona luce e un inquadratura che racconti qualcosa, tutto qui.
E poi bisogna scattare, scattare come faccio io ogni giorno; per esempio, nella mia pagina Facebook pubblico da circa quattro anni “unaphotoalgiorno” cioè ogni giorno posto una foto, una specie di mostra giornaliera.
 
La mostra “Soglia” sarà esposta presso la galleria dell’Istituto Italiano di Cultura fino a al prossimo  5 settembre. Fara’ tappa in altre citta’?
Riguardo il futuro della mostra, spero di riuscire a portarla in altre città americane, forse a Seattle. All’Istituto Italiano di Cultura a San Francisco ho trovato competenza, serietà e professionalità, un grazie di cuore al direttore Paolo Barlera e a tutti suoi dipendenti,  ed un grazie particolare alla mia amica Josephine Gray che ha dato il via a tutto questo!
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