Per la prima volta in qualità di primo cittadino di Roma, il Sindaco Ignazio Marino ha fatto visita a San Francisco per presentare il progetto di restauro dei siti archeologici della Capitale, dando inizio ad un programma di scambio culturale con la Città sulla Baia.
In un ricevimento organizzato al Consolato Generale d’Italia lo scorso giovedì 11 settembre, il Sindaco Marino ha ricevuto il benvenuto del Console Mauro Battocchi e della comunità italiana ed americana della Bay Area.
Accompagnato dal Consigliere Diplomatico Rosanna Coniglio e dal Soprintendente dei Musei e Siti Archeologici di Roma Claudio Presicce, Marino ha mostrato ai presenti immagini di tesori unici non aperti al pubblico, svelando il progetto di creare nel centro di Roma il più grade parco archeologico del mondo.
Di seguito l’intervista esclusiva rilasciata a L’Italo-Americano.
RN: Quali elementi in comune si possono trovare tra una città ricca di storia come Roma, ed una così innovativa come San Francisco?
IM: Con il cambio radicale che la nostra amministrazione ha impresso, direi sicuramente la cultura dei diritti. Roma l’anno scorso a natale ha voluto appendere una luminaria che attraversasse da Piazza Venezia fino a Piazza del Popolo tutto il corso con i colori dell’arcobaleno, proprio perché ha voluto caratterizzarsi fin dall’inizio come città attenta ai diritti di tutti, non ai diritti speciali di qualcuno.
Credo che Roma, città ormai tri-millenaria, caratterizzatasi sempre per essere una città accogliente, possa assieme a San Francisco essere uno dei punti di riferimento della cultura dei diritti nel nostro pianeta.
RN: Come si svilupperà la vostra cooperazione culturale con il Fine Arts Museum di San Francisco?
IM: Il museo di Fine Arts di San Francisco e’ molto interessato ad avere degli scambi con noi, ed ovviamente noi siamo molto attenti a studiarne le caratteristiche, in particolare c’e’ grande interesse ad avere un nostro Caravaggio che e’ in esposizione permanente ai Musei Capitolini di Roma.
Sono grato al Console Generale Mauro Battocchi, perché uno dei motivi principali di questa breve visita in California e’ legato ad un altro aspetto che sta caratterizzando la nostra amministrazione nel settore dell’arte e della cultura e dell’archeologia: il cercare di diffondere il concetto che la storia archeologica millenaria di una città come Roma non appartenga soltanto ai romani ma a tutto il genere umano.
Il senso della mia presenza qui e’ quello di far vedere quanto immenso sia questo patrimonio, ma quanto realisticamente impossibile sia che solo con la fiscalità delle romane e dei romani si possa valorizzarlo.
Quindi una proposta che stiamo facendo, non solo in alcune città degli Stati Uniti ma anche in altri paesi del mondo, e’ quella di una condivisione che non significhi solo filantropia, ma condivisione nelle decisioni strategiche che devono essere prese per rendere fruibile la nostra cultura.
Un esempio e’ il meraviglioso spettacolo che forniamo ogni sera in sei lingue, dove attraverso le parole ed il racconto scientifico di Piero Angela ricostruiamo il Foro di Augusto esattamente come era duemila anni fa. Vedere con effetti speciali e luci il foro come era all’epoca e come ci vivevano i romani e’ qualcosa meraviglioso.
RN: Fra gli aspetti per i quali San Francisco e’ all’avanguardia negli Stati Uniti c’e’ anche il rispetto dell’ambiente e riciclaggio dei rifiuti. Può l’azienda Recology da lei visitata essere presa come modello?
IM: Sin dal momento in cui sono stato eletto abbiamo lavorato con grande determinazione su questo aspetto, uno dei miei primi incontri da sindaco e’ stato con Jack Macy, il leader di Recology e del programma “0 waste”.
Purtroppo a Roma dall’inizio degli anni sessanta si e’ di fatto basato la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti su una grandissima discarica (un po come a New York fino all’anno 2002).
In questo momento stiamo affrontando una sfida epocale, nel giro di un anno siamo arrivati fino al 40% di raccolta differenziata, mentre San Francisco e’ intorno al 70%.
Stiamo facendo uno sforzo con grande determinazione perché tutti possano comprendere che arrivare a reinserire nel ciclo industriale i rifiuti e quindi ricreare ricchezza e posti di lavoro, come vogliamo farlo noi in tre anni, e’ uno sforzo straordinario non solo per l’amministrazione ma anche per la popolazione che deve comprendere il valore della protezione del nostro pianeta e del nostro ambiente.
RN:Ad ottobre a Roma ci sarà la seconda edizione della Maker Faire, evento innovativo nato qui nella Bay Area nel 2006 e poi diffusosi in tutto il mondo. Quali sono le sue previsioni?
IM: Io credo che Roma per la Maker Fair debba diventare un punto di riferimento planetario. L’anno scorso ogni singolo giorno e’ stato necessario interrompere la vendita dei biglietti, perché il numero di persone che volevano entrare era superiore allo spazio a disposizione nel Palazzo dei Congressi all’Eur.
Quest’anno abbiamo voluto realizzarla in uno degli spazi più prestigiosi d’Italia, l’Auditorium del Parco della Musica disegnato da Renzo Piano, quindi avremo una superficie molto più ampia dell’anno scorso.
Se nella prima edizione avuto quasi trentamila biglietti staccati, faccio una previsione per quest’anno ne staccheremo più di cento mila.