The world-famous Pirelli (Photo: Steve Mann/Dreamstime)

Giovanni Battista Pirelli, a visionary young engineer, founded Pirelli in Milan in 1872, initially specializing in rubber and derivative processes, including the production of scuba diving rebreathers. As the 20th century progressed, the company astutely shifted its focus towards the burgeoning fields of tire production and cables for energy and telecommunications, aligning itself with the rapid advancements in motor vehicles and telecommunication networks. By the 1950s, Pirelli was a powerful and internationally known name of our Made in Italy, a success the company underscored by commissioning the Pirelli Tower in Milan, an architectural symbol near the original factory site, epitomizing the company’s commitment to modernity.

A hallmark of Pirelli’s innovation came in 1974 with the invention of the wide radial tire, a groundbreaking response to the Lancia rally team’s need for robust tires for the powerful Lancia Stratos. This innovation caught the attention of automotive giants like Porsche, which adopted it for the 911 Turbo. 

Pirelli’s trajectory of growth and diversification throughout the late 20th and early 21st centuries is marked by a series of strategic moves and significant acquisitions. In 1988, one such notable acquisition was the Armstrong Rubber Company, which bolstered Pirelli’s position in the tire industry. As the 21st century dawned, Pirelli took decisive steps to refocus its business model, divesting its terrestrial fiber optic cables business to Cisco and its optical components operations to Corning. This significant transaction, valued at 5 billion euros, was a strategic pivot that facilitated Pirelli’s foray into the telecommunications sector. It enabled the company to become a majority shareholder in Telecom Italia in 2001, a position it retained until 2007, marking a significant period in the company’s history. 

In the early 2000s, Pirelli further broadened its brand beyond the tire and automotive sectors. This period saw the introduction of a range of Pirelli-branded products, including clothing, watches, and eyewear, showcasing the company’s ability to diversify its product offerings while maintaining its core brand identity. But Pirelli continued to strengthen its global manufacturing capabilities, at the same time: notably, the company expanded its tire production capacity with the opening of its first tire production plant in China in 2005, followed by a new facility in Romania in 2006. These expansions were critical in reinforcing Pirelli’s global footprint and enhancing its capacity to meet the growing demand for its products in various international markets.

Pirelli tires (Photo: Mrsegui/Dreamstime)

Over the past few years, Pirelli has maintained a consistent focus on innovation and diversification of its product lines, marking its presence in various sectors with new and advanced offerings. In 2017, the company made a significant re-entry into the cycling world with the launch of P ZERO Velo, a new range of road cycling tires. This move not only expanded Pirelli’s product portfolio but also signified a return to a market where the brand had historical roots. Continuing this momentum in product innovation, 2019 saw Pirelli announce the introduction of a new range of mountain biking tires named Scorpion,  an addition that catered to a growing segment of outdoor sports enthusiasts, further broadening the company’s reach in the cycling tire market.

In 2021, Pirelli once again demonstrated its commitment to innovation in high-performance sectors by introducing 18-inch tires. This development was in line with the new aerodynamic and technical regulations set for the 2022 season in Formula One. This introduction should be read as the continuation of Pirelli’s long-standing association with motorsport, particularly Formula One, where the company has been a pivotal player as a tire supplier. Moreover, the move underscored Pirelli’s dedication to advancing its products in line with the latest technological trends and standards in motorsport, further cementing its reputation as a leader in high-performance tire manufacturing.

Today, Pirelli is a symbol of Italian excellence and the embodiment of the spirit of innovation and quality synonymous with Italy’s industrial and cultural identity. The company’s history bears witness to its strategic growth, adaptability, and unwavering commitment to the “Made in Italy” ethos, an ethos made of craftsmanship, creativity, and a pursuit of excellence – qualities that Pirelli has embodied throughout its history. As the company looks to the future, it continues to innovate and evolve, always staying true to its roots while embracing the challenges and opportunities of a rapidly changing world.

Giovanni Battista Pirelli, un giovane ingegnere visionario, fondò la Pirelli a Milano nel 1872, specializzandosi inizialmente nelle lavorazioni della gomma e dei derivati, compresa la produzione di rebreather per immersioni subacquee. Con il progredire del 20° secolo, l’azienda spostò astutamente la sua attenzione verso i settori fiorenti della produzione di pneumatici e cavi per l’energia e le telecomunicazioni, allineandosi ai rapidi progressi dei veicoli a motore e delle reti di telecomunicazione. Negli anni ’50 Pirelli era un nome potente e conosciuto a livello internazionale del nostro Made in Italy, un successo che l’azienda sottolineò commissionando il Grattacielo Pirelli a Milano, un simbolo architettonico vicino al sito originale della fabbrica, che incarna l’impegno dell’azienda verso la modernità.

Un segno distintivo dell’innovazione di Pirelli arrivò nel 1974 con l’invenzione dell’ampio pneumatico radiale, una risposta innovativa alla necessità del team di rally Lancia di pneumatici robusti per la potente Lancia Stratos. Quest’innovazione attirò l’attenzione di giganti automobilistici come Porsche, che la adottò per la 911 Turbo.

La traiettoria di crescita e diversificazione di Pirelli tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo è segnata da una serie di mosse strategiche e acquisizioni significative. Nel 1988, una di queste importanti acquisizioni fu quella della Armstrong Rubber Company, che rafforzò la posizione di Pirelli nel settore dei pneumatici. All’alba del 21° secolo, Pirelli ha compiuto passi decisivi per rifocalizzare il proprio modello di business, cedendo il business dei cavi in fibra ottica terrestre a Cisco e le attività relative ai componenti ottici a Corning. Questa importante operazione, del valore di 5 miliardi di euro, ha rappresentato un perno strategico che ha facilitato l’ingresso di Pirelli nel settore delle telecomunicazioni. Ciò ha consentito all’azienda di diventare nel 2001 azionista di maggioranza di Telecom Italia, posizione mantenuta fino al 2007, contrassegnando un periodo significativo nella storia dell’azienda.

All’inizio degli anni 2000, Pirelli ha ulteriormente ampliato il proprio marchio oltre i settori degli pneumatici e dell’automotive. Questo periodo ha visto l’introduzione di una gamma di prodotti a marchio Pirelli, tra cui abbigliamento, orologi e occhiali, che ha dimostrato la capacità dell’azienda di diversificare la propria offerta di prodotti pur mantenendo l’identità principale del marchio. Ma allo stesso tempo Pirelli ha continuato a rafforzare le proprie capacità produttive globali: in particolare, l’azienda ha ampliato la propria capacità produttiva di pneumatici con l’apertura del suo primo impianto di produzione di pneumatici in Cina nel 2005, seguito da un nuovo stabilimento in Romania nel 2006. Queste espansioni sono state fondamentali per rafforzare la presenza globale di Pirelli e migliorare la capacità di soddisfare la crescente domanda dei suoi prodotti in vari mercati internazionali.

Negli ultimi anni Pirelli ha mantenuto una costante attenzione all’innovazione e alla diversificazione delle proprie linee di prodotto, marcando la propria presenza in diversi settori con offerte nuove ed avanzate. Nel 2017 l’azienda ha fatto un significativo rientro nel mondo del ciclismo con il lancio di P ZeroVelo, una nuova gamma di pneumatici da ciclismo su strada. Questa mossa non solo ha ampliato il portafoglio prodotti di Pirelli, ma ha significato anche un ritorno in un mercato in cui il marchio aveva radici storiche. Continuando questo slancio nell’innovazione di prodotto, il 2019 ha visto Pirelli annunciare l’introduzione di una nuova gamma di pneumatici per mountain bike denominata Scorpion, un’aggiunta che si rivolge a un segmento crescente di appassionati di sport all’aria aperta, che amplia ulteriormente la portata dell’azienda nel mercato degli pneumatici da ciclismo.

Nel 2021 Pirelli ha dimostrato ancora una volta il suo impegno per l’innovazione nei settori ad alte prestazioni introducendo pneumatici da 18 pollici. Questo sviluppo era in linea con i nuovi regolamenti aerodinamici e tecnici stabiliti per la stagione 2022 in Formula Uno. Questa introduzione deve essere letta come la continuazione del rapporto di lunga data di Pirelli con il motorsport, in particolare con la Formula Uno, dove l’azienda ha avuto un ruolo fondamentale come fornitore di pneumatici. Inoltre, questa mossa ha sottolineato l’impegno di Pirelli nel far progredire prodotti in linea con le ultime tendenze tecnologiche e gli standard del motorsport, consolidando ulteriormente la reputazione di leader nella produzione di pneumatici ad alte prestazioni.

Oggi Pirelli è simbolo dell’eccellenza italiana e incarnazione dello spirito di innovazione e qualità sinonimo dell’identità industriale e culturale del Paese. La storia dell’azienda testimonia crescita strategica, adattabilità e impegno costante verso l’etica del “Made in Italy”, un’etica fatta di artigianalità, creatività e ricerca dell’eccellenza, qualità che Pirelli ha incarnato nel corso della sua storia. Mentre guarda al futuro, l’azienda continua a innovarsi ed evolversi, rimanendo sempre fedele alle sue radici e abbracciando le sfide e le opportunità di un mondo in rapido cambiamento.


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