The Passetto at the back of Castel Sant'Angelo (Photo: Lucamato)

Have ever heard about the Passetto di Borgo or, to say it in Romanesco, er Coridore de Borgo? This historical landmark is a bit of a 007-esque fixture in the middle of the baroque beauty of the area around the Vatican. The elevated and fortified corridor is part of the Vatican walls and joins the Apostolic Palace to Castel Sant’Angelo, with a path that runs along both Via dei Corridori and Via Borgo Sant’Angelo.

Why do I say it has a 007-allure? Well, because it has been notably used by popes to escape the Vatican when in danger. This, back in days when the Pope would fight wars up and down Europe, could happen quite often. In 1494, Pope Alexander VI Borgia used the Passetto to find safety at Castel Sant’Angelo, during Charles VIII of France’s invasion of the capital (and on other occasions, too, as we will see). Not much later, in 1527, it was Pope Clement VII Medici to use it to escape the mercenary army of Charles V Hapsburg. But there is more because it was also used to transport to Castel Sant’Angelo, see of the Vatican State Prisons, prisoners of certain danger or relevance, to ensure no one knew they were incarcerated there.

A first version of the Passetto can be dated back to the 6th century AD, and some remnants of it can still be seen near Porta Castello. Sometimes around 850 AD, Pope Leo IV ordered the construction of defense walls all around the Basilica of Saint Peters and its surroundings; to facilitate the operation, pre-existing structures were utilized, including the Passetto, which was integrated into the Vatican walls’ system. There is, however, some uncertainty about when it became the defensive structure we know today. According to some, the Passetto acquired its current strategic meaning and defensive shape in 1277, when Pope Nicholas III moved from the Lateranense Palace to the Vatican. Others, on the other hand, believe it was Pope Boniface IX to enhance its structure between the end of the 14th and the beginning of the 15th century, with antipope Baldassare Cossa, also known as John XXIII (no, we are not talking about Pope Roncalli, today a Saint of the Catholic Church, but of “another” John XXIII, elected during the Council of Pisa in 1408, a council that was never recognized by Catholic authorities), adding up more defensive features between 1410 and 1415.

With time, watchtowers and more fortifications were built, because the Passetto’s function was primarily defensive: it was used to control the streets around the Vatican, ensure no riot developed, and guarantee safety to Rome’s most important citizen, the Pope. Indeed, this was its key role: offering a safe and quick way to escape the Vatican in case of danger, to find safety in Castel Sant’Angelo. Clearly, then, the use of the Passetto di Borgo is associated especially with the darkest moments of the Papacy’s history, just as it happened, as said, in 1527, when the Lansquenets sacked Rome and threatened Pope Clement VII. On that occasion, the pontiff walked the 800 meters of the corridor surrounded by his entourage, who shielded him with dark cloaks and robes, so that his white cassock wouldn’t attract the attention of the enemy. The Swiss Guards, who are still today the personal protectors of the Pope, blocked the access to the Passetto, enabling Clement VII to reach Castel Sant’Angelo unhurt. According to historians, this was the last time the Passetto was used as an escape route.

A view of the Passetto di Borgo (Photo: Anna Yordanova/Dreamstime)

But if you think the construction has been enjoying retirement since the mid-16th century, you’d be mistaken.

First of all, some saucy tales around Rome say that the infamous Rodrigo Borgia, Pope Alexander VI, would use the Passetto to reach, without being seen, the rooms where he met his lovers. More than a walk of shame, however, it became a walk of hope, because its association with the sexual escapades of Pope Borgia gave origin to the belief that men who’d walk it back and forth 77 times – for a total of about 50 miles – would regain their lost virility.

For centuries, the Passetto remained closed and unused, until it was opened again for the Jubilee of the year 2000.

Today the Passetto di Borgo is part of the historical-artistic complex of Castel Sant’Angelo and of the Parco della Mole Adriana. It underwent a period of restoration in 2018, then remained closed, along with all of our museums, for a good part of 2020 because of the pandemic. Today, you can visit the Passetto as part of the tour of the Castel Sant’Angelo Museums, provided you have your “super Green Pass,” that is, that you are fully vaccinated and with the booster. Visits, which are available only with a guide, must be booked in advance and are available Tuesday to Sunday 9 am-7.30 pm.

Avete mai sentito parlare del Passetto di Borgo o, per dirla in romanesco, er Coridore de Borgo? Questo punto di riferimento storico è una sorta di via di fuga per 007 in mezzo alla bellezza barocca della zona intorno al Vaticano. Il corridoio sopraelevato e fortificato fa parte delle mura vaticane e unisce il Palazzo Apostolico a Castel Sant’Angelo, con un percorso che costeggia sia Via dei Corridori che Via Borgo Sant’Angelo.

Perché dico che ha un’allure da 007? Beh, perché è stato usato in particolare dai papi per fuggire dal Vaticano quando erano in pericolo. Questo, ai tempi in cui i papi combattevano le guerre su e giù per l’Europa, poteva accadere abbastanza spesso. Nel 1494, Papa Alessandro VI Borgia usò il Passetto per trovare sicurezza a Castel Sant’Angelo, durante l’invasione della capitale da parte di Carlo VIII di Francia (e anche in altre occasioni, come vedremo). Non molto più tardi, nel 1527, fu Papa Clemente VII Medici ad utilizzarlo per sfuggire all’esercito mercenario di Carlo V d’Asburgo. Ma c’è di più, perché veniva utilizzato anche per trasportare a Castel Sant’Angelo, sede delle Prigioni di Stato Vaticane, prigionieri di sicuro pericolo o rilevanza, per fare in modo che nessuno sapesse che erano incarcerati lì.

Una prima versione del Passetto può essere fatta risalire al VI secolo d.C., e alcuni resti si possono ancora vedere vicino a Porta Castello. Poi, intorno all’850 d.C., Papa Leone IV ordinò la costruzione di mura di difesa tutto intorno alla Basilica di San Pietro e ai suoi dintorni; per facilitare l’operazione, furono utilizzate strutture preesistenti, tra cui il Passetto, che fu integrato nel sistema delle mura vaticane. C’è, tuttavia, qualche incertezza su quando divenne la struttura difensiva che conosciamo oggi. Secondo alcuni, il Passetto ha acquisito il suo attuale significato strategico e la sua forma difensiva nel 1277, quando Papa Nicola III si trasferì dal Palazzo Lateranense al Vaticano. Altri, invece, credono che sia stato Papa Bonifacio IX a potenziarne la struttura tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, con l’antipapa Baldassare Cossa, noto anche come Giovanni XXIII (no, non stiamo parlando di papa Roncalli, oggi santo della Chiesa cattolica, ma di “un altro” Giovanni XXIII, eletto durante il Concilio di Pisa del 1408, un concilio mai riconosciuto dalle autorità cattoliche), aggiungendo altri elementi difensivi tra il 1410 e il 1415.

Con il tempo, furono costruite torri di guardia e altre fortificazioni, perché la funzione del Passetto era principalmente difensiva: serviva a controllare le strade intorno al Vaticano, ad assicurare che non si sviluppassero disordini e a garantire la sicurezza del cittadino più importante di Roma, il Papa. Infatti, questo era il suo ruolo chiave: offrire una via sicura e veloce per fuggire dal Vaticano in caso di pericolo, per trovare sicurezza a Castel Sant’Angelo. Chiaramente, quindi, l’uso del Passetto di Borgo è associato soprattutto ai momenti più bui della storia del Papato, proprio come accadde, come detto, nel 1527, quando i Lanzichenecchi saccheggiarono Roma e minacciarono Papa Clemente VII. In quell’occasione, il pontefice percorse gli 800 metri del corridoio circondato dal suo entourage, che lo proteggeva con mantelli e vesti scure, affinché la sua tonaca bianca non attirasse l’attenzione del nemico. Le guardie svizzere, che ancora oggi sono le guardie personali del Papa, bloccarono l’accesso al Passetto, permettendo a Clemente VII di raggiungere indenne Castel Sant’Angelo. Secondo gli storici, quella fu l’ultima volta che il Passetto venne usato come via di fuga.

Ma se pensate che la costruzione si sia goduta la pensione dalla metà del XVI secolo in poi, vi sbagliate.

Prima di tutto, alcuni racconti piccanti in giro per Roma dicono che il famigerato Rodrigo Borgia, Papa Alessandro VI, avrebbe usato il Passetto per raggiungere, senza essere visto, le stanze dove incontrava le sue amanti. Più che una passeggiata della vergogna, però, divenne una passeggiata della speranza, perché l’essere associato alle scappatelle sessuali di Papa Borgia diede origine alla credenza che gli uomini che l’avrebbero percorso avanti e indietro per 77 volte – per un totale di circa 50 miglia – avrebbero riacquistato la virilità perduta.

Per secoli il Passetto rimase chiuso e inutilizzato, finché non fu riaperto per il Giubileo del 2000.

Oggi il Passetto di Borgo fa parte del complesso storico-artistico di Castel Sant’Angelo e del Parco della Mole Adriana. Ha subito un periodo di restauro nel 2018, poi è rimasto chiuso, insieme a tutti i nostri musei, per buona parte del 2020 a causa della pandemia. Oggi è possibile visitare il Passetto nell’ambito del tour dei Musei di Castel Sant’Angelo, a patto che si abbia il “super Green Pass”, cioè che si sia completamente vaccinati e con la dose booster. Le visite, che sono disponibili solo con una guida, devono essere prenotate in anticipo e sono possibili dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19.30.

Receive more stories like this in your inbox