Panettone is a traditional cake for Christmas... (Photo: Gustavo Andrade/Dreamstime)

Who doesn’t love a slice of panettone at Christmas? The festive, buttery cake may have Milanese roots, but today is famous and loved around the world, so we can really say that it has become an international staple of the season.

There is something, however, related to panettone that is usual – at least for the time being – only in Milan and its surroundings: keeping a slice from Christmas Day to eat on the 3rd of February, when the Catholic Church celebrates Saint Blaise.

To understand why, we need to look at the rituality and cult of Saint Blaise himself, whom we call “Biagio” in Italian. Blaise of Sebaste was a physician and bishop of Sebastea (modern day Sivas) then in Armenia, today in Turkey. He died a martyr on the 3rd of February 316 AD, which makes him one of the early saints of Catholicism. His hagiography tells us that, one day when he was still a practicing doctor, he saved the life of a child who was choking on a fishbone by giving him a large piece of bread – the soft, inner part of it, what we call in Italian “mollica” which dislodged the fishbone from the child’s throat. Because of this, San Biagio is the patron saint of all ENT doctors, and the protector of our throat, nose and ears.

This is why, traditionally, priests bless people’s throats on the 3rd of February: to honor Biagio and his work as a saint and as a doctor.

But what’s the story with San Biagio and panettone?

…but in Milan, people keep a slice of it to eat on San Biagio February 3rd (Photo: Nataliia Babinska/Dreamstime)

Well, in Milan and its province people say that eating a piece of panettone saved from Christmas on the morning of San Biagio’s day protects the throat, just like a blessing, and here is why. Milanese traditions tell us that, once upon a time, a woman brought a panettone to be blessed to a friar called Desiderius. We were only a handful of days before Christmas, and Brother Desiderius was very busy, so he asked the woman to leave the panettone with him, and return in a few days to collect it and enjoy it during the festivities. But time passed, and so did Christmastime, without the gentle lady returning for her cake. Brother Desiderius waited and waited, until he decided she probably had forgotten about her blessed panettone, so he … ate it. Then, more than a month after Christmas, on the morning of the 3rd of February, the woman returned asking for her panettone. Brother Desiderius was mortified and was about to bring her the empty box where the cake once had been, when he realized that another panettone, twice as large as the original one, had appeared in its stead: a miracle attributed to San Biagio, which was celebrated, back then already, on that day. Since then, the Milanese always get a panettone blessed and then keep a slice of it to eat on the day of San Biagio, to honor that miracle and to protect their throats from seasonal ailments. Moreover, they consider the 3rd of February, and not the 6th of January, the true end of Christmas festivities, to the point that, in some families, the tree is taken down on that very day.

Outside Milan, San Biagio is worshipped and honored, too. In Cavriana, a town in the Mantova province of Lombardia known for its almonds, a special cake, the torta di San Biagio, is made every year for the saint. It is a shell of pasta frolla, shortcrust pastry, filled with dark chocolate and almonds. Apparently, it was already known in the 17th century, when it was usual to bake a very large one, with a diameter of three meters – almost 10 feet! – to be shared among all the people in the village.

In the rest of Italy, San Biagio is the day when we all go to mass and have our throats blessed, to ensure we keep our voice in top shape for the rest of the cold season.

Chi non ama una fetta di panettone a Natale? Il dolce festivo e burroso ha origini milanesi, ma oggi è famoso e amato in tutto il mondo, per cui si può davvero dire che è diventato un punto fermo internazionale della stagione.

C’è qualcosa, però, legato al panettone che è consueto – almeno per il momento – solo a Milano e dintorni: conservarne una fetta dal giorno di Natale per mangiarla il 3 febbraio, quando la Chiesa cattolica festeggia San Biagio.

Per capire perché, bisogna guardare alla ritualità e al culto di San Biagio. Biagio di Sebaste era un medico e vescovo di Sebastea (l’odierna Sivas), allora in Armenia, oggi in Turchia. Morì martire il 3 febbraio 316 d.C., il che lo rende uno dei primi santi del cattolicesimo. La sua agiografia racconta che un giorno, quando era ancora medico praticante, salvò la vita a un bambino che stava soffocando con una lisca di pesce dandogli un grosso pezzo di pane – la parte interna e morbida, quella che in italiano chiamiamo “mollica” – che staccò la lisca dalla gola del bambino. Per questo motivo, San Biagio è il patrono di tutti gli otorini e il protettore della gola, del naso e delle orecchie.

Per questo motivo, tradizionalmente, il 3 febbraio i sacerdoti benedicono la gola delle persone: per onorare Biagio e la sua opera di santo e di medico.

Ebbene, a Milano e provincia si dice che mangiare un pezzo di panettone messo da parte a Natale la mattina del giorno di San Biagio protegga la gola, proprio come una benedizione.

Le tradizioni milanesi raccontano che, un tempo, una donna portò un panettone da benedire a un frate di nome Desiderio. Mancavano pochi giorni a Natale e frate Desiderio era molto impegnato, così chiese alla donna di lasciargli il panettone e di tornare dopo qualche giorno per ritirarlo e gustarlo durante le feste. Ma il tempo passò, e così il Natale, senza che la gentile signora tornasse a prendere il suo dolce. Frate Desiderio aspettò e aspettò, finché decise che probabilmente la signora si era dimenticata del suo benedetto panettone, così… lo mangiò. Poi, più di un mese dopo Natale, la mattina del 3 febbraio, la donna tornò a chiedere il suo panettone. Frate Desiderio, mortificato, stava per portarle la scatola vuota dove si trovava il dolce, quando si accorse che al suo posto era comparso un altro panettone, grande il doppio di quello originale: un miracolo attribuito a San Biagio, che si festeggiava, già allora, in quel giorno. Da allora, i milanesi si fanno sempre benedire il panettone e poi ne conservano una fetta da mangiare il giorno di San Biagio, per onorare quel miracolo e proteggere la gola dai malanni di stagione. Inoltre, considerano il 3 febbraio, e non il 6 gennaio, la vera fine delle feste natalizie, al punto che, in alcune famiglie, l’albero viene tolto proprio in quel giorno.

Anche fuori Milano San Biagio è venerato e onorato. A Cavriana, cittadina lombarda in provincia di Mantova nota per le sue mandorle, ogni anno si prepara per il santo una torta speciale, la torta di San Biagio. Si tratta di un guscio di pasta frolla, ripieno di cioccolato fondente e mandorle. Pare che fosse già nota nel XVII secolo, quando si usava prepararne una molto grande, del diametro di tre metri – quasi 3 piedi! – da dividere tra tutti gli abitanti del paese.

Nel resto d’Italia, San Biagio è il giorno in cui tutti vanno a messa e si fanno benedire la gola, per mantenere la voce in forma per il resto della stagione fredda.


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