(Ph Mareefe da Pexels)

Preoccupazione per le ricadute negative sul commercio di olio extravergine d’oliva italiano negli Stati Uniti qualora l’Amministrazione statunitense confermasse l’intenzione di tassare i prodotti europei in risposta agli aiuti pubblici ricevuti dalla compagnia francese Airbus.

È quanto espresso nei giorni scorsi dai rappresentanti di Italia Olivicola, Assitol e Assofrantoi, che insieme aderiscono alla Filiera Olivicola Olearia Italiana (FOOI), nel corso di un incontro a Roma con Frederick H. Giles, Consigliere per gli Affari Agricoli presso l’Ambasciata americana in Italia.

Le esportazioni di olio extravergine d’oliva italiano, nell’ultimo anno, hanno creato valore per quasi 400 milioni di euro e con gli eventuali dazi i fatturati delle aziende del Bel Paese potrebbero subire riduzioni del 50%.
“Oltre alle nostre aziende, a subire le conseguenze di questo contraccolpo sarebbero proprio i consumatori americani, che vedrebbero aumentare sui propri scaffali la presenza di oli provenienti dai Paesi del Nord Africa, certamente meno sicuri e tracciati di quelli prodotti e imbottigliati in Italia”, hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni italiane aderenti alla Filiera Olivicola Olearia Italiana.
 


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