Chi non ricorda, forse con un pizzico di nostalgia, la storica pubblicità di Lavazza in cui Nino Manfredi portava la tazzina alle labbra e recitava: “Il caffè è un piacere: se non è buono, che piacere è?”
Si è aperta proprio con una carrellata di immagini tratte dai suoi migliori film e dagli spot televisivi, frutto di una collaborazione trentennale tra l’attore e l’azienda, la serata inaugurale della manifestazione Nino! Tributo a Nino Manfredi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, presentata dal direttore reggente, Massimo Sarti.
Dalla fine degli anni ’40, Manfredi ha lavorato in oltre cento film. A dieci anni dalla sua scomparsa, il celebre attore, regista, sceneggiatore e doppiatore italiano viene ricordato con una serie di eventi organizzati dalla famiglia Manfredi in collaborazione con Dalia Events e Onni, che dalla California si estenderanno poi in Italia, a Parigi e New York durante tutto il corso del 2014.
Dopo la premiere presso l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences del film capolavoro Pane e Cioccolata (1974), in versione restaurata dalla Fondazione Cineteca di Bologna, CSC Cineteca Nazionale e Lucky Red Distribution, la retrospettiva all’IIC ha preso avvio con un’altra pellicola di grande intensità emotiva: Per Grazia Ricevuta (1970).
Scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, il film racconta la storia, ambientata tra la natia Ciociaria e l’Umbria, di un giovane italiano ed il suo controverso rapporto con la religione cattolica e la dimensione terrena, in termini di peccato e miracoloso intervento divino, affrontando una delle tematiche più care all’artista.
Infatti, come confermato dalla moglie Erminia, presente alla proiezione e “testimone della sua ricerca espressiva per quasi mezzo secolo”, Nino Manfredi è sempre stato tormentato dalle domande sull’esistenza di Dio, che si riflettono in questo e molti altri suoi film. Durante il Q&A finale, Erminia ha anche rivelato che una commedia teatrale inedita da lui scritta e intitolata E Dio Creò il Peccato sarà presentata al pubblico il prossimo ottobre 2014, con la regia di Alessandro Benvenuti.
L’ossessione di Manfredi nasceva dalla sua personale esperienza: malato di tisi, era stato più volte in pericolo di vita per poi guarire miracolosamente. “Da qui l’importanza di questo film, al quale Nino si è dedicato con profondo impegno, disegnando ogni singola scena per capire come girarla”, ha sottolineato la signora Manfredi.
Tutte le donne nel film sono ispirate e rappresentano un tributo a lei, che lavorò come costumista per alcuni film del marito, e che a sua volta ha voluto rendere omaggio all’artista indossando lo stesso abito e gli stessi orecchini d’argento con cui aveva presenziato a una cerimonia di premiazione presso il Teatro Antico di Taormina nel 2003.
Tra gli ospiti d’onore intervenuti all’evento anche la figlia di Manfredi, Roberta, con suo marito, il regista Alberto Simone, il quale collaborò con Nino negli ultimi anni della sua carriera e ricorda: “Preparava i suoi personaggi come un artigiano. […] Più che un attore era l’autore dei suoi personaggi. Per questo erano memorabili”.
La proiezione è stata introdotta dalla nipote dell’attore, Sarah Masten, fondatrice e direttore creativo, insieme a Camilla Benvenuti, della società Dalia Events. Sarah ha voluto ringraziare tutte le associazioni e le istituzioni che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, tra cui il Consolato Generale d’Italia, l’IIC, e l’Italian Trade Agency in Los Angeles.
Anche il Console Generale, Giuseppe Perrone, ha ricordato che molte organizzazioni locali, ma altrettante in Italia e in Europa, hanno risposto all’invito della famiglia Manfredi per dimostrare l’affetto e l’apprezzamento nei confronti del grande attore sia come artista sia come persona. “Da italiano sono orgoglioso di celebrare Nino Manfredi e di aver contribuito a portare il progetto qui negli Stati Uniti.
Manfredi ha rappresentato il nostro paese in un momento di sviluppo e di fiducia nel futuro, in maniera emozionante e ancora attuale, che ci ricorda chi siamo e chi eravamo. Il suo talento va al di là dell’italianità, dimostrandosi capace di parlare a un pubblico più ampio e internazionale attraverso le sue storie amate da tutti”, ha sottolineato il Console Perrone.
Nino Manfredi non ha mai voluto recitare in inglese, ma ha portato la famosa commedia musicale Rugantino in lingua italiana negli U.S.A., in Canada e in Argentina. E oggi, grazie a questa bella iniziativa, è tornato a Los Angeles, la culla del cinema mondiale, con un’interessante rassegna di alcuni tra i suoi migliori titoli.
La retrospettiva è stata anche accompagnata da una mostra fotografica che verrà poi inaugurata a Roma in autunno e che ritrae l’artista tanto nella dimensione privata e familiare, quanto in quella professionale insieme ad altri grandi protagonisti della Commedia all’Italiana quali Ugo Tognazzi, Alberto Sordi e Vittorio Gassman.