Public fountains have a long history in Italy. They date back to the Roman period when many were built as part of the city infrastructure. The Romans were master architects and engineers, and many of the monumental fountains we see in Rome, including the Trevi Fountain, were built thanks to water transport systems they had created.
However, the true development of public fountains took place during the Renaissance, when there was a great interest in urban architecture and decoration. It was during this period that some of the most famous Italian fountains were built, such as the already-mentioned Trevi Fountain in Rome and the Neptune Fountain in Bologna. Over the centuries, public fountains became increasingly important to local communities, providing an essential source of drinking water at a time when running water was not yet available in many homes. Crucially, they also turned into places for locals to meet, socialize, and exchange news.
The ones I’d like to focus on today, are those tower-like, old-fashioned ones that Romans call Nasoni.
Nasoni, or “large noses,” are the one-of-a-kind, traditional fountains found all across Rome. They get their name from the way their spout sticks out like a long nose. Nasoni have become more than just a recognizable trademark of Rome, they are an integral part of Italian tradition, even though they are not called “Nasoni” everywhere!
In 1874, as part of an effort to provide Rome’s residents with potable water, the first Nasoni were installed: it was a time when the city was dealing with multiple cholera and typhoid outbreaks because of the poor quality of its water, so Nasoni were built to supply residents with an endless supply of pure water at no cost. The original Nasoni were cylindrical in shape and made of cast iron, but they changed in style and structure over time: for instance, the Nasoni of today range from the traditional cylindrical shape to more unique and artistic styles, and they are made in stainless steel.
An integral part of the city’s history, Nasoni do more than merely provide residents with drinkable water: they are a symbol of Rome, and the Romans are quite proud of them. Not only they are handy to refill water bottles when you are on the go, but they also have some pretty ingenious features, like the hole in their spout that reduces the likelihood of water pooling and overflowing. They also have a dog-friendly design, with a shallow basin beneath the spout to allow our four-legged friends to have a drink.
While Nasoni are an interesting cultural phenomenon of our capital, they are far from being confined to it. Actually, you’re likely to find a beautiful and functional street fountain like Nasoni pretty much everywhere in Italy, from the largest city to the tiniest village. Public fountains in Italy date back to ancient times, when the Romans adorned their cities with beautiful water features, which were both functional because they provided drinking water to people, and symbolic because they often wanted to show the wealth of those who had them built.
Fountains like Nasoni were a familiar sight in my hometown. I have fond memories of drinking from them during the hot summer months while playing outside with my friends. The water was always refreshingly cool, and we would take turns pressing the switch to let the water flow for each other. The fountains in my village were made of cast iron, just like Nasoni, with an ornate top that, to the eyes of a child, resembled the roof of a castle. What made them even more special was that they were all the same, and they had the village’s coat of arms carved into them. They were painted brown, which gave them a unique character, and it was interesting to see how they had different colors in different villages not far from mine.
Le fontane pubbliche hanno una lunga storia in Italia. Risalgono al periodo romano quando molte furono costruite come parte delle infrastrutture cittadine. I Romani erano maestri architetti e ingegneri e molte delle fontane monumentali che vediamo a Roma, inclusa la Fontana di Trevi, furono costruite grazie ai sistemi di trasporto dell’acqua che avevano creato.
Tuttavia, il vero sviluppo delle fontane pubbliche si ebbe durante il Rinascimento, quando c’era un grande interesse per l’architettura e la decorazione urbana. Fu in questo periodo che furono costruite alcune delle più famose fontane italiane, come la già citata Fontana di Trevi a Roma e la Fontana del Nettuno a Bologna. Nel corso dei secoli, le fontane pubbliche sono diventate sempre più importanti per le comunità locali, diventando una fonte essenziale di acqua potabile in un momento in cui l’acqua corrente non era ancora disponibile in molte case. Fondamentalmente, si sono anche trasformate in luoghi in cui la gente del posto poteva incontrarsi, socializzare e scambiare notizie.
Oggi vorrei soffermarmi su quelle a forma di torre, all’antica, che i Romani chiamano Nasoni.
I nasoni, o “grandi nasi”, sono le fontane tradizionali e uniche nel loro genere che si trovano in tutta Roma. Prendono il nome dal modo in cui il loro beccuccio sporge come un lungo naso. I Nasoni sono diventati più di un semplice marchio riconoscibile di Roma, sono parte integrante della tradizione italiana, anche se non sono chiamati “Nasoni” ovunque!
Nel 1874, nell’ambito di uno sforzo per fornire acqua potabile ai residenti di Roma, furono installati i primi Nasoni: era un periodo in cui la città era alle prese con molteplici epidemie di colera e tifo a causa della scarsa qualità delle sue acque, così furono costruiti i Nasoni per fornire ai residenti una scorta infinita di acqua pura a costo zero. I Nasoni originali erano di forma cilindrica e realizzati in ghisa, ma nel tempo hanno cambiato stile e struttura: ad esempio, i Nasoni di oggi spaziano dalla tradizionale forma cilindrica a stili più singolari e artistici, e sono realizzati in acciaio inossidabile.
Parte integrante della storia della città, i Nasoni non si limitano a fornire acqua potabile ai residenti: sono un simbolo di Roma, e i romani ne vanno molto fieri. Non solo sono utili per riempire le bottiglie d’acqua quando si è in viaggio, ma hanno anche alcune caratteristiche piuttosto ingegnose, come il foro nel beccuccio che riduce la probabilità che l’acqua si accumuli e trabocchi. Hanno anche un design dog-friendly, con una bacinella poco profonda sotto il beccuccio per permettere ai nostri amici a quattro zampe di bere qualcosa.
Sebbene i Nasoni siano un interessante fenomeno culturale della nostra capitale, sono ben lungi dall’essere confinati ad essa. In realtà, è probabile trovare una fontana di strada bella e funzionale come Nasoni, praticamente ovunque in Italia, dalla città più grande al villaggio più piccolo. Le fontane pubbliche in Italia risalgono a tempi antichissimi, quando i Romani adornavano le loro città con bellissimi giochi d’acqua, sia funzionali perché fornivano acqua potabile alle persone, sia simbolici perché spesso volevano mostrare la ricchezza di chi le faceva costruire.
Fontane come i Nasoni erano uno spettacolo familiare nella mia città natale. Ho bei ricordi di quando vi bevevo durante i caldi mesi estivi mentre giocavo fuori con i miei amici. L’acqua era sempre piacevolmente fresca e, a turno, premevamo l’interruttore per far scorrere l’acqua l’uno per l’altro. Le fontane del mio paese erano in ghisa, proprio come i Nasoni, con una sommità decorata che agli occhi di un bambino ricordava il tetto di un castello. A renderle ancora più speciali era il fatto che erano tutte uguali e avevano inciso lo stemma del paese. Erano dipinte di marrone, il che dava loro un carattere unico, ed è stato interessante vedere che avevano colori diversi in diversi villaggi non lontani dal mio.
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