Trovare l’America all’improvviso. Modo di dire tutto italiano che sta ad indicare una svolta professionale molto più che positiva. Colpo di fortuna per qualcuno, grande occasione da non fallire per qualcun altro, assoluta gratificazione per chi, come l’italiano Fabio Scalini, ha forse già coronato un piccolo grande sogno.
Il giovane scrittore italiano, autore di “Mordraud”, cavaliere senza paura e con una complessa storia alle spalle protagonista della saga fantasy con ambientazione medioevale, è infatti sbarcato in California per presentare, dapprima al prestigioso Comic-Con di San Diego e poi all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, la sua opera. Short movie di 20 minuti circa e libro tradotto in inglese alla mano per conquistare il mercato americano e perché no, continuare a sognare.
È questo ciò che spera di trarre dall’esperienza californiana Fabio Scalini che, grazie alla disponibilità dell’Istituto di Cultura Italiana di Los Angeles, lo scorso 29 luglio, ha schiuso le ali del suo “Mordraud” nella città degli angeli.
Il regista Riccardo Piana sul set dello short movie tratto da Mordraud
Il regista Riccardo Piana sul set dello short movie tratto da Mordraud
Mordraud: dal libro allo short movie, raccontaci le tappe fondamentali che hanno portato all’esplosione di questa tua idea.
Alla fine del 2012 ho concluso il lavoro sulla saga, dopo tanti anni di impegno solitario. Ho deciso di distribuire gratuitamente online la versione digitale del libro per attrarre più lettori e per farmi conoscere il più rapidamente possibile. Per spingere ancora di più la diffusione del romanzo ho iniziato il progetto del cortometraggio, con l’ottica di creare un “book-trailer”. Abbiamo contattato una giovane azienda del nostro territorio, 3PIX STUDIO di Ravenna e grazie al loro regista, Riccardo Piana, abbiamo prodotto questo cortometraggio di 20 minuti, lavorando di cesello con una cura eccezionale dei dettagli
Prima un lavoro solitario e poi un durissimo impegno di squadra: è così che si costruiscono i sogni?
Il cortometraggio ci ha permesso di fare gruppo. Al progetto si sono uniti tanti amici, nuovi professionisti conosciuti appositamente, e molti “primi lettori” entusiasti di Mordraud: proprio alcuni di loro hanno finanziato la formazione di Rampart, la Start-Up che ha organizzato la produzione del video e che attualmente sta pubblicando il romanzo. Questa giovane società, per cui io svolgo il lavoro di sceneggiatore e scrittore, ha anche commissionato una serie di giochi ideati e creati grazie al lavoro di ottimi graphic designers, come Marco Vandini di 3PIX STUDIO, che hanno fatto qualcosa di incredibile ottenendo prodotti di qualità e dallo stile italiano.
Come e quando nasce la saga fantasy di Mordraud?
Mordraud è nato circa 10 anni fa, quando avevo 20 anni. La sua genesi è piuttosto confusa: l’ossatura concettuale del mondo di Mordraud era già una mia fissazione sin da quando ero più giovane. La saga intera non era nemmeno nata per essere tale: da un libro sono arrivato a scriverne 4, per poter concludere degnamente la storia che avevo in testa.
Addirittura hai tradotto la tua opera in inglese e sei stato invitato al Comic-Con di San Diego: che cosa hai provato quando ti hanno detto che avresti presentato Mordraud in un contesto simile?
Ho chiamato un paio di amici solo per fargli leggere la email di conferma. Era un inglese molto semplice, ma non mi fidavo comunque. Credevo davvero che fosse impossibile avere la possibilità di presentarci in un contesto così famoso.
Parlaci dello short movie e di come sei stato coinvolto in questa produzione. Ritieni che possa aprire un’ulteriore strada a questo progetto? Un videogame, ad esempio?
Lo short movie ci sta dando tanto. Ho scritto la sceneggiatura, curato l’organizzazione insieme a RAMPART e scritto e suonato gran parte della colonna sonora. Ho anche fatto l’attore, ma non dirò mai in che momento. Il videogame di Mordraud è un nostro obiettivo primario e un progetto che desideriamo assolutamente attivare: abbiamo molto materiale pronto appositamente per questo scopo, e aspettiamo solo di trovare la collaborazione giusta per partire. Ad esempio Carlo Casavecchia, Art Director di SINBYTE, ha disegnato per noi le tavole di Concept Art della saga, mirate proprio alla produzione di un videogame.
Prova a dirmi adesso cosa significa per te la celebre frase “ho travato l’America”: significa aver ottenuto successo, o veder crescere e maturare un proprio sogno?
Veder crescere un sogno. Ma soprattutto, vedere come davvero bisognerebbe lavorare anche in Italia per dar la possibilità di realizzare altri sogni. “Trovare l’America” è “trovare qualcuno che ti ascolta”… e soprattutto ti lascia sempre finire di parlare per scoprire se hai qualcosa di buono da dire.