As the sun dips below the horizon, bathing the Madonie mountains in a soft, orange glow, the village of Gangi looks even more charming.
The first settlement here was founded around 1200 BC by the Cretans and called Engyon. After its destruction, a new village was built on Mount Marone: the Romans knew it as Engium, which later became Gangi. Throughout its history, Gangi showed strength and resilience while witnessing a multitude of cultural shifts, from the arrival of the Cretans led by Minos in search of Daedalus, through the Saracen invasion in 850 AD, which saw the construction of the fortress of Contrada Regiovanni, to the Norman liberation in 1067 AD. Each culture left a mark on the village’s cultural and artistic heritage, paving the way for a social and cultural evolution in the 16th and 17th centuries, and resulting in the emergence of magnificent structures that still stand today. Remarkable artists like Giuseppe Salerno and Gaspare Vazzano, known by the pseudonym Zoppo di Gangi created many a masterpiece here, which we can still admire in the many churches in the village.
Upon entering Gangi, you are immediately enveloped by an aura of antiquity and charm. The village seems to rise straight from the stone, casting a stunning silhouette against the backdrop of the Madonie mountains. The medieval borough boasts beautiful golden façades, iron-wrought balconies, and floral adornments. Its atmospheric streets lead you past palaces and churches, filled with artistic treasures. Arguably, the beating heart of the village is Corso Umberto I, where architectural marvels line the street, among them, you’ll find the stunning Palazzo Mocciaro, and 18th-century Palazzo Bongiorno, a beautiful example of the elegance of Madonie architecture. Gangi’s noble history is also reflected in the Ventimiglia castle, a 14th-century fortress whose square shape and two remaining towers stand tall over the village. The castle is located in Piazza del Popolo, where we also find the Chiesa Matrice, which welcomes visitors with Giuseppe Salerno’s magnificent painting the Universal Judgment.
Churches play an important role in Gangi and we should certainly mention the Church of San Paolo, which boasts a simple stone façade, and the Church of Abbadia, with its grandiose portal and two bell tower windows. These are just some of the 18 churches scattered throughout the borough, each an artistic treasure in its own right.
The rugged beauty of Gangi extends beyond its ancient stone walls into the idyllic landscapes of the Madonie Natural Park. This vibrant ecosystem invites exploration with its lush vegetation and diverse wildlife, making it a haven for nature lovers. Here, trekking and horse riding trails wind through dense woods and fragrant meadows, under the watchful gaze of majestic Mount Etna in the distance.
The gastronomy of Gangi is a true embodiment of Sicilian traditions, featuring a blend of delightful savory and sweet treats. Our culinary journey begins with pasta ccu maccu, which is a traditional dish of ditaloni pasta served with a purée of fresh fava beans. The menu then takes a meaty turn with castrato al forno con patate, a succulent dish of young lamb’s meat cooked in the oven and flavored with red wine, rosemary, and a selection of spices. An alternative Lent dish is fried cod served with a side of wild fennel.
Desserts in Gangi also hold true to tradition. During Christmas, one can enjoy la cucchia, a shortcrust pastry filled with almonds, raisins, and dried figs. In summer and fall, the spotlight falls on rich mastacuttè, cookies made from flour, sugar, and prickly pear juice. If you are after a local product to bring home, look no further than Gangi’s caciocavallo cheese, a sheep’s milk cheese that can be either fresh or slightly aged and enriched with grains of pepper.
Il fascino medievale di Gangi
Mentre il sole scende sotto l’orizzonte, bagnando le montagne delle Madonie in un tenue bagliore arancione, il villaggio di Gangi appare ancora più affascinante.
Il primo insediamento fu fondato intorno al 1200 a.C. dai Cretesi e chiamato Engyon. Dopo la distruzione, sul monte Marone sorse un nuovo villaggio: i Romani lo conoscevano come Engium, divenuto poi Gangi. Nel corso della sua storia, Gangi ha mostrato forza e resilienza assistendo a una moltitudine di cambiamenti culturali, dall’arrivo dei Cretesi guidati da Minosse alla ricerca di Dedalo, attraverso l’invasione saracena nell’850 d.C., che ha visto la costruzione della fortezza di Contrada Regiovanni, alla liberazione normanna nel 1067 d.C. Ogni cultura ha lasciato un segno nel patrimonio culturale e artistico del paese, aprendo la strada a un’evoluzione sociale e culturale nei secoli XVI e XVII, e determinando la nascita di magnifiche strutture che si conservano ancora oggi. Notevoli artisti come Giuseppe Salerno e Gaspare Vazzano, conosciuto con lo pseudonimo di Zoppo di Gangi, crearono qui molti capolavori, che possiamo ancora ammirare nelle numerose chiese del paese.
Entrando a Gangi si è subito avvolti da un’aura di antichità e fascino. Il paese sembra sorgere direttamente dalla pietra, proiettando una splendida sagoma sullo sfondo delle Madonie. Il borgo medievale vanta belle facciate dorate, balconi in ferro battuto e ornamenti floreali. Le strade suggestive conducono a palazzi e chiese, pieni di tesori artistici. Probabilmente, il cuore pulsante del paese è Corso Umberto I, dove meraviglie architettoniche fiancheggiano la strada, tra cui lo splendido Palazzo Mocciaro e il settecentesco Palazzo Bongiorno, bell’esempio dell’eleganza dell’architettura delle Madonie. La nobile storia di Gangi si riflette anche nel castello dei Ventimiglia, fortezza trecentesca la cui forma quadrata e le due torri superstiti svettano sul borgo. Il castello si trova in Piazza del Popolo, dove troviamo anche la Chiesa Matrice, che accoglie i visitatori con il magnifico dipinto di Giuseppe Salerno il Giudizio Universale.
Le chiese rivestono un ruolo importante a Gangi e vanno ricordate sicuramente la Chiesa di San Paolo, che vanta una semplice facciata in pietra, e la Chiesa dell’Abbadia, con il suo grandioso portale e le due finestre del campanile. Queste sono solo alcune delle 18 chiese sparse per il borgo, ciascuna un tesoro artistico a sé stante.
L’aspra bellezza di Gangi si estende oltre le sue antiche mura di pietra nei paesaggi idilliaci del Parco Naturale delle Madonie. Questo vibrante ecosistema invita all’esplorazione con la sua vegetazione lussureggiante e la variegata fauna selvatica, rendendolo un paradiso per gli amanti della natura. Qui, percorsi di trekking e passeggiate a cavallo si snodano tra fitti boschi e prati profumati, sotto lo sguardo attento del maestoso Etna in lontananza.
La gastronomia di Gangi è una vera incarnazione delle tradizioni siciliane, caratterizzata da una miscela di deliziose prelibatezze salate e dolci. Il nostro viaggio culinario inizia con la pasta ccu maccu, che è un piatto tradizionale di ditaloni conditi con una purea di fave fresche. Il menù prende poi una svolta carnosa con il castrato al forno con patate, un succulento piatto di carne di agnello giovane cotto al forno e insaporito con vino rosso, rosmarino e una selezione di spezie. Un piatto alternativo della Quaresima è il baccalà fritto servito con contorno di finocchietto selvatico.
Anche i dolci di Gangi sono fedeli alla tradizione. A Natale si può gustare la cucchia, una pasta frolla ripiena di mandorle, uvetta e fichi secchi. In estate e in autunno i riflettori sono puntati sui ricchi mastacuttè, biscotti a base di farina, zucchero e succo di fico d’india. Se siete alla ricerca di un prodotto locale da portare a casa, puntate sul caciocavallo di Gangi, un formaggio di latte di pecora che può essere fresco o leggermente stagionato e arricchito con grani di pepe.
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