L’alta cucina è italiana. Il ristorante “Osteria Francescana” di Modena, guidato dallo chef Massimo Bottura, è stato celebrato a New York come il migliore ristorante del mondo durante l’edizione 2016 della prestigiosa rassegna internazionale “The World’s 50 Best Restaurants”.
Il modenese Bottura è il primo italiano nella storia del premio ad aggiudicarsi il riconoscimento. 
 
“Il successo dello chef Bottura e della sua Osteria Francescana contribuisce a rafforzare il prestigio internazionale dell’alta cucina italiana e dei nostri prodotti enogastronomici di qualità”, ha detto l’ambasciatore d’Italia a Washington, Armando Varricchio, congratulandosi con Bottura. “Un settore nevralgico per l’Italia, la cui promozione fa parte degli assi prioritari dell’azione di promozione integrata svolta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale”. 
 
Congratulazioni sono arrivate anche dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina che si è augurato che questo “sia un caso che tanti vogliano imitare, a qualsiasi latitudine, per sprigionare tutta la forza che l’agroalimentare e l’enogastronomia italiana ha”. Questa, ha detto Martina, “è la storia straordinaria di una esperienza che tiene insieme un grandissimo saper fare italiano, territorio, capacità di visione e di essere nel mondo. Un po’ la bandiera dell’esperienza enogastronomica italiana che si può affermare sempre di più, grandi congratulazioni a lui”.
 
Nella cornice di questa azione, il prossimo mese di novembre la rete di Ambasciate e Consolati della Farnesina organizzerà in tutto il mondo una “Settimana della Cucina italiana”.
 
Anche perchè, oltre alla punta di diamante di Bottura, la cucina italiana nella gara mondiale ha incassato un buon risultato anche con gli altri chef italiani entrati nella classifica: Enrico Crippa di Piazza Duomo (Alba) che è sali to di ben dieci posizioni entrando nella top 20 al 17° posto; Le Calandre a Sarmeola di Rubano (Padova) di Massimiliano e Raffaele Alajmo che è sceso di alcune posizioni ma piazzandosi comunque a un buon 39° posto e infine, posizionandosi 46°,  Davide Scabin del Combal.zero di Rivoli (Torino).
 
A questo gruppo va aggiunto anche il nome di Niko Romito che per la prima volta, con il suo Reale a Castel di Sangro (Abruzzo), ha fatto la sua comparsa nella seconda parte della lista, quella dalla 51° alla 100° posizione, classificandosi al numero 84 dell’ambita lista stilata dai 1000 esperti internazionali della World’s 50 Best Restaurants Academy.  
 
Raccontano di una cucina italiana che, pur affondando le radici nella tradizione, nei piatti regionali e soprattutto nella scelta irrinunciabile di ingredienti di altissima qualità, sa evolversi, cambiare, crescere, adattarsi alle richieste di una società nuova e di un gusto. 
 
Non si spiega altrimenti la filosofia dello chef emiliano: “Il mio cuore esplode di emozione, per me tutto questo è incredibile. Un segno che la cucina italiana ha rotto con la nostalgia del passato e che ora guarda con chiarezza al suo futuro”.
 
Ma nelle dichiarazioni a caldo non è mancato il senso di tutto il percorso che Bottura vuole attribuire alla cucina italiana, visto che dal Tricolore lo chef non si è mai separato durante la premiazione: “Penso che l’ingrediente più importante per il futuro è la cultura, perché la cultura porta alla conoscenza e la conoscenza porta alla coscienza”. 
 
Professionalmente il suo risultato è frutto di un cammino costante che lo ha già portato sul podio dei migliori 50 al mondo: terzo nel 2014, secondo l’anno scorso, primo quest’anno. Una scalata che ha caratterizzato una carriera fatta di passione e impegno tanto da essere costellata di  una lunga serie di riconoscimenti prestigiosi senza dimenticare che Osteria Francescana, aperta nel 1995, ha ricevuto la prima stella Michelin nel 2002 e si fregia di tre stelle dal 2012. 

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