L’export di macchine per costruzioni made in Italy chiude in positivo il primo bimestre 2018, con una crescita a doppia cifra. Da gennaio a febbraio i costruttori italiani hanno venduto all’estero mezzi e attrezzature da lavoro per un controvalore di 423,8 milioni di euro, in aumento del 16,9% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Lo certifica l’Osservatorio di Samoter, il salone internazionale triennale dedicato alle macchine per costruzioni, in programma dal 21 al 25 marzo 2020, alla Fiera di Verona.
I numeri dell’outlook – realizzato in collaborazione con la società di ricerche Prometeia e con Unacea (Unione nazionale aziende Construction Equipment & Attachments) – mostrano aumenti in quasi tutti i comparti: macchine movimento terra (+26,6%), stradali (62%), per calcestruzzo (+9,8%), per la preparazione degli inerti (+7,5%) e gru a torre (+9,5%). In leggera flessione soltanto le esportazioni di macchine per perforazione (-2,7%).
I mercati di riferimento si confermano l’Europa occidentale (+15%), il Nord America (+30,6%) e l’Europa centro-orientale, inclusa la Turchia (+35,5%). Bene anche Medio Oriente (+53,1%), e Cina (+34,2%); da segnalare la forte ripresa degli ordinativi dalla Russia (+267,5%). Africa a due velocità: l’export verso i paesi che si affacciano sul Mediterraneo registra un calo del 26,9%, mentre nel resto del continente la crescita generalizzata fa segnare nel bimestre un + 17 per cento.