Maria Raimonda Fois at work with her sewing machine (Photo courtesy of Laura Mele)

As we describe in the cover story, Sardinia is a land of centenarians. The unusual concentration of “great elders” inhabiting the island has drawn the attention of Gianni Pes and Michel Poulain – later joined by Dan Buettner – who in the 2000s introduced the concept of Blue Zones, areas where people live longer and healthier lives than in the rest of the world. Italy, a country with an aging population facing a demographic winter, is increasingly home to people over 80, nonagenarians, centenarians, and super-centenarians.

The incredible increase in life expectancy is evident in the numbers. The National Institute of Statistics (Istat) calculated that from 2009 to 2021, the number of residents in Italy aged 100 and over rose from just over 10,000 to 17,000, with 83% of them being women. Those aged 105 and over more than doubled (+136%), increasing from 472 to 1,111.

An interesting point to note is the high number of people reaching 105 years of age compared to other groups of great elders. This can be explained by the fact that those who turned 105 on January 1, 2021, were born in the first year of World War I (1915). This segment of the population does not reflect the lower birth rates during the war, which is noticeable in the “younger” 100-104 age group (as of 2021).

Demographic statistics reveal other interesting facts. Regionally, most centenarians reside in Northern Italy. Of those aged 105 and over, 284 live in the Northwest, 243 in the Northeast; 238 in the South, 225 in the Center, and 121 in the Islands. The region with the highest ratio of people aged 105 and over to the total resident population is Molise (4.1 per 100,000), followed by Valle d’Aosta (3.2 per 100,000), Friuli-Venezia Giulia, Liguria, and Abruzzo (3.0 per 100,000 in all three regions). Lombardy, despite having the highest absolute number of residents aged 105 and over (161), has a ratio of 1.6 per 100,000, slightly below the national average (1.9 per 100,000).

Analyzing the ratio between the population aged 105 and over and the population aged 80 and over, the regional distribution remains the same: Molise has the highest concentration of people reaching 105 years, with nearly 46 per 100,000 residents aged over 79.

It should be noted that during the last decade, life expectancy in the European Union increased at a relatively steady pace until 2019, when life expectancy at birth was 81.3 years. Since then, in 2020 and 2021, corresponding with the pandemic, a decline was observed. However, curiously, unlike other age groups of the elderly population, those who had reached or surpassed 105 years of age did not experience a significant increase in deaths during 2020, the first year of COVID-19.

Overall, Liguria stands out as the region with the highest median age in all of Europe (52.1 years), while among the 20 oldest regions are Sardinia and Friuli-Venezia Giulia (50.6 years), Piedmont and Molise (50 years), Tuscany and Umbria (49.9 years), Valle d’Aosta (49.7 years), and Marche (49.5 years).

In contrast, those who can expect to live the greatest number of years in good health are the residents of Bolzano: 66.5 years out of an expected 84.1 years of life at birth, equivalent to about 80% of their years. Bolzano, along with Trento, is among the European areas with the highest life expectancy at birth, according to Eurostat data. Specifically, in the province of Trento, women have an average life expectancy of 86.7 years (the second highest average on the continent). Conversely, Basilicata is the region with the lowest number of healthy life expectancy years, at 52.8 years in 2023, followed by Molise (54.9 years) and Calabria (55.4 years). In other words, the inhabitants of the province of Bolzano live better for 14 more years than those in Basilicata. Besides Alto Adige, Tuscany and Veneto also perform well, with 62.5 and 62.3 healthy years out of an expected 83.8 years of life for both. Valle d’Aosta, which has one of the highest levels of healthy life expectancy at 64.0 years, is in line with the national average for overall life expectancy: 83.1 years.

The numbers reflect a substantial well-being that Italian society is able to guarantee to increasingly larger groups of the population. But numbers, of course, do not tell the stories of people and their immeasurable wealth of knowledge, memories, and experiences. Beyond medical advances and the importance of a healthy lifestyle with a good Mediterranean diet, the true lesson we should cherish is the significance of the elderly. With their deep gazes and slow movements, they seem to go against the current of our virtual and frenetic modern times. Yet, it is their wrinkles that endure; they are the ones who have navigated events and become witnesses, sentinels of time.

To paraphrase, it is a bit like the Italo-Americano, which is sailing towards 117 years: it is the long story behind it that makes its testimony unique. Similarly, the elderly teach us to view life with perspective and not to focus solely on the “here and now,” which may be pleasant but will pass. To endure, survive, and become centenarians like them, we need much more, starting with one thing: appreciating and respecting the dignity and beauty of aging.

La Sardegna, come raccontiamo nella storia in copertina, è terra di centenari. L’insolita concentrazione di “grandi anziani” che abitano l’isola, ha sollecitato l’attenzione di Gianni Pes e Michel Poulain – a cui si è poi unito Dan Buettner –  che negli anni 2000 introdussero il tema delle Blue Zones, luoghi dove si vive più a lungo e in salute che nel resto del pianeta. Ma anche l’Italia, Paese che progressivamente invecchia e in cui l’inverno demografico si sta già mostrando, è sempre più casa di over 80, ultranovantenni, centenari e supercentenari.

Se l’età media si è incredibilmente allungata, i numeri danno bene il senso.

L’Istituto nazionale di statistica Istat ha calcolato che dal 2009 al 2021 le persone residenti in Italia di 100 anni e oltre sono passate da poco più di 10 mila a 17 mila e nell’83% dei casi si tratta di donne. Quelle di 105 anni e oltre sono più che raddoppiate (+136%), passando da 472 a 1.111. Prima di proseguire è interessante una puntualizzazione: il discrimine dei 105 anni, “così numerosi” rispetto ad altri gruppi di grandi anziani, si spiega nel fatto che chi ha raggiunto i 105 anni di età al 1 gennaio 2021 è nato nel primo anno di conflitto mondiale (il 1915): in questo segmento di popolazione, cioè, non si osservano gli effetti dovuti alla scarsa numerosità dei nati durante la guerra, che invece si riscontrano nella fascia “più giovane” 100-104 anni (al 2021).

Le statistiche demografiche ci svelano però, altre curiosità. A livello regionale la maggior parte dei centenari risulta risiedere nel Nord Italia. Considerando gli individui di almeno 105 anni, 284 sono residenti nel Nord-ovest e 243 nel Nord-est; al Sud vivono 238 persone, al Centro 225 e nelle Isole 121. La regione con il rapporto più alto tra popolazione di 105 anni e oltre e il totale della popolazione residente è il Molise (4,1 per 100 mila), seguita da Valle d’Aosta (3,2 per 100 mila), Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Abruzzo (3,0 per 100 mila in tutte e tre le regioni). La Lombardia, nonostante abbia il maggior numero di residenti con almeno 105 anni in valore assoluto (161), presenta un rapporto di 1,6 per 100 mila, leggermente sotto la media nazionale (1,9 per 100 mila). Analizzando poi il rapporto tra la popolazione di 105 anni e più e la popolazione residente di 80 anni e più, la distribuzione regionale non cambia: il Molise rimane la regione con la più alta concentrazione di persone che arrivano all’età di 105 anni, quasi 46 ogni 100 mila residenti con più di 79 anni.

Va detto che durante l’ultimo decennio, l’aspettativa di vita nell’Unione Europea è aumentata a un ritmo relativamente costante fino al 2019, quando la speranza di vita alla nascita era di 81,3 anni. Da allora, nel 2020 e nel 2021, ovvero in corrispondenza della pandemia, si è registrato un calo. Ma ancora una volta, curiosamente, a differenza delle altre fasce di età di popolazione anziana, per chi aveva raggiunto o superato i 105 anni di età non si è osservata una crescita rilevante dei decessi nel corso del 2020, primo anno del Covid-19.

Complessivamente risulta che la Liguria sia la regione con l’età mediana più alta di tutta l’Europa (52,1 anni), mentre tra le 20 regioni più anziane ci sono Sardegna e Friuli-Venezia Giulia (50,6 anni), Piemonte e Molise (50 anni), Toscana e Umbria (49,9 anni), Valle d’Aosta (49,7 anni) e Marche (49,5 anni).

Coloro che invece possono aspettarsi di vivere il maggior numero di anni in buona salute sono gli abitanti di Bolzano: 66,5 anni degli 84,1 anni di vita attesa alla nascita, pari a circa l’80% degli anni da vivere. Bolzano ma anche Trento che, secondo i dati pubblicati da Eurostat, è tra le aree europee con le più alte aspettative di vita alla nascita. In particolare, nella provincia di Trento per le donne si è registrata una media di 86,7 anni (seconda media più alta nel continente). Al contrario, la Basilicata è la regione con il più basso numero di anni di aspettativa di vita in ottime condizioni, 52,8 anni nel 2023, seguita da Molise, 54,9 anni, e Calabria, 55,4 anni. In altre parole, gli abitanti della provincia di Bolzano, vivono meglio per 14 anni in più rispetto ai lucani. Oltre all’Alto Adige, ottengono buoni risultati Toscana e Veneto, con 62,5 e 62,3 anni in buona salute e con 83,8 di vita attesa per entrambe. La Valle d’Aosta, che presenta uno dei livelli di speranza di vita in buona salute tra i più elevati, ovvero 64,0 anni, è in linea con la media nazionale per aspettativa di vita generale: 83,1 anni.

I numeri parlano di un benessere sostanziale che la società italiana è in grado di garantire a gruppi sempre più ampi di popolazione. Ma in numeri ovviamente non raccontano le persone e il loro incommensurabile bagaglio di conoscenze, memorie, esperienze. Al di là dei progressi della medicina e all’importanza di una vita sana con una buona alimentazione mediterranea, la vera lezione di cui dovremmo fare tesoro è l’importanza degli anziani. Hanno sguardi profondi e movimenti lenti, sembrano andare controcorrente rispetto al tempo moderno, così virtuale e frenetico. Eppure, sono le loro rughe che sopravvivono a lungo, sono loro che hanno saputo attraversare gli eventi e diventarne testimoni, sentinelle del tempo. Parafrasando, è un po’ come L’Italo-Americano che veleggia verso i 117 anni: è il racconto lungo che sta alle sue spalle, che rende unica la sua testimonianza. Analogamente, gli anziani ci insegnano a guardare in prospettiva e a non fermarci al “qui e ora” che sarà anche bello ma passerà e per resistere, durare, sopravvivere e diventare over100 come loro, ha bisogno di molto altro, a cominciare da una cosa: apprezzare e rispettare la dignità e la bellezza dell’invecchiamento.

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