UUn paese di carta è la  prima opera di narrativa di Laura Benedetti, scrittrice e saggista aquilana che vive negli Stati Uniti, dove insegna letteratura italiana alla Georgetown University di Washington. Con uno stile che affascina e incuriosisce fin dalla prima pagina, Laura Benedetti scrive la storia dolce e mai sdolcinata di tre generazioni di donne che dall’Abruzzo finiscono in Maryland e in Utah. Del libro colpiscono, oltre alla vicenda interessante, attuale e spunto di varie riflessioni, il modo di scrivere che con poche parole dice tante cose.
 
Rinchiusi in una modesta urna cineraria, i resti mortali di Alice seguono con straniata partecipazione le vicende delle due generazioni di donne che la vecchia bibliotecaria abruzzese trapiantata negli Stati Uniti si è lasciata alle spalle. La figlia Jane, eroina di un conformismo quasi compiuto, e la nipote Sara, imbronciata adolescente in piena crisi di crescita morale e di identità sessuale, si adoperano per rispettare le stralunate ultime volontà della matriarca emigrata, e la più giovane si offre di portarne le ceneri in Italia. L’attende un paese diverso da quello iscritto nel suo immaginario, come diversa si rivela la figura della nonna scomparsa, in un viaggio che costringe a misurare la distanza tra passato e presente, illusione e realtà, le ragioni di chi parte e quelle di chi resta. 
 
Un viaggio che finisce all’Aquila lacerata dal terremoto, dove la narrazione, con qualche esito sorprendente, richiama i ricordi di guerra e incrocia gli aneliti di libertà dei 9 Martiri aquilani. 
 
Laura Benedetti è nata e cresciuta a L’Aquila. Dopo una Laurea in Lettere con il massimo dei voti all’Università “La Sapienza” di Roma, ha continuato i suoi studi in Nord America, conseguendo un Master of Arts alla University of Alberta e un Ph.D. alla Johns Hopkins University. Ha insegnato 8 anni alla Harvard University e dal 2002 alla Georgetown University, dove attualmente è professore ordinario, organizzando, come direttrice del dipartimento di italiano dal 2009 al 2015 numerosi convegni e seminari, spesso in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. Ha pubblicato, tra l’altro, una monografia su Torquato Tasso (La sconfitta di Diana.
 
Un percorso per la “Gerusalemme liberata”), gli atti di due convegni (Gendered Contexts: New Perspectives in Italian Cultural Studies) e l’edizione di un trattato rinascimentale (Giovambattista Giraldi Cinzio, Discorso dei romanzi). I suoi articoli spaziano dalla letteratura medievale alla produzione narrativa più recente, che ha seguito per dieci anni quale curatrice della voce “letteratura italiana” per l’Encyclopedia Britannica Year in Review. Il suo volume, The Tigress in the Snow: Motherhood and Literature in Twentieth-Century Italy, ha ricevuto nel 2008 il Premio Internazionale Flaiano per l’italianistica, mentre la sua traduzione inglese dell’ultimo lavoro di Lucrezia Marinella “Esortazioni alle donne e agli altri se a loro saranno in grado” (1645), corredata di un’introduzione e di un apparato critico di oltre quattrocento note, ha reso di nuovo accessibile questo rarissimo volume, ultima ed emblematica fatica di Lucrezia Marinella (1571-1653). 
 
L’ultimo lavoro è il romanzo “Un paese di carta” (Pacini Editore, Pisa, 2015) che traccia il percorso di tre generazioni di donne tra l’Italia e gli Stati Uniti. Per la sua attività di studiosa e per il suo impegno nella diffusione della cultura italiana, Laura Benedetti è stata insignita nel 2014 del premio “Wise Woman” dalla National organization of Italian American Women di Washington D.C. e della Medaglia d’oro recentemente conferitale a Boston dalla Faa, la Federazione degli Abruzzesi in Usa.
 
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