If you forget for a second about the pandemic and the chaos it has been causing around the world for the past two years, you could really say it out loud: 2021, what a year for Italy. Victories in sport – the soccer European Championship and the Olympics; victories in the kitchen – the World Pastry Championship, which Italy won 20 days ago – and, only last week, a Nobel Prize.Giorgio Parisi was awarded the prestigious prize along with Syukuro Manabe and Klaus Hasselman for “groundbreaking contributions to our understanding of complex systems.”
Parisi is the 21st Italian to receive a Nobel, and the 6th to get it in the field of physics. Six are also the prizes we got in literature and in medicine, plus one in economics, one in chemistry, and one Nobel Peace Prize. While we celebrate this incredible achievement for the country, one that says “Italian research is alive, well, and kicking,” if you pass me the expression, let us take a look at some of the most famous people from the Belpaese who were awarded a Nobel prize.
Giosuè Carducci (Literature)
He was, with Camillo Golgi, who received it for his contribution to the field of medicine, the first Italian to get the Nobel, in 1906. Carducci was born in the province of Lucca (Tuscany) and remains still today one of Italy’s most extraordinary poets. He won “not only in consideration of his deep learning and critical research, but above all as a tribute to the creative energy, freshness of style, and lyrical force which characterize his poetic masterpieces.” Unfortunately, the poet was very sick at the time and couldn’t travel to Stockholm for the award ceremony. He would die the following year, 1907, in Bologna.
Guglielmo Marconi (Physics)
Who doesn’t know Marconi? The great Italian inventor and physicist won the Nobel Prize for Physics in 1909 “for his researches and for his discovery on wireless telegraphy.” Born in Bologna in 1874, his work was pivotal, but the Italian government wasn’t too interested in it. So Marconi moved to London, where he got his invention patented.
Grazia Deledda (Literature)
Deledda received her Nobel in 1926, for “her idealistically inspired writings which with plastic clarity picture the life on her native island and with depth and sympathy deal with human problems in general.” A native of Sardinia, where she was born in 1871, Deledda was the first Italian woman to receive the Nobel Prize and her literature is filled with the images and traditions of her native land.
Luigi Pirandello (Literature)
Pirandello is, perhaps, the most well-known Italian playwright out there. A Sicilian from Agrigento, where he was born in 1867, he was awarded in 1934 “for his bold and ingenious revival of dramatic and scenic art.” Indeed, his plays, which contain both farce and tragedy, are considered essential for the birth, in the 1950s, of the theatre of absurd.
Enrico Fermi (Physics)
Fermi is a household name among Italian-Americans because he became one! He was born in Rome in 1901 and dedicated his life to the study of physics and research. He won the Nobel Prize, in 1938, “for his demonstrations of the existence of new radioactive elements produced by neutron irradiation, and for his related discovery of nuclear reactions brought about by slow neutrons.” Fermi was heavily criticized by the Fascist Regime (which ruled Italy in those years) because he wore a tuxedo and not a Fascist uniform when he collected the award. Needless to say, Fermi wasn’t a fan of Mussolini. He and his wife, Laura Capon, sailed to the US from Copenhagen in December 1938, shortly after he had received the Nobel.
Eugenio Montale (Literature)
Eugenio Montale is one of the most lyrical voices of contemporary Italian poetry, but also one of the most disillusioned. Born in Genoa in 1896, Montale’s aesthetics are filled with images of his own homeland, Liguria. He was awarded in name of “ his distinctive poetry which, with great artistic sensitivity, has interpreted human values under the sign of an outlook on life with no illusions.” It was 1975. Montale’s most famous collection, Ossi di Seppia (Cuttlefish Bones), was published in 1925 and became an immediate classic of Italian literature. Famous is also Finisterre, a collection written during the Second World War that wasn’t allowed to be published in Italy because of its content against the Fascist Regime. It was smuggled and published in Switzerland in 1943.
Rita Levi Montalcini (Medicine)
Rita Levi Montalcini, born in Turin in 1909, is perhaps Italy’s most famous Nobel Prize. She found in the US a home away from home, a place where she could continue working during the last war: because she was of Jewish descent, working in Europe had become impossible, and incredibly dangerous. She received the prize with her colleague Stanley Cohen for “their discoveries of growth factors.” She is, in the mind of many, not only an incredible scientist and doctor but also a symbol of women’s achievements and of their struggle to break the glass ceiling.
With them, other fourteen great minds from Italy received the prize: the already mentioned Camillo Golgi (1906, medicine), Ernesto Teodoro Moneta (1907, peace), Daniel Bovet (1957, medicine), Salvatore Quasimodo (1959, literature), Emilio Segrè (1959, physics), Giulio Natta (1963, chemistry), Salvatore Edoardo Luria (1969, medicine), Renato Dulbecco (1975, medicine), Carlo Rubbia (1984, physics), Franco Modigliani (1985, economics), Dario Fo (1997, literature), Riccardo Giacconi (2002, physics), Mario Capecchi (2007, medicine) and, of course, Giorgio Parisi (2021, physics).
Se si dimentica per un attimo la pandemia e il caos che sta provocando in tutto il mondo da due anni a questa parte, lo si potrebbe davvero dire ad alta voce: 2021, che anno per l’Italia. Vittorie nello sport – gli Europei di calcio e le Olimpiadi; vittorie in cucina – il Campionato Mondiale di Pasticceria, che l’Italia ha vinto 20 giorni fa – e, solo la settimana scorsa, un premio Nobel. Giorgio Parisi ha ricevuto il prestigioso premio insieme a Syukuro Manabe e Klaus Hasselman per “contributi innovativi alla nostra comprensione dei sistemi complessi”.
Parisi è il 21° italiano a ricevere un Nobel, e il 6° ad ottenerlo nel campo della fisica. Sei sono anche i premi che abbiamo ottenuto in letteratura e in medicina, più uno in economia, uno in chimica e un Nobel per la pace. Mentre celebriamo questo incredibile risultato per il Paese, che se mi passate l’espressione, dice che “la ricerca italiana è viva e vegeta”, diamo un’occhiata ad alcuni dei personaggi più famosi del Belpaese che hanno ricevuto un premio Nobel.
Giosuè Carducci (Letteratura)
Fu, con Camillo Golgi che lo ricevette per il suo contributo nel campo della medicina, il primo italiano ad ottenere il Nobel, nel 1906. Carducci nacque in provincia di Lucca (Toscana) e ancora oggi è uno dei più straordinari poeti italiani. Vinse “non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all’energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica”. Sfortunatamente, allora il poeta era molto malato e non poté andare a Stoccolma per la cerimonia di premiazione. Sarebbe morto l’anno successivo, 1907, a Bologna.
Guglielmo Marconi (Fisica)
Chi non conosce Marconi? Il grande inventore e fisico italiano vinse il Premio Nobel per la Fisica nel 1909 “in riconoscimento del suo contributo nello sviluppo della telegrafia senza fili”. Nato a Bologna nel 1874, il suo lavoro fu fondamentale, ma il governo italiano non era troppo interessato. Così Marconi si trasferì a Londra, dove fece brevettare la sua invenzione.
Grazia Deledda (Letteratura)
Deledda ricevette il Nobel nel 1926, per “la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano”. Originaria della Sardegna, dove nacque nel 1871, Deledda fu la prima italiana a ricevere il Premio Nobel e la sua letteratura è piena di immagini e tradizioni della sua terra natale.
Luigi Pirandello (Letteratura)
Pirandello è, forse, il più noto drammaturgo italiano. Siciliano di Agrigento, dove è nato nel 1867, è stato premiato nel 1934 per “il suo ardito e ingegnoso rinnovamento dell’arte drammatica e teatrale”. Infatti, le sue opere, che contengono sia la farsa che la tragedia, sono considerate essenziali per la nascita, negli anni ‘50, del teatro dell’assurdo.
Enrico Fermi (Fisica)
Fermi è un nome familiare tra gli italoamericani perché lo è diventato! Nacque a Roma nel 1901 e dedicò la sua vita allo studio della fisica e alla ricerca. Vinse il premio Nobel, nel 1938, per “l’identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti”. Fermi fu pesantemente criticato dal regime fascista (che governava l’Italia in quegli anni) perché indossò uno smoking e non un’uniforme fascista quando ritirò il premio. Inutile dire che Fermi non era un fan di Mussolini. Lui e sua moglie Laura Capon, salparono per gli Stati Uniti da Copenhagen nel dicembre 1938, poco dopo aver ricevuto il Nobel.
Eugenio Montale (Letteratura)
Eugenio Montale è una delle voci più liriche della poesia italiana contemporanea, ma anche una delle più disilluse. Nato a Genova nel 1896, l’estetica di Montale è piena di immagini della sua terra, la Liguria. Fu premiato in nome della “lsua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”. Era il 1975. La raccolta più famosa di Montale, Ossi di Seppia, fu pubblicata nel 1925 e divenne subito un classico della letteratura italiana. Famosa è anche Finisterre, raccolta scritta durante la seconda guerra mondiale che non poté essere pubblicata in Italia per il suo contenuto contro il regime fascista. Fu contrabbandata e pubblicata in Svizzera nel 1943.
Rita Levi Montalcini (Medicina)
Rita Levi Montalcini, nata a Torino nel 1909, è forse la più famosa Premio Nobel italiana. Ha trovato negli Stati Uniti una casa lontano da casa, un luogo dove poter continuare a lavorare durante l’ultima guerra: essendo di origine ebraica, lavorare in Europa era diventato impossibile, e incredibilmente pericoloso. Ha ricevuto il premio con il suo collega Stanley Cohen per “le loro scoperte sui fattori di crescita”. Nella mente di molti, lei è stata non solo un’incredibile scienziata e medico, ma anche un simbolo delle conquiste delle donne e della loro lotta per rompere il soffitto di cristallo.
Con loro, altre quattordici grandi menti italiane hanno ricevuto il premio: il già citato Camillo Golgi (1906, medicina), Ernesto Teodoro Moneta (1907, pace), Daniel Bovet (1957, medicina), Salvatore Quasimodo (1959, letteratura), Emilio Segrè (1959, fisica), Giulio Natta (1963, chimica), Salvatore Edoardo Luria (1969, medicina), Renato Dulbecco (1975, medicina), Carlo Rubbia (1984, fisica), Franco Modigliani (1985, economia), Dario Fo (1997, letteratura), Riccardo Giacconi (2002, fisica), Mario Capecchi (2007, medicina) e, naturalmente, Giorgio Parisi (2021, fisica).
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