Here’s the rub on some of Italy’s iconic lucky statues

In Italia non mancano le statue fantastiche. Anche nei borghi più piccoli, troverete sicuramente almeno una o due statue che onorano un eroe locale o un’occasione importante. Se la maggior parte delle statue italiane sono debitamente ammirate dai passanti, c’è un sottoinsieme di statue iconiche in bronzo che ricevono un’attenzione più mirata. Potreste anche aver notato una di queste e la sua particolare area di bronzo scintillante. Che si tratti di un dito, di un piede o di una parte del corpo più “intima”, il motivo della lucentezza fa riferimento a una sola cosa: la Fortuna. 

Firenze 

Un maialino fortunato è andato al Mercato Nuovo di Firenze e da allora è diventato uno dei simboli più amati della città. Conosciuto come Il Porcellino, il bronzo originale fu creato nel 1634, ma da allora è stato sostituito (due volte) da una replica. Parcheggiato su un marciapiede nell’affollata area del mercato, il simpatico cinghiale è diventato una delle icone portafortuna più conosciute d’Italia. Mettete una moneta sotto il suo muso: se cade nella grata sottostante, fate centro! – la fortuna è dalla vostra. In caso contrario, si ha comunque la possibilità di tornare a Firenze semplicemente strofinando il muso di questo piccolo animale. Il Porcellino è diventato così popolare che oggi esistono numerose repliche in tutto il mondo, in Paesi come Australia, Francia, Giappone, Belgio, Regno Unito, Germania e Stati Uniti, che vantano copie in 18 Stati.

Milano 

Sotto l’elaborato tetto di vetro della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano si trova una collezione di quattro intricati mosaici pavimentali, ognuno dei quali rappresenta i principali capoluoghi italiani: Roma, Firenze, Milano e Torino. Uno, tuttavia, riceve più attenzione: il toro rampante che rappresenta Torino. Non si sa con certezza come sia nata la tradizione, ma la tradizione vuole che si debba appoggiare il tallone destro su una particolare – ahem! – zona tra le zampe posteriori del toro e fare tre giri all’indietro. Mentre il toro potrebbe non sentirsi così fortunato (tutto quel girare lo ha lasciato piuttosto evirato), l’atto vi lascerà sicuramente storditi se non un po’ più fortunati. 

Torino 

Da conoscere c’è un’altra storia legata all’anatomia del toro fortunato, questa volta a Torino… città il cui nome significa “giovane toro” (Torino). Piazza San Carlo, giustamente soprannominata il salotto, è il cuore elegante di Torino. Raffinati caffè, negozi e ristoranti protetti da portici barocchi orlano la piazza, tra cui uno degli opulenti caffè torinesi in stile libertino, il Caffè Torino. Oltre a gustare qualche cioccolatino giandujotto o a concedersi quel paradiso di cioccolata in tazza noto come bicerin, le probabilità di fortuna aumentano appena fuori dalle porte del caffè. Sul marciapiede è incastonato un rilievo metallico ben usurato del toro infuriato simbolo di Torino. Non c’è bisogno di spoiler: avete ragione. Fate un discreto giro sulle sue zone basse e – evviva! – piove fortuna.

Torino ospita anche un’altra statua portafortuna che raffigura una parte del corpo di Cristoforo Colombo di Genova. Rilassatevi… questa non è vietata! Sotto i portici di una delle arterie principali di Torino si trova un rilievo circolare in bronzo che raffigura un Cristoforo perplesso, con lo sguardo fisso su un mappamondo. La sua mano destra culla una bussola, con il mignolo ben sollevato e sensibilmente lucido.

Non si conosce l’origine della superstizione secondo cui lo sfregamento del mignolo di Colombo porterebbe fortuna, ma è evidentemente praticata così spesso che l’appendice ha dovuto essere sostituita almeno una volta. Forse è la numerosa popolazione universitaria torinese che cerca il dito portafortuna per aiutarla a superare gli esami, o forse chi spera che gli indichi la strada per la fortuna, o forse sono i flussi di turisti che ne leggono in un articolo… il dito fa comunque capire che in molti non rinunciano alla possibilità di avere un po’ di fortuna in più. 

Roma

Cristoforo non è l’unico ad avere una cifra fortunata. All’interno della maestosa Basilica di San Pietro in Vaticano si trova una delle statue religiose più venerate d’Italia, quella di San Pietro forgiata in bronzo. Come simbolo di riverenza e desiderio di ricevere una benedizione, i visitatori fanno la fila davanti alla statua, che ha 800 anni, per toccare o baciare il piede destro e/o l’alluce destro di San Pietro, sporgente e raggiungibile. Nonostante i milioni e milioni di persone che sono passate di qui nel corso dei secoli, l’alluce di San Pietro è ancora per lo più intatto. Non sorprende che anche le altre dita più piccole siano state baciate da secoli di pellegrini benintenzionati.

Verona 

La bella e romantica Verona. Il vostro primo pensiero è stato: “Casa di Romeo e Giulietta!”? Nonostante una lunga lista di caratteristiche notevoli, Verona attira un gran numero di visitatori semplicemente per il suo legame con una delle tragedie più amate di Shakespeare. Il famoso “cortile di Giulietta”, contenente il balcone che si dice abbia ispirato la scrittura del Bardo, attira indubbiamente frotte di turisti, ma c’è di più in quel piccolo giardino. Sul muro dell’antico giardino si trova una statua della pudica fanciulla che si ritiene favorisca i suoi ammiratori con la fortuna in amore o in altre questioni. Il suo sguardo malinconico, però, non vi porterà fortuna. Dovrete invece aspettare il vostro turno per strofinare il suo seno destro (e posare per una foto) con la speranza che Cupido vi sorrida. Le infinite carezze hanno finito per bucare la statua, tanto che nel 2014 i cittadini hanno fatto collocare Giulietta in un museo e hanno messo al suo posto una replica. Sono sorte altre polemiche, soprattutto da parte di altri Paesi, che hanno definito la tradizione sessista e avvilente. Mentre alcune organizzazioni italiane hanno chiesto di porre fine al rituale, sembra che la maggior parte dei cittadini sia d’accordo sul fatto che debba continuare a essere consentito. In ogni caso, il folklore di Giulietta ha portato a Verona una fortuna che vale 1,2 milioni di euro di entrate annuali.  

Superstizione? Verità? O forse una via di mezzo. Comunque sia, l’opportunità di provarci e di aggiungere un po’ di fortuna alla vita con una delle belle tradizioni italiane potrebbe essere il vostro colpo di fortuna!  

“Che la Fortuna ti sia amica in qualsiasi cosa tu faccia e che i guai ti siano sempre estranei”.

– Anonimo