Oratino is a quaint little village in the province of Campobasso, Molise. With its 1,450 inhabitants, of which only about 200 live within the old borough, Oratino well embodies the image many of us have of the “traditional Italian hamlet” we learned to love.
The earliest attestation of its existence dates from 1251: it was the inventory of all the objects and art pieces belonging to Molisan churches, including that of Santa Maria castri Lorateni. Indeed, the name of the village has changed through the centuries: it was Loretinum in the 12th century, then Ratino in the 15th, from which we got Loratino first and then, finally, Oratino. The original village was destroyed by an earthquake in the 15th century, and was subsequently rebuilt higher up on the slopes of a hill: that’s the Oratino we know today which, from its almost 800 meters of altitude (over 2,600 feet), beautifully overlooks the valley below.
Perhaps it was the delightful views you could – and still can! – enjoy from there to make it, curiously for such a small place, a very lively artistic center, especially from the 18th century onward. Giuseppe Maria Galanti, a known representative of Southern Italian Enlightenment wrote, in 1781, that in Oratino “many tasteful arts are practiced,” explaining that, in those years, the village was particularly known for its painters and gilders.
The people at the Borghi più Belli d’Italia association, of which Oratino is a proud and deserving member, say that Oratino offers a good opportunity to its visitors to discover a little-known, almost “forgotten” part of Molise, a region less popular than others surrounding it – Puglia, Campania, Abruzzo and Lazio – but equally beautiful and well deserving a visit. From Oratino, for instance, you can also reach Agnone, known for its connection with the ancient craft of bell-making. But don’t think of Oratino as a simple starting point to discover other places, because this is a pretty place to be: perched as it is on top of a hill, the village is a delightful crisscrossing of medieval alleys and streets, lined with beautiful stone homes built mostly between the 17th and 19th century when the village was ruled by the Dukes of Giordano, known for their passion for the arts. It is also thanks to their support for all crafts and arts, that the village developed so, despite being so small. One of its most notable buildings is the Palazzo Ducale, the dukes palace, built in the 14th century: it is a private property today, but we can still enjoy the beauty of its façade and stone portals while walking Oratino’s streets.
A visit to Oratino will please you at every time of the year, also thanks to the many events that animate it. On the day dedicated to Sant’Antonio Abate, the 17th of January, people gather around a propitiatory bonfire lit in front of the church of Santa Maria di Loreto; during the event, you can enjoy le lessate, a traditional dish made with legumes and cereals. In May, the village celebrates poetry with the Premio Nazionale di Poesia Arturo Giovannitti while, on Christmas Eve, it’s time to celebrate with la faglia, a 12 meters-high (40 feet) wood torch set on fire in the hours leading to the birth of Christ. Initially, the faglia was certainly associated with fertility rites, but then it turned into a symbol of spiritual unity during the “most magical” night of the year.
The Biferno Valley, where Oratino is located, is known for its good food: here, you can enjoy minestra di laganelle e fagioli, a soup made with fresh pasta similar to small lasagna and beans, and also cacio e ova con salsiccia, a dish made with goat cheese and eggs, cooked in a rich sausage sauce.
Oratino è un piccolo e caratteristico borgo della provincia di Campobasso, in Molise. Con i suoi 1.450 abitanti, di cui solo circa 200 vivono all’interno dell’antico borgo, Oratino incarna bene l’immagine che molti di noi hanno del “tradizionale borgo italiano” che abbiamo imparato ad amare.
La prima attestazione della sua esistenza risale al 1251: si tratta dell’inventario di tutti gli oggetti e le opere d’arte appartenenti alle chiese molisane, tra cui quella di Santa Maria castri Lorateni. In effetti, il nome del paese è cambiato nel corso dei secoli: era Loretinum nel XII secolo, poi Ratino nel XV, da cui abbiamo prima Loratino e poi, infine, Oratino. Il borgo originario fu distrutto da un terremoto nel XV secolo e fu successivamente ricostruito più in alto, sulle pendici di una collina: è Oratino che conosciamo oggi e che, dai suoi quasi 800 metri di altitudine, domina splendidamente la valle sottostante.
Forse è stata la vista incantevole di cui si poteva – e si può ancora! – beneficiare a renderlo, curiosamente per un luogo così piccolo, un centro artistico molto vivace, soprattutto a partire dal XVIII secolo. Giuseppe Maria Galanti, noto esponente dell’Illuminismo meridionale, nel 1781 scrisse che a Oratino “si esercitano molte arti di buon gusto”, spiegando che, in quegli anni, il borgo era particolarmente noto per i suoi pittori e doratori.
I responsabili dell’associazione Borghi più Belli d’Italia, di cui Oratino è un orgoglioso e meritevole membro, affermano che Oratino offre una buona opportunità ai suoi visitatori di scoprire una parte poco conosciuta, quasi “dimenticata” del Molise, regione meno popolare di altre che la circondano – Puglia, Campania, Abruzzo e Lazio – ma altrettanto bella e meritevole di una visita. Da Oratino, ad esempio, si può raggiungere anche Agnone, nota per il suo legame con l’antico mestiere dei fabbricanti di campane. Ma non pensate ad Oratino come a un semplice punto di partenza per scoprire altri luoghi, perché questo è un bel posto dove stare: arroccato com’è sulla cima di una collina, il borgo è un delizioso incrocio di vicoli e strade medievali, fiancheggiato da belle case in pietra costruite per lo più tra il XVII e il XIX secolo, quando il paese era governato dai Duchi di Giordano, noti per la loro passione per le arti. È anche grazie al loro sostegno a tutti i mestieri e alle arti che il villaggio si è sviluppato così tanto, nonostante le sue dimensioni ridotte. Uno dei suoi edifici più notevoli è il Palazzo Ducale, costruito nel XIV secolo: oggi è una proprietà privata, ma si può ancora godere della bellezza della sua facciata e dei suoi portali in pietra passeggiando per le strade di Oratino.
Una visita a Oratino vi piacerà in ogni periodo dell’anno, anche grazie ai numerosi eventi che la animano. Nel giorno dedicato a Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio, la gente si riunisce attorno al falò propiziatorio acceso davanti alla chiesa di Santa Maria di Loreto; durante l’evento si possono gustare le lessate, un piatto tradizionale a base di legumi e cereali. A maggio il paese celebra la poesia con il Premio Nazionale di Poesia Arturo Giovannitti, mentre la vigilia di Natale si festeggia con la faglia, una torcia di legno alta 12 metri che viene incendiata nelle ore che precedono la nascita di Cristo. Inizialmente la faglia era certamente associata a riti di fertilità, ma poi si è trasformata in un simbolo di unità spirituale durante la notte “più magica” dell’anno.
La Valle del Biferno, dove si trova Oratino, è nota per la sua buona cucina: qui si può gustare la minestra di laganelle e fagioli, una zuppa di pasta fresca simile a piccole lasagne e fagioli, e anche il cacio e ova con salsiccia, un piatto a base di formaggio di capra e uova, cotti in un ricco sugo di salsiccia.
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