A reliquary in a museum in Bari (Photo: Tupungato/Dreamstime)

Relics and reliquaries were really a thing of the Middle Ages. A saint’s bone or two could put your tiny village on the map and quickly transform it into a pilgrimage destination, which also meant something else: money.

Hang on, you may say: are we talking about spirituality or cash? Well, both. But let’s take a step at a time and see exactly what relics are. The trend, to be truthful to history, wasn’t only Italian, but European as a whole, and developed in the early centuries of Christianity. Indeed, one of the first relics we know of was a piece of the Holy Cross that Constantine’s mother Helena had brought to Constantinople. The Empress was a fervent Christian and traveled and financed several trips to the Holy Land seeking the places and objects related to the life of Christ, including the Cross on which he died. Of course, this part of Helena’s life, the part where she comes back home with the Holy Cross, is hagiography rather than history – we find it in Jacopo da Varazze’s Legenda Aurea,  a collection of lives of Saints from the 13th century – but it’s important nevertheless because we can pin down the beginning of an important cultural trend, that was, however, to fully bloom in the Middle Ages, especially during the Crusades. 

Because if you are in the Holy Land, anything could potentially become a holy relic, right? Europe became the ultimate destination of a myriad of shards of Jesus’ cross -yes, the same Helena had – of nails that supposedly pierced his flesh and, of course, of cloths where his image had been miraculously impressed. Indeed, the most famous relic of all time, which has been guarded with pride and devotion in Italy for centuries, is the Holy Shroud of Turin, a burial cloth believed to have the outline of Christ’s body on it.

But during the Middle Ages, there was another phenomenon that made relics important, the rise of the cult of Saints: it wasn’t only Christ to be important, there were dozens of holy men and women whose clothes, bones, teeth, you name it, could become an object of worship, make miracles and attract people.

While, as said, the cult of relics was common in the Middle Ages throughout the Old Continent, Italy had a central role in its creation and rise and, still today, it is perhaps the country where there are more holy relics around. The reason for such a centrality is quite simple: Rome. Christianity was born in the Middle East, but its core very quickly moved to the Eternal City, as could have been expected: Palestine, the region where Jesus and early Christianity were born, was part of the Roman Empire, so it was only natural for Christians to proselyte in “their” capital.

 And once Peter was there, and a community developed around him, the key role of Rome in Christianity became even stronger: Peter was the chosen one, the man Christ had entrusted his message to the world. He became head of the church, the first pope, and remained in Rome: the faith of the city as the most important place for Christians, along with the Holy Land, of course, was sealed. When he died, his grave became the ultimate pilgrim’s destination, the ultimate “relic,” so to speak, giving to Italy a predominant position in Christian spirituality.

No wonder so many relics are here.

But during the Middle Ages, things started to become a tad grotesque. As we said, relics were often an immense source of money for the parishes where they were kept and they were very much sought after. So, when there weren’t real saints’ bones to worship or holy cloaks to pray at, there were certainly ornate reliquaries with someone’s bones or clothes inside… And Men of God were not free from the bug of “making relics,” especially when they had the real thing – i.e. the body of a holy man – at their disposal. Legends say that when Saint Thomas of Aquinas – theologian and Father of the Church – died, his rather large body was boiled to get quickly to its bones so that they could be sold around as relics. Gruesome stuff!

Le reliquie e i reliquiari erano davvero significativi nel Medioevo. Un osso o due di un santo potevano far conoscere un piccolo villaggio e trasformarlo rapidamente in una meta di pellegrinaggio, il che significava anche un’altra cosa: soldi.

Aspettate, direte voi: stiamo parlando di spiritualità o di denaro? Beh, di entrambi. Ma facciamo un passo alla volta e vediamo esattamente cosa sono le reliquie. La pratica, per essere sinceri con la storia, non è stata solo italiana, ma europea nel suo complesso, e si è sviluppata nei primi secoli del Cristianesimo. Infatti, una delle prime reliquie di cui si ha notizia è un pezzo della Santa Croce che la madre di Costantino, Elena, aveva portato a Costantinopoli. L’imperatrice era una fervente cristiana e viaggiò e finanziò diversi viaggi in Terra Santa alla ricerca di luoghi e oggetti legati alla vita di Cristo, compresa la Croce su cui morì. Certo, questa parte della vita di Elena, quella in cui torna a casa con la Santa Croce, è agiografia più che storia – la troviamo nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, una raccolta di vite di santi del XIII secolo – ma è comunque importante perché possiamo individuare l’inizio di un’importante tendenza culturale, che però fiorirà pienamente nel Medioevo, soprattutto durante le Crociate.

Perché se ci si trova in Terra Santa, tutto può potenzialmente diventare una reliquia sacra, no? L’Europa divenne la destinazione finale di una miriade di frammenti della croce di Gesù – sì, la stessa che aveva Elena – di chiodi che si supponeva avessero trafitto la sua carne e, naturalmente, di tessuti in cui la sua immagine era stata miracolosamente impressa. In effetti, la reliquia più famosa di tutti i tempi, che da secoli viene custodita con orgoglio e devozione in Italia, è la Sacra Sindone di Torino, un telo funebre che si ritiene abbia impressa la sagoma del corpo di Cristo.

Ma durante il Medioevo c’è stato un altro fenomeno che ha reso importanti le reliquie, la nascita del culto dei Santi: non era solo Cristo a essere importante, c’erano decine di uomini e donne santi i cui abiti, ossa, denti, eccetera, potevano diventare oggetto di culto, fare miracoli e attirare la gente.

Se, come detto, il culto delle reliquie era diffuso nel Medioevo in tutto il Vecchio Continente, l’Italia ha avuto un ruolo centrale nella sua nascita e nel suo sviluppo e, ancora oggi, è forse il Paese dove si trovano più reliquie sacre in circolazione. Il motivo di tale centralità è molto semplice: Roma. Il Cristianesimo è nato in Medio Oriente, ma il suo nucleo si è trasferito molto rapidamente nella Città Eterna, come era prevedibile: la Palestina, la regione in cui nacquero Gesù e il primo Cristianesimo, faceva parte dell’Impero romano, quindi era naturale che i cristiani facessero proseliti nella “loro” capitale.

E una volta che Pietro fu lì, e una comunità si sviluppò intorno a lui, il ruolo chiave di Roma nel Cristianesimo divenne ancora più forte: Pietro era il prescelto, l’uomo a cui Cristo aveva affidato il suo messaggio al mondo. Divenne capo della Chiesa, il primo papa, e rimase a Roma: la fede della città come luogo più importante per i cristiani, insieme alla Terra Santa, naturalmente, fu suggellata. Quando morì, la sua tomba divenne la meta per eccellenza dei pellegrini, la “reliquia” per eccellenza, dando all’Italia una posizione predominante nella spiritualità cristiana.

Non c’è da stupirsi che qui si trovino così tante reliquie.

Ma durante il Medioevo le cose cominciarono a diventare un po’ grottesche. Come abbiamo detto, le reliquie erano spesso un’immensa fonte di denaro per le parrocchie in cui erano conservate ed erano molto ricercate. Così, quando non c’erano vere ossa di santi da venerare o mantelli sacri su cui pregare, c’erano certamente reliquiari ornati con le ossa o i vestiti di qualcuno all’interno… E gli uomini di Dio non erano esenti dal vizio di “fare reliquie”, soprattutto quando avevano a disposizione la cosa vera, cioè il corpo di un uomo santo. Le leggende narrano che quando San Tommaso d’Aquino – teologo e Padre della Chiesa – morì, il suo corpo piuttosto grande fu bollito per arrivare rapidamente alle ossa, in modo da poterle vendere in giro come reliquie. Una cosa raccapricciante!


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