Il settore terziario di Arezzo si tinge di rosa, con una su quattro aziende a prevalente presenza femminile, su un totale di 9316 imprese. Non solo. Nonostante la crisi, queste ditte sono riuscite a crescere registrando un + 3,6 %.
 
Anche il comparto dirigenziale di “Terziario Donna Confcommercio” è al femminile, con Elisa Cencini alla presidenza, Caterina Vedovini alla vice presidenza e Barbara Duranti alla se-greteria. A ciò va aggiunto che la presidente è Anna Lapini, che è anche una delle quattro donne con carica presidenziale a livello nazionale.
 
Alla presidente chiediamo il perchè del successo delle donne nel terziario. “L’altra metà del cielo – ci dice Elisa Cencini – riesce, per lo meno qui da noi, ad organizzarsi meglio degli uomini. Anche quando operano all’interno di un’azienda, le donne sono capaci di programmare e sostenere più responsabilità insieme e con ciò intendo dire che sono efficenti nel mettere in rete affari, comunità e famiglia. E poi sono più abili nello stabilire relazioni”.
 
Non mancano nemmeno le competenze imprenditoriali. “Sono più attente alla gestione economica e al bilancio. Da uno studio fatto da esperti – continua Elisa Cencini – ci risulta che qualora ci dovesse essere una comparazione tra il lavoro femminile e quello maschile, il Pil (prodotto interno lordo) aumenterebbe del 22%. Purtroppo, va detto che troppo poche ‘signore’ riescono a raggiungere posizioni di vertice nella governance delle imprese. 
   Elisa Cencini, presidente di Terziario Donna Confcommercio di Arezzo

   Elisa Cencini, presidente di Terziario Donna Confcommercio di Arezzo

 
Solo recentemente è stata approvata una legge che obbliga ad avere le quote di genere. La norma è la Golfo-Mosca che stabilisce che entro dieci anni gli organi sociali delle aziende quotate in Borsa e pubbliche dovranno essere composti per almeno un quinto da donne. Le aziende che non raggiungeranno questo traguardo entro il 2022, non potranno più essere quotate. Da ora in poi qualche miglioramento ce lo dovremmo aspettare”.
 
Terziario Donna fa parte della Confcommercio (la Confederazione generale italiana delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo è la più grande rappresentanza d’impresa in Italia che associa oltre 700.000 imprese) di Arezzo e si occupa dello sviluppo e della tu-tela di quanti siano impegnati in attività commerciali, artigianali, turistiche e di servizio, categoria quest’ultima che include quanti operano nel sociale offrendo  servizi alla persona, ai portatori di handicap, agli anziani.
Quali i problemi maggiori di cui si occupa l’associazione? 
 
“Per la donna che lavora fuori casa di difficoltà ce ne sono tante e ancora con una risoluzione molto lontana. In primis, sicuramente, c’è una penalizzazione di fondo in quanto devono dimostrare di essere tre volte più brave di un uomo per ottenere un impiego e per mantenerlo. Poi c’è la penuria di servizi e con ciò mi riferisco ai nidi, alle scuole per l’infanzia, alla legge 104 che è garante per chi fa un lavoro dipendente e non per chi opera in proprio. Concludendo – ci dice Elisa Cencini – c’è però da dire che ci salviamo sempre e comunque perchè il Made in Italy vende molto in quanto è garanzia di qualità e di buon gusto. Non per niente siamo la patria di artisti che hanno dettato legge in fatto di arte”.
 
Confcommercio, di cui fa parte il Terziario-Donna, ha oltre 8500 imprese associate nei vari settori del commercio, del turismo e dei servizi. Rappresenta una delle realtà più consolidate e attive nel panorama italiano delle organizzazioni di categoria ed è la prima in Italia per tasso di crescita: 88% dal 1997 al 2007. 
 
Un’evoluzione costante anche a livello regionale dove la stessa rappresenta ed esprime il maggior numero di associati. Ha poi avuto un ruolo di primo piano nella costituzione di un Centro Fidi Terziario, la società interregionale per l’intermediazione finanziaria creata dall’unione dei consorzi fidi provinciali e dai più importanti istituti di credito del territorio. 
 
Centro Fidi Terziario è stato il primo organismo creditizio del suo genere in Italia ad essere iscritto all’elenco speciale previsto dall’articolo 107 del testo unico bancario (D. Lgs. 385/93). Può quindi vantarsi di essere in linea con le severe prescrizioni di Basilea 2, che sono necessarie all’erogazione del credito con garanzia “a prima richiesta” alle imprese del terziario per oltre 300 milioni di euro, a fronte di un miliardo di euro erogati dal sistema regionale dei confidi nel suo complesso.                 
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