Deep-rooted cultural and religious rituals are resplendent in Gravina in Puglia, an ancient town sitting timelessly beside one of the many karst ravines scoring the landscape on Puglia’s border with Basilicata. Alta Murgia national park, a protected plateau, is nearby.
In the rural yet art-filled town, the beauty is in the details “starting from the altars rich in marble inlays,” says local historian Giuseppe Schinco.
The villagers live slowly and deeply entwined in their belief systems that create a very old atmosphere, even today.
Gravina CALATA S.AGOSTINO photo credit Domenico Rosa
“The Gravinese is a ‘panziette cundènd,’ a happy belly, says Schinco in the local cadenced dialect. “Our land is so fertile that we harvest abundance without working much. The Gravinesi are lazy yet so capable once they leave their town.”
There are large communities of Gravinesi in New York and Stamford, Connecticut.
Underground Gravina @Domenico Rosa
Schinco pegs the Gravinesi as traditionalists. “Our weddings are a mirror of how couples have wed for centuries,” he says. “A lavish reception is attended by an average number of 400 guests. The minimum number is 150. We really don’t know how to cut the costs. To me it is a waste.”
The Gravinesi observe ancient traditions tied to the fear of incurring bad luck. In case of a funeral, they keep a pitcher of water outside the house for mourners to wash their hands. “After making a condolence visit, they stop in a café to buy something, even a small chocolate because they must ‘a d’allassé u muerte,’ or leave the deceased person behind, before walking through the main door of their house.”
Gravina in Puglia is rich in history, both above and underground @DOMENICO ROSA
On May 8, the locals celebrate the archangel St Michael, whose cult was introduced by the Lombards that conquered Gravina. Women display their colorful shawls and wedding dresses to be sure that St Michael protects their marriage from evil.
Yet this conservative town only 18 miles from Matera is on the brink of change. The place is transforming thanks to a Gravinese woman, electronic engineer Mariarita Costanza, the founder of Macnil Zucchetti Group. The information technology company is combining innovation with a homegrown startup scene through a new headquarters that aims to become the nexus of the nascent startup community.
Notar Domenico piazza in Gravina @Domenico Rosa
The Italian press talks in terms of a “Murgia Valley,” an innovation ecosystem building up around Macnil whose goal is infusing the economy with innovation, and especially, creating jobs.
“No comment,” says Schinco. “I reserve my opinion on that until I see some concrete results with my own eyes. What I know now is the reality: Our young people all moved to northern Italy or abroad.”
“I wish our kids could create value here. But a job is a sine qua non for staying here and unfortunately they don’t have one.”
Technology itself cannot take the place of the living human experience.
Gravina in Puglia is a rural community near the Alta Murgia National Park @Federico Garofalo
The story of a young Gravinese named Mario Pace will inspire you to never give up. A talented matte painter, Pace left his hometown 10 years ago at age 19 for California to follow his American dream.
He was so fascinated by American movies that his passion brought him to study that field in San Francisco.”
Mario was on the VFX team that won an Oscar in 2017. “I just happened to work on Jon Favreau’s The Jungle Book that ended up winning an Oscar for best visual effects. My job was helping create the animated end-credits of the film, which was a team effort.”
Mario is extremely happy to have had the opportunity to work on big budget Hollywood features.
To him Gravina is “a small and simple town full of life.” But he had to leave and “it was heartbreaking,” he says. “I knew that leaving the nest was the only way I could learn to fly.”
San Vito crypt in Gravina @Domenico Rosa
His journey from Italy to the US was “extremely difficult due to a number of barriers (cultural, linguistic and more) in an environment of extreme competition among so many other talented artists.”
“Yet I ended up seeing them not as barriers, but as steps on a ladder that allowed me to compete with the very best, through constant learning and adaptation.”
He has just finished working on the poster for Spiderman: Far from Home” (2019). “And you can expect more exciting projects in the near future, so stay tuned!”
Gravina in Puglia, an ancient town sitting timelessly beside one of the many karst ravines scoring the landscape on Puglia’s border with Basilicata © Peewam | Dreamstime.com
Mario misses his family and the beauty of Gravina – the Roman bridge, the park and the extraordinarily preserved rupestrian church of San Vito Vecchio. “But even beauty can be hollow without the right soul,” he says.
On the other hand, technology alone is not enough to make our heart sing. “In Los Angeles tech has reached new heights, but that doesn’t necessarily fill that little void of platonic beauty that Gravina and Italy as a whole so easily provide.” He says. “I love my job, but an American suburban environment can’t replace the real thing for me.”
He recommends that young Gravinesi leave and travel as much as possible while they’re still young. “This applies to any youth from anywhere in the world. There’s always time to grow by feeding yourself with knowledge, as long as you don’t forget to bring at least some crumbs and seeds back home.”
And he will, one day.
Riti culturali e religiosi profondamente radicati risplendono a Gravina in Puglia, un’antica città che sta da tempo immemore accanto a uno dei tanti avvallamenti carsici che segnano il paesaggio lungo il confine pugliese con la Basilicata. Il Parco nazionale dell’Alta Murgia, un altopiano protetto, si trova nelle vicinanze.
Nella città rurale ma piena d’arte, la bellezza sta nei dettagli “a partire dagli altari ricchi di intarsi marmorei”, afferma lo storico locale Giuseppe Schinco.
Gli abitanti vivono lentamente e profondamente intrecciati ai loro sistemi di credenze tanto da creare un’atmosfera molto antica, anche oggi.
“Il Gravinese è un ‘panziette cundènd’, una pancia felice”, dice Schinco nel cadenzato dialetto locale. “La nostra terra è così fertile che raccogliamo in abbondanza senza lavorare molto. I Gravinesi sono pigri eppure così capaci una volta che lasciano la loro città”.
Ci sono grandi comunità di Gravinesi a New York e Stamford, nel Connecticut.
Schinco descrive i Gravinesi come tradizionalisti. “I nostri matrimoni sono lo specchio di come le coppie si sono sposate per secoli”, dice. “Ad un ricevimento sontuoso partecipano un numero medio di 400 invitati. Il numero minimo è 150. Non sappiamo davvero come tagliare i costi. Per me è uno spreco”.
I Gravinesi osservano antiche tradizioni legate alla paura di incorrere nella sfortuna. In caso di funerali, tengono una brocca d’acqua fuori dalla casa perché chi piange si lavi le mani. “Dopo aver fatto una visita di condoglianze, si fermano in un bar a comprare qualcosa, anche un cioccolatino, perché devono ‘a d’allassé u muerte’ lasciare la persona deceduta alle spalle, prima di varcare la porta principale della loro casa”.
L’8 maggio celebrano l’Arcangelo San Michele, il cui culto fu introdotto dai Longobardi che conquistarono Gravina. Le donne mostrano i loro colorati scialli e abiti da sposa per essere sicuri che San Michele protegga il loro matrimonio dal male.
Eppure questa città conservatrice a sole 18 miglia da Matera sta cambiando.
Il luogo si sta trasformando grazie a una gravinese, l’ingegnere elettronico Mariarita Costanza, fondatrice del Gruppo Macnil Zucchetti. La società di tecnologia dell’informazione sta combinando l’innovazione con una startup cresciuta in casa attraverso una nuova sede che mira a diventare il nesso della nascente comunità di startup.
La stampa italiana parla di “Murgia Valley”, un ecosistema dell’innovazione che si sviluppa attorno a Macnil il cui obiettivo è infondere innovazione all’economia e, soprattutto, creare posti di lavoro.
“No comment”, dice Schinco. “Mi riservo di dire la mia su questo fino a quando non vedo risultati concreti con i miei occhi. Quello che so finora è la realtà: i nostri giovani si sono trasferiti nel Nord Italia o all’estero”.
“Vorrei che i nostri figli potessero creare valore qui. Ma un lavoro è una condizione sine qua non per stare qui e sfortunatamente non ne abbiamo”.
La stessa tecnologia non può prendere il posto dell’esperienza umana.
La storia di un giovane gravinese di nome Mario Pace ispira a non mollare mai. Talentuoso artista di matte painting, Pace ha lasciato la sua città natale 10 anni fa a 19 anni per la California per seguire il suo sogno americano.
Era così affascinato dai film americani che la sua passione lo ha portato a studiare quel campo a San Francisco.
Mario era nel team VFX che ha vinto un Oscar nel 2017. “Mi è capitato di lavorare su Il libro della giungla di Jon Favreau che ha finito per vincere un Oscar per i migliori effetti visivi. Il mio lavoro è stato aiutare a creare i titoli di coda animati del film, che sono stati uno sforzo di squadra”.
Mario è estremamente felice di aver avuto l’opportunità di lavorare sulle produzioni hollywoodiane di grande budget.
Per lui Gravina è “una piccola e semplice città piena di vita”. Ma ha dovuto andarsene ed “è stato straziante”, dice. “Sapevo che lasciare il nido era l’unico modo per imparare a volare”.
Il suo viaggio dall’Italia agli Stati Uniti è stato “estremamente difficile a causa di una serie di barriere (culturali, linguistiche e altro) in un ambiente di estrema competizione tra tanti altri artisti di talento”.
“Eppure ho finito col vederle non come barriere, ma come gradini su una scala che mi hanno permesso di competere con i migliori, attraverso un costante apprendimento e adattamento”.
Ha appena finito di lavorare sul poster di Spiderman: Far from Home (2019). “Aspettatevi progetti più interessanti nel prossimo futuro, quindi rimanete sintonizzati!”
A Mario manca la famiglia e la bellezza di Gravina – il ponte romano, il parco e la chiesa rupestre straordinariamente conservata di San Vito Vecchio. “Ma anche la bellezza può essere vuota senza l’anima giusta”, dice.
D’altra parte, la tecnologia da sola non è sufficiente per far battere il cuore. “A Los Angeles la tecnologia ha raggiunto nuove vette, ma questo non riempie necessariamente quel piccolo vuoto di bellezza platonica che Gravina, e l’Italia nel suo complesso, offrono così facilmente” dice. “Adoro il mio lavoro, ma un ambiente suburbano americano non può sostituire l’originale”.
Raccomanda ai giovani Gravinesi di partire e viaggiare il più possibile quando sono ancora giovani. “Questo vale per qualsiasi giovane di qualsiasi parte del mondo. C’è sempre tempo per crescere nutrendosi di conoscenza, a patto che non si dimentichi di portare a casa almeno le briciole e i semi”.
E un giorno lui lo farà.