“The Ginzburg Geography Project” è il titolo dello spettacolo messo in scena dal gruppo musicale Charming Hostess e presentato lo scorso 5 giugno all’Italian Cultural Institute di Los Angeles. Di cosa si tratta? Ce lo spiega Alberto Di Mauro, direttore dell’Istituto.

“Quella dei Ginzburg è una famiglia che ha fatto la storia d’Italia e tutti i suoi componenti, la madre Natalia e il padre Leone, fino ai figli Alessandra, Andrea e Carlo, (oggi professore emerito di Storia alla UCLA, ndr) sono state persone talentuose con una spiccata attitudine per l’analisi della società in cui vivevano, quella fascista della Seconda Guerra Mondiale”.  

E infatti Natalia Ginzburg  ha vinto il Premio Strega, uno dei più importanti riconoscimenti italiani per la letteratura grazie all’opera “Lessico famigliare” del 1963, tuttora conosciuta in Italia; suo marito Leone era invece un noto antifascista, tra i fondatori del movimento “Giustizia e libertà” nonché anche di un quotidiano, “L’Italia Libera”.

Lo spettacolo “The Ginzburg Geography Project”, racconta la storia di questa straordinaria famiglia e lo fa attraverso la musica, con canzoni popolari non solo di tradizione ebraica -come vorrebbero le origini dei Ginzburg-, ma anche italiana. Si tratta di un “mapping project”: lo spettacolo segue le varie tappe dei protagonisti, dalla città di Torino in Piemonte, dove Natalia e Leone si conoscono e si innamorano, per poi soffermarsi in Abruzzo, a Pizzoli fino a Roma, città dove Leone viene catturato per la sua intensa attività contro il fascismo, torturato e alla fine ucciso.

E le canzoni, come spiega Jewlia Eisenberg, cantante dei Charming Hostess, sono tratte dai testi scritti da Natalia Ginzburg, dalle sue riflessioni sulla vita, sulla propria famiglia, sull’epoca storica in cui viveva. E così si ascoltano brani che parlano della rivoluzione, di quali siano i suoi aspetti negativi e quali quelli positivi, si ascoltano canti di partigiani che riportano la memoria a immagini in bianco e nero. Ma anche gli articoli pubblicati sul giornale fondato da Leone Ginzburg, “L’Italia Libera”, diventano canto; e allora ecco che la musica diventa un mezzo più forte per fare sentire le urla di protesta scritte da quelli che allora erano considerati eroi solo per il coraggio di mettere le proprie idee nero su bianco.

Questa curiosa e originale interpretazione musicale della vita della famiglia Ginzburg si sofferma poi sulla data di arresto di Leone, a soli trentaquattro anni nel 1943. Ed è subito dopo quell’anno che l’attività letteraria e politica, grazie al suo innato senso di giustizia, di Natalia Ginzburg si fa più intensa e prolifica che mai, tanto che verrà eletta nel Parlamento italiano. Quella della famiglia Ginzburg è anche la storia di tante famiglie che hanno investito qualsiasi ricchezza in loro possesso, soprattutto quella culturale, per cercare di emergere e di contrastare il regime fascista nell’Italia del secolo scorso.

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