(Ph Angelo Cordeschi da Dreamstime.com)

Sono colpiti da dazi Usa del 25% le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro con la presenza nella black list prodotti come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino, e altri prodotti lattiero caseari, prosciutti di suini non domestici, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori mentre sono salvi gli elementi base della dieta mediterranea come olio extravergine di oliva, conserve di pomodoro, pasta e vino. E’ quanto stima la Coldiretti sulla base della nuova black list del Dipartimento del Commercio statunitense (USTR) in pubblicazione sul Registro Federale che entrerà in vigore il 18 Ottobre.

I prodotti più colpiti per l’Italia – sottolinea la Coldiretti – sono il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano con un valore delle esportazioni di 150 milioni di euro nel 2018 in aumento del 26% nel primo semestre di quest’anno ma anche il pecorino con un valore di 65 milioni di euro in crescita del 29%, il provolone.

Le tariffe doganali per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano di fatto triplicano passando – spiega la Coldiretti dal 15% al 40% sul valore del prodotto.

Significativa – continua la Coldiretti – l’assenza del vino che è il prodotto Made in Italy più esportato in Usa mentre non sfugge il nettare di bacco francese ripetutamente minacciato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ma anche l’olio di oliva spagnolo. Una manovra che di fatto è un esplicito tentativo di dividere l’Unione Europea.

“Ora è necessario aprire la trattativa a livello comunitario e nazionale dove una buona premessa al confronto sono le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha saputo costruire il premier Giuseppe Conte” ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza che “vengano attivate al più presto forme di sostegno ai settori più duramente colpiti e non coinvolti bel settore aerospaziale al centro della disputa sugli aiuti a Airbus e Boeing che ha originato la guerra commerciale”.

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