La Tabula Cortonensis che ha la terza più lunga iscrizione in Etrusco (Ph Nancy De Grummond - en.wikimedia -CC BY-SA 4.0)
La scrittura etrusca è da sempre un tema affascinante. Ci parla di una lingua, di un popolo e di una cultura attraverso conquiste, commerci, idee, storie che hanno avuto luogo in tutto il bacino del Mediterraneo fra il settimo e il primo secolo avanti Cristo. 
 
Da oltre tre decenni non sono state organizzate mostre di livello internazionale sul tema della scrittura etrusca. È per questo che, alla luce delle recenti scoperte di epigrafi etrusche vicino a Montpellier e al ritrovamento a Cortona della Tabula cortonensis, il terzo più lungo testo etrusco esistente, il Museo del Louvre, il Museo Henri Prades di Lattes, e il Maec di Cortona hanno messo in cantiere un grande evento archeologico: la mostra  “Etruschi maestri di scrittura”. I reperti, provenienti da alcuni dei più importanti musei del mondo, sono in esposizione a Cortona fino al 31 luglio. La mostra, di grandissimo valore scientifico, presenta alcune delle testimonianze più importanti dell’epigrafia etrusca, dalla tela-calendario rituale avvolta sulla Mummia di Zagabria alle lamine di Pyrgi.
 
Oggetto di profondi studi, l’etrusco resta per certi versi ancora misterioso. Sono irrisolti i significati specifici di molte parole, in particolare quelle che non presentano parentele con le lingue antiche più note. La difficoltà di comprensione della scrittura etrusca dipende essenzialmente dalla scarsità di testi lunghi e dalla ripetitività dei testi brevi in nostro possesso, spesso di natura funeraria, giuridica o commerciale.
 
“Etruschi maestri di scrittura” intende mostrare i progressi negli studi nella sintassi e nella grammatica, attraverso una rilettura e una nuova interpretazione di molti epigrafi e alcune novità assolute. Le iscrizioni (siano esse su oggetti di uso quotidiano, su oggetti di culto, su statue o su atti) sono classificate per settori di appartenenza: dalla sfera del rito a quella del sacro, dall’ambito funerario a quello giuridico. 
Un altro aspetto importante riguarda i supporti e le tecniche scrittorie, le modalità di insegnamento e di trasmissione dell’alfabeto, le tipologie letterarie attestate, le vicende, talora avventurose, di alcuni testi.
 
Una grande attenzione è stata riservata all’allestimento della mostra nelle sale del Maec di Cortona per un’esposizione che vuole trasformare il segno della scrittura etrusca in una forma d’arte, al limite del design, con una grafica innovativa e coinvolgente. Numerose le iniziative culturali previste per tutto il periodo dell’evento: conferenze, convegni, mostre di arte contemporanea. Il museo propone una serie di incontri con specialisti della disciplina epigrafica. Si parlerà della comparsa e dell’affermazione della lingua in Etruria, dell’uso delle forme linguistiche, delle applicazioni pratiche nell’uso di tutti i giorni e in occasioni e luoghi particolari, come i santuari e gli edifici di culto, o le tombe e i monumenti funerari; sarà approfondito il tema della scomparsa e obliterazione della lingua e della sua interpretazione, resa possibile oggi dalla continua ricerca e da studi approfonditi sia di tipo glottologico che archeologico. 
 
Si individueranno i temi della ricerca locale dell’Accademia Etrusca di Cortona, che già nel XVIII secolo affrontò in modo organico il problema della lingua e delle iscrizioni, la loro lettura e l’interpretazione che venne data, spesso in modo fantasioso se pur suggestivo. 
Questa mostra rappresenta un appuntamento imperdibile per chi ama l’antica cultura di questa civiltà affascinante, nonché una delle più importanti mostre archeologiche in Italia nel 2016.
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