Orvieto was founded by the Etruscan on a tuff cliff. It is surrounded by the Umbrian countryside (Photo: Ermess/Dreamstime)

There’s a certain magic enveloping the region of Umbria, a land where time seems to stand still and the echoes of the past whisper behind every corner. Known for its medieval charm, Umbria is also a treasure trove of archaeological surprises, offering a glimpse into the ancient world of the Etruscans. The Etruscan civilization, one of the most enigmatic and fascinating cultures of ancient Italy actually left an indelible mark on the region: flourishing between the 9th and 1st centuries BCE, they were known for their art, architecture, and religious practices. Their influence in Umbria is not confined to necropolises or archaeological sites but is found in cities themselves, as mentioned in the writings of Ambra Antonelli, a passionate tour guide in the region.

Considered, along with the Romans and the Greeks, one of the most culturally significant civilizations in Italy’s ancient history, the Etruscans have also long captured the imagination of historians and enthusiasts alike, not only because of their ingenuity but also for the many mysteries surrounding them: indeed, they left behind an enigmatic legacy that keep on leaving scholars perplexed. Their language continues to be a cryptic puzzle, with only a few hundred words understood to this day despite extensive studies. Their origins are equally mysterious, and gave rise to various theories and speculations: some scholars believe that they migrated from the Near East, while others argue that they were indigenous to the Italian Peninsula. Recent research shed new light on this debate, suggesting a complex interplay of local development and external influences, with genetic studies providing some clues and pointing to a possible connection with Anatolian populations. The full picture, though, remains elusive.

The Etruscan arch at Porta Augusta, in Perugia (Photo: Sergey Dzyuba/Dreamstime)

What is undeniable, however, is the profound impact the Etruscans had on the culture, religion, and politics of ancient Rome. Their art, architecture, and religious practices deeply influenced Roman society, leaving an indelible mark. Even politically, their role had been important: in the end, Rome’s last three kings had Etruscan blood in their veins. They played a vital role in shaping the spiritual and cultural fabric of Rome, as their pantheon of gods, rituals, and religious symbols were absorbed and adapted, enriching the Eternal City’s religious landscape. And the ancient Etruscan practice of divination, that is, interpreting the will of the gods through natural phenomena, became an integral part of Roman religious life.

In the realm of art and architecture, the Etruscans were pioneers, introducing innovations that would become foundational to Western art. Their tombs, adorned with vibrant frescoes, provide a glimpse into their beliefs about the afterlife and their appreciation for beauty and craftsmanship. Even their culinary traditions, rich in flavors and sensory delights, found their way into Roman cuisine: their love for feasting and enjoyment of wine became a cherished part of Italian culture, a tradition that continues to thrive in modern times.

Today, we can enjoy the greatness of the Etruscans in many areas of Tuscany and Northern Lazio, but perhaps not many realize that Umbria was, too, a “land of the Etruscans.”

Perugia offers an exciting itinerary that starts from the Arco Etrusco and follows the city’s ancient walls. The path leads to the main sites of the acropolis where the traces of the Etruscans are still alive. The Arco Etrusco, which was recently restored to its original travertine splendor, is a breathtaking sight, and the acropolis, the original nucleus of the ancient Etruscan settlement, reveals its secrets in the subterranean chambers of  San Lorenzo Cathedral and in the magnificent Pozzo Etrusco. The Museo Archeologico Nazionale houses many artifacts, and nearby Porta Marzia is a beautiful sight. The journey can continue to the Ipogeo dei Volumni and other significant necropolises, concluding in tranquil open spaces perfect for rest and reflection.

Etruscan caves used for defense purposes and to breed birds are still viewable underneath the town (Photo: Frank Bach/Dreamstime)

Orvieto, identified with the mythical Velzna of Roman sources, is another gem: the city’s rich heritage includes the remains of the Belvedere temple, a sacred site dedicated to the Etruscan god Voltumna. The Museo Faina and the Museo Archeologico Nazionale house an impressive collection of artifacts, including pottery, jewelry, and sculptures, while the Orvieto Underground, a network of caves and tunnels, is a captivating journey into the foundations of this ancient Etruscan capital.

An area of the Etruscan caves under Orvieto (Photo: Frank Bach/Dreamstime)

Last but not least, we should explore Bettona and Corciano, which are part of an itinerary that combines nature, archaeology, and art, from the Umbra Valley through Lake Trasimeno to Tuscany. Bettona, known for its well-preserved walls, offers a glimpse into Etruscan urban planning. Corciano’s archaeological museum, on the other hand, showcases artifacts that reveal the daily life and religious practices of the Etruscans.

The legacy of the Etruscans in Umbria can be also seen in the very landscape and in the lifeblood of the region, agriculture, as they were the first to introduce grapevines and olive trees here. 

C’è una certa magia che avvolge la regione dell’Umbria, una terra dove il tempo sembra essersi fermato e gli echi del passato sussurrano dietro ogni angolo. Nota per il suo fascino medievale, l’Umbria è anche uno scrigno di sorprese archeologiche, che offre uno sguardo sull’antico mondo degli Etruschi. La civiltà etrusca, una delle culture più enigmatiche e affascinanti dell’Italia antica, ha lasciato infatti un segno indelebile nella regione: fiorente tra il IX e il I secolo a.C., era nota per la sua arte, architettura e pratiche religiose. La loro influenza in Umbria non si limita alle necropoli o ai siti archeologici ma si ritrova nelle città stesse, come menzionato negli scritti di Ambra Antonelli, appassionata guida turistica della regione.

Considerati, insieme ai Romani e ai Greci, una delle civiltà culturalmente più significative della storia antica d’Italia, gli Etruschi hanno da tempo catturato l’immaginazione di storici e appassionati, non solo per il loro ingegno ma anche per i tanti misteri che li circondano: hanno infatti lasciato un’eredità enigmatica che continua a lasciare perplessi gli studiosi. La loro lingua continua ad essere un enigma criptico, con solo poche centinaia di parole comprese fino ad oggi nonostante studi approfonditi. Le loro origini sono altrettanto misteriose, e hanno dato origine a diverse teorie e speculazioni: alcuni studiosi ritengono che siano emigrati dal Vicino Oriente, mentre altri sostengono che fossero originari della penisola italiana. Ricerche recenti hanno gettato nuova luce su questo dibattito, suggerendo una complessa interazione tra sviluppo locale e influenze esterne, con studi genetici che forniscono alcuni indizi e indicano una possibile connessione con le popolazioni anatoliche. Il quadro completo, tuttavia, rimane sfuggente.

Ciò che è innegabile, però, è il profondo impatto che gli Etruschi ebbero sulla cultura, la religione e la politica dell’antica Roma. La loro arte, l’architettura e le pratiche religiose influenzarono profondamente la società romana, lasciando un segno indelebile. Anche politicamente il loro ruolo era stato importante: in fondo gli ultimi tre re di Roma avevano sangue etrusco nelle vene. Svolsero un ruolo vitale nel plasmare il tessuto spirituale e culturale di Roma, poiché il loro pantheon di divinità, rituali e simboli religiosi furono assorbiti e adattati, arricchendo il panorama religioso della Città Eterna. E l’antica pratica etrusca della divinazione, cioè dell’interpretazione della volontà degli dei attraverso fenomeni naturali, divenne parte integrante della vita religiosa romana.

Nel campo dell’arte e dell’architettura, gli Etruschi furono dei pionieri, introducendo innovazioni che sarebbero diventate fondamentali per l’arte occidentale. Le loro tombe, adornate con vivaci affreschi, offrono uno sguardo sulle credenze sull’aldilà e sul loro apprezzamento per la bellezza e l’artigianato. Anche le loro tradizioni culinarie, ricche di sapori e delizie sensoriali, hanno trovato la loro strada nella cucina romana: il loro amore per le feste e il godimento del vino sono diventati una parte importante della cultura italiana, una tradizione che continua a prosperare nei tempi moderni.

Oggi possiamo godere della grandezza degli Etruschi in molte zone della Toscana e dell’Alto Lazio, ma forse non molti si rendono conto che anche l’Umbria era una “terra degli Etruschi”.

Perugia offre un emozionante itinerario che parte dall’Arco Etrusco e segue le antiche mura della città. Il percorso conduce ai principali siti dell’acropoli dove sono ancora vive le tracce degli Etruschi. L’Arco Etrusco, recentemente riportato al suo originario splendore di travertino, è uno spettacolo mozzafiato, e l’acropoli, nucleo originario dell’antico insediamento etrusco, svela i suoi segreti nei sotterranei della Cattedrale di San Lorenzo e nel magnifico Pozzo Etrusco. Il Museo Archeologico Nazionale ospita numerosi reperti e la vicina Porta Marzia è uno spettacolo bellissimo. Il viaggio può proseguire verso l’Ipogeo dei Volumni e altre necropoli significative, concludendosi in tranquilli spazi aperti perfetti per il riposo e la riflessione.

Orvieto, identificata con la mitica Velzna delle fonti romane, è un altro gioiello: nel ricco patrimonio della città figurano i resti del tempio del Belvedere, luogo sacro dedicato al dio etrusco Voltumna. Il Museo Faina e il Museo Archeologico Nazionale ospitano un’impressionante collezione di manufatti, tra cui ceramiche, gioielli e sculture, mentre l’Orvieto Underground, una rete di grotte e tunnel, è un affascinante viaggio nelle fondamenta di questa antica capitale etrusca.

Infine, ma non ultime, restano da esplorare Bettona e Corciano, che fanno parte di un itinerario che unisce natura, archeologia e arte, dalla Valle Umbra attraverso il Lago Trasimeno fino alla Toscana. Bettona, nota per le sue mura ben conservate, offre uno scorcio sull’urbanistica etrusca. Il museo archeologico di Corciano, invece, espone reperti che rivelano la vita quotidiana e le pratiche religiose degli Etruschi.

L’eredità degli Etruschi in Umbria si può vedere anche nel paesaggio e nella linfa vitale della regione, l’agricoltura, visto che per primi introdussero la vite e l’ulivo.


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