“Lotto infinito”, il nuovo album di Enzo Avitabile, esce quattro anni dopo il precedente “Black tarantella”, impreziosito dai duetti con Giorgia, De Gregori, Renato Zero, Giovanna Marini, Caparezza, Mannarino, Caparezza, Angela e Marianna Fontana, Daby Touré, Pippo Delbono, Elena Ledda, Hindi Zahra, oltre a Lello Arena e Paolo Fresu.
Il sassofonista e polistrumentista napoletano, diplomato al Conservatorio di San Pietro a Majella, da sempre contamina generi e ritmi quali world music, jazz, soul, pop e “sapori” mediterranei. Nei lunghi anni della sua carriera, ha collaborato, tra i tanti, con James Brown, Tina Turner, Khaled, Pino Daniele, Edoardo Bennato.
Nel 2009, Enzo Avitabile ha vinto la Targa Tenco per il migliore album in dialetto, con “Napoletana”, successo ripetuto tre anni dopo nella stessa categoria con “Black Tarantella.
Nel 2012, il regista americano Jonathan Demme, vincitore del Premio Oscar con “Il silenzio degli innocenti”, presentò al Festival del Cinema di Venezia il documentario “Enzo Avitabile Music Life”. Il film, interamente girato a Napoli, ripercorre la carriera del musicista, distintosi per la ricerca di suoni lontani da mode e stereotipi.
Enzo Avitabile è stato più volte negli Stati Uniti, ospite di importanti manifestazioni come il Music Without Borders di Chicago, il World musica festival al Japanese Center di Los Angeles e, nel 2008, in occasione del progetto “Sacro Sud”, si è esibito al Getty Center di Los Angeles. “Sacro sud” è un viaggio interiore alla ricerca delle radici della spiritualità, un percorso immaginario da Nazareth a Napoli, un messaggio natalizio che pone le sue radici nella fede e nella speranza.
“Lotto infinito” si apre con “Napoli Nord”, l’impronta digitale che segna la provenienza e la direzione del nuovo lavoro di Avitabile. Un percorso che parte dalle difficili periferie del capoluogo campano per rispecchiarsi nelle città del nord e di frontiera. La canzone ha un ritmo incalzante, originale nella fusione di stili pressoché incompatibili, riassunti nelle note suonate nel finale dal sax “suburbano”. Il messaggio di pace si traspone nella tammurriata, danza tradizionale campana, giustamente preferita alla guerra.
“Bianca”, con Renato Zero, è lo struggente omaggio a Bianca D’Aponte, la cantautrice scomparsa a soli 23 anni. La ragazza, poco prima della morte, aveva firmato un contratto discografico e stava per realizzare il suo sogno. Il padre Gaetano, in memoria della figlia, ha fondato un’associazione e un interessante premio dedicato alla canzone d’autore al femminile. Il brano eseguito da Avitabile e Renato Zero si muove tra poesia e musica basica, ricordando la giovane come neve al sole e simbolo del sogno spezzato.
“Jastemma d’ammore” ospita l’attore e regista Pippo Delbono, complice nel raccontare l’amore terreno e quello universale, una visione contrastata come paradiso e inferno, gioia e dolore.
“De profundis” è un canto di dolore e speranza, eseguito con Giorgia, scelta per la sua estensione vocale e la capacità di raggiungere il cuore della gente: “Dal profondo sto gridando a te, ascolta la mia voce”. Il brano è in dialetto napoletano, come tutti quelli del disco, le strofe cantate da Giorgia e dagli altri ospiti in italiano.
Francesco De Gregori accompagna Enzo in “Attraverso l’acqua”, dove il dramma dei migranti di Lampedusa viene accostato all’emigrazione dell’anima, in cui ogni creatura è un’isola davanti al mare e quel piccolo lembo di terra ne rappresenta la speranza.
Daby Touré, figlio del deserto africano e di un’educazione musicale parigina, è l’ospite del brano “Comm’ ‘a ‘na”. Il musicista nato in Mauritania porta una ventata d’aria fresca, un po’ di world di matrice africana che bene si combina con quella napoletana. La cantante marocchina Hindi Zahra canta “Verità sarà”, un brano che esalta le sue qualità canore ed include, in luogo del classico inciso, le note di “Bella ciao”.
Giovanna Marini è una bella sorpresa di questo progetto, co-interprete del brano dà il titolo al disco. La storica voce delle tradizioni popolari italiane si alterna con Enzo nel pezzo più emozionale, in cui un giovane ragazzo chiede una vita migliore.
Cambio di ritmo con “San Ghetto Martire”; feat. Mannarino, la storia di Felice Pignataro inventore della maschera carnevalesca di San Ghetto Martire, protettore delle periferie, santo inventato, in grado di resuscitare da solo e trovare lavoro.
Giustizia sociale e solidarietà sono i temi di “Amm’ ‘a Amm’ ‘a”, il duetto con Caparezza, mentre “Abbi pietà di noi”, con Angela e Marianna Fontana, è un viaggio attraverso la terra dei fuochi, tra Napoli e Caserta, dove illegalmente si bruciano i rifiuti tossici. Ogni comune coinvolto rappresenta una tappa di questa litania lauretana, terre “appicciate” in cui la bellezza è andata perduta.
Elena Ledda e la tromba di Paolo Fresu accompagnano Avitabile in “Nisciuno sape”, una delicata melodia sulla rinascita dell’umanità, divisa come il giorno e la notte ma desiderosa di rigenerarsi. Lello Arena recita nel brano “Addò so’ nato io”, con cui si conclude l’album.
Il sound di Enzo Abitabile, basato su basso, batteria, corde, tastiere, fiati e le percussioni dei Bottari di Portico, è una festa di atmosfere meditative e ritmi mediterranei. I temi trattati sono emarginazione, degrado e cultura, situazioni che trovano una via d’uscita nella speranza di una vita migliore.