(Ph Caio da Pexels)

A Napoli l’Enciclopedia della ‘Letteratura inesistente’ sfida l’editoria tradizionale

La Homo Scrivens, neonata casa editrice napoletana guidata da Aldo Putignano, ha ideato la settimana della Letteratura Inesistente, prendendo spunto dal-l’opera che si prefigge di esserne il marchio di fabbrica e ideale manifesto ovvero l’Enciclopedia degli scrittori inesistenti 2.0, un progetto di scrittura e immaginazione collettiva che ha coinvolto quasi duecento autori di tutta Italia.

I curatori, Giancarlo Marino e Aldo Putignano hanno ideato anche un tour promozionale tra Roma e Napoli. La settimana degli scrittori inesistenti è stata ideata per accogliere le innumerevoli richieste da parte del-l’esercito di scrittori che hanno trovato voce, finalmente, nella prima enciclopedia mondiale a loro dedicata.
Il volume raccoglie 516 schede. Una gigantesca opera che ha coinvolto autori emergenti o familiari al mondo editoriale e culturale che hanno giocato con la fantasia, delineando la mappa di un universo editoriale mai esistito: autori non nati, movimenti letterari ignoti, riviste mai date alla stampa, componimenti mai composti e figure retoriche nuove che oscillano tra l’ironia e la parodia del mondo esistente o la ricerca del verosimile.
Per i lettori de L’italo Americano abbiamo incontrato e intervistato Giancarlo Marino ed Aldo Putignano.
Come vi è sembrata questa Settimana?
Siamo molto soddisfatti della riuscita di questa prima edizione:  abbiamo avuto un’ottima risposta sia di pubblico che di stampa. Il progetto legato all’Enciclopedia e alle tematiche dell’inesistenza comincia davvero a diffondersi.
Le prossime tappe?
Porteremo il libro in giro per le fiere (a fine novembre a Pisa, a dicembre torneremo a Roma per la fiera della piccola e media editoria), poi una seconda settimana tra gennaio e febbraio con iniziative insolite come un concerto di musica inesistente e una sfilata di moda inesistente, tant’è vero che inizieremo nella capitale dell’eleganza italiana, Milano.
Come è nata l’idea?
Da una voce dell’Enciclopedia, all’interno della rubrica delle fie-re letterarie inesistenti relativa a una rassegna sull’Inesistenza, da lì l’idea di passare alla “realtà”.
Che riscontro ha avuto questa iniziativa nelle altre città?
Il riscontro è stato molto soddisfacente, anche fuori Napoli, grazie alla “rete” di compilatori (più di 180) che hanno partecipato all’Enciclopedia e che provengono da ogni parte d’Italia.
Come è nata l’idea di fare un’Enciclopedia di scrittori Inesistenti?
Da un esercizio assegnato alla Bottega della scrittura, il laboratorio di Homo Scrivens. Avevamo chiesto ai corsisti di inventare una serie di titoli e poi di inventare uno scrittore autore delle relative opere, e infine di scriverne la biografia. Consta-tato che le biografie erano varie (dal drammatico all’umoristico, dall’avventuroso alla parodia) e interessanti, si è pensato di farne un piccolo libro, un opuscoletto, un volume-esperimento.  L’idea è talmente piaciuta che a 2 anni dalla prima edizione, ne abbiamo fatta una seconda. È quasi il doppio rispetto alla precedente.
Cosa offre Homo Scrivens casa editrice oggi?
Uno spazio di pubblicazione immune alla pratica dell’editoria a pagamento per chi come noi crede nella capacità aggregante delle lettere, per amore dei libri e della narrazione. Siamo editori che ragionano da scrittori.
Altri progetti in cantiere?
Tre collane “Dieci”, “Polimeri” e “Scout” che compongono il catalogo dedicato alla narrativa, alla scrittura collettiva e agli scrittori esordienti.
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