Ogni volta che arriva la fine del mese, nonostante gli elettrodomestici siano stati utilizzati in maniera esigua e parsimoniosa, gli italiani si ritrovano a fare i conti con bollette sempre più esose.
Dal rapporto di Eurostat (Ufficio Statistico dell’Unione Europea) è risultato chiaro che, negli ultimi mesi del 2012, il costo delle bollette elettriche delle famiglie italiane è cresciuto del 12 per cento. Il motivo è che nonostante continui tentativi di risparmio messi in atto da milioni di coppie, gli italiani risultano essere utenti distratti nella gestione delle apparecchiature domestiche. Effettivamente, a dispetto delle numerose campagne pubblicitarie volte a sensibilizzare i consumatori al risparmio di energia, è ancora molto diffusa l’idea di risparmiare corrente elettrica mantenendo qualsiasi tipo di apparecchio in standby.
Cosa si intende per standby? È lo stato di un apparecchio acceso ma non in funzione, e si riconosce tramite la presenza di una piccola luce rossa. Questa, oltre a sprecare energia, non assolve alcuna funzione rilevante: è utile soltanto per riaccendere l’apparecchio tramite l’uso del telecomando.
Per chi non l’avesse capito, la lucina rossa dello standby, apparentemente innocua, consuma tanto, poiché l’impiego di energia elettrica viene solo moderato ma non si annulla del tutto come quando il dispositivo elettronico viene spento.
Recenti studi, commissionati dalla Comunità Europea, hanno stabilito che le apparecchiature collegate alla rete, anche se non in uso, consumano circa l’11 per cento dell’elettricità che abbiamo a disposizione durante l’anno per un costo aggiuntivo di 60 euro a famiglia, dato che ogni apparecchio genera un proprio consumo. In secondo luogo, se lo strumento è munito di telecomando, il suo consumo in stand-by aumenta considerevolmente, dal momento che dev’essere funzionante anche il sistema di ricezione del dispositivo.
In tal modo i televisori assorbono una sproporzionata quantità di energia, consumando ben 5 volte più di un freezer.
Come se non bastasse, le tivù di nuova generazione, essendo dotate di una miriade di funzioni, consumano suppergiù il triplo di una tv tradizionale, e con lo standby attivo dissipano tanta energia quanto tre lavatrici in funzione.
Tenendo presente che in ogni abitazione c’è solitamente più di una televisione, mantenerle in funzione può costare anche 300 euro l’anno. Una somma importante per chi, in questo periodo di dura crisi economica, è costretto a fronteggiare numerose spese.
Anche il computer acceso 24 ore al giorno, determina costi molto elevati: più o meno 100 euro l’anno, ovvero il 10 per cento del totale del consumo energetico di un nucleo familiare. Lo stesso vale per un pc in standby: oltre ad usurare l’apparecchio, genera un consumo im-produttivo di corrente elettrica che fa considerevolmente lievitare l’importo della bolletta.
Naturalmente, oltre ai computer e alle televisioni, in un normale appartamento, di apparecchi in standby ce ne sono molti: fax, fotocopiatrice, lavatrice, lavastoviglie, lettori dvd, stereo ecc. Per cui l’impiego di energia elettrica, anche nelle medie abitazioni, diventa notevole persino quando sono spenti, a discapito dell’ambiente e delle nostre tasche.
Un dispositivo in standby, in più, oltre a consumare corrente, potrebbe ricevere scariche elettriche in caso di violente perturbazioni. Quindi il rimedio più efficace, al fine di concretizzare un utilizzo intelligente dell’energia, è quello di sganciare dalla rete elettrica tutti gli elettrodomestici. Solo in questo modo si possono debellare anche i rischi provenienti dai nubifragi, che molto spesso mettono a dura prova la tenuta dei cavi elettrici.
Comunque sia, per rendere la nostra dimora meno costosa, è importante assumere una serie di azioni e accorgimenti utili a favorire il risparmio energetico.
Ad esempio, un piccolo gesto come spegnere un televisore non dal telecomando ma dal pulsante dello schermo, richiede solo lo sforzo di alzarsi da un comodo divano. Ma può valerne la pena per ridurre sensibilmente ma costantemente gli sprechi d’energia a carico dell’ambiente e, al contempo, ridimensionare il costo delle bollette.