La squadra più “italiana” della Major League Soccer, il Montreal Impact, ha di recente fatto visita per la prima volta da quando milita nel campionato americano ai San Josè Earthquakes, in un incontro valevole per la quinta giornata della stagione.
La partita tenutasi lo scorso 4 maggio al Buck Shaw Stadium, nel campus dell’Università di Santa Clara, si è risolta in un pareggio 2-2 tra due delle squadre più attrezzate del campionato americano.
Se infatti gli Earthquakes nella stagione passata avevano dovuto arrendersi nel finale dei playoff ai futuri campioni dei Los Angeles Galaxy, Montreal si trova quest’anno al primo posto della propria divisione, anche grazie all’esperienza dei molti giocatori italiani in rosa provenienti dalla Serie A: Alessandro Nesta, Marco Di Vaio, Matteo Ferrari, Andrea Pisanu e Daniele Paponi.
Ad aggiungere un tocco di tricolore alla squadra, ci sono gli italo-canadesi Joey Strizzi, responsabile delle comunicazioni e redattore, e Nick De Santis, il direttore sportivo in passato giocatore e allenatore del Montreal Impact.
Fra i leader indiscussi della squadra nella trasferta californiana c’erano Matteo Ferrari, il primo dei giocatori italiani a essere arrivato in Canada, e l’esperto attaccante Marco Di Vaio, il quale è anche l’attuale capocannoniere della squadra con sette gol all’attivo.
Ferrari ha guidato da capitano la difesa con la classe che da sempre lo contraddistingue, la quale unita alla sua forza nel gioco aereo lo fa anche molto temibile nei calci piazzati in area avversaria (ha segnato il gol della vittoria nella partita seguente contro Real Salt Lake).
Di Vaio invece è stato il punto di riferimento costante in tutte le manovre di attacco, andando vicino al gol e sacrificandosi al servizio della squadra, pur non riuscendo a segnare in questa occasione.
Nonostante alcune assenze importanti, tra le quali quella dell’infortunato Alessandro Nesta, uno dei difensori più forti al mondo fino all’anno scorso giocatore nel Milan, Montreal è andata molto vicina a conquistare i tre punti, grazie alla doppietta dell’esterno Justin Mapp, per poi essere raggiunta dagli Earthquakes nei minuti finali.
Al termine della gara, Matteo Ferrari e Marco Di Vaio hanno risposto alle nostre domande a caldo.
Marco sei alla tua seconda stagione nella MLS, come sta andando e quali consigli hai dato ai nuovi italiani arrivati?
M.D.V. La stagione sta andando bene. Stiamo facendo meglio rispetto all’anno scorso e stiamo lottando, come nella partita di oggi, per andare ai play-off e speriamo di continuare così per raggiungerli.
Questo campionato è un’esperienza nuova per conoscere un calcio diverso, anche un’esperienza di vita importante. A Montreal c’è una mentalità europea, molto vicina alla nostra, alla quale ci si adatta facilmente. Vivere qui è bellissimo e un pò da tutta Europa vogliono venirci a giocare in questo momento, è una possibilità da sfruttare.
Da grande attaccante della serie A (142 reti segnate), quali sono le maggiori differenze che hai trovato in questo campionato?
M.D.V. È sicuramente un calcio diverso, molto fisico come in Inghilterra però tatticamente devono ancora crescere. Bisogna crederci sempre perchè gli spazi li puoi trovare in ogni momento della gara, i difensori sono bravi nell’uno contro uno ma forse nel muoversi con i compagni di reparto fanno più fatica. Devi essere bravo nei movimenti e nello sfruttare i buchi che ti lasciano durante la partita.
Attualmente sei il capocannoniere della squadra, per quanto tempo vorresti rimanere a giocare qui?
Io ho un contratto fino a dicembre ed ho quasi 37 anni, vediamo. Fondamentale per me è essere importante per la squadra, aiutarla a crescere e giocare, continuando a fare gol. Quando mi renderò conto che farò fatica negli allenamenti dirò basta, per quest’anno speriamo di continuare così e stare bene fisicamente
Matteo Ferrari, oggi al rientro dall’infortunio hai indossato la fascia di capitano, qual è il tuo parere su questo pareggio con gli Earthquakes?
M.F.Oggi è stata una partita molto difficile per noi, perché abbiamo giocato in un orario difficile dopo la partita di coppa, sei ore di viaggio, il fuso orario della costa ovest. Ad inizio partita per un punto ci avremmo messo la firma, poi in vantaggio per 2-0 dovevamo essere più bravi a portare a casa il risultato. È sempre un punto importante perché è un campo difficile, ma per come si era messa la partita forse sono 2 punti persi.
Anche per te è già il secondo anno nella MLS, fino a questo momento qual è il tuo bilancio?
M.F.Il bilancio non può che essere positivo. L’anno scorso eravamo una squadra tutta nuova, non ci conoscevamo ed era il primo anno di MLS e non siamo riusciti a centrare i playoff. Quest’anno siamo partiti bene e con grande convinzione, siamo primi in classifica e vogliamo a tutti i costi qualificarci.
In questa stagione ti ha raggiunto un altro grande difensore italiano, Alessandro Nesta, come va l’intesa in campo fra di voi?
M.F.Bene, noi avevamo giocato insieme già in nazionale. Per me Alessandro è sempre stato un riferimento, l’ho sempre considerato uno dei più forti del mondo, se non il più forte, nei tempi d’oro quando era più giovane. Adesso non ha più quell’età, ma riesce ad essere un grandissimo difensore. Per me è motivo d’orgoglio giocare con lui, c’è grande intesa e siamo amici anche fuori dal campo.
Nonostante la mia età non giovane (33 anni), non perdo mai occasione di imparare cose nuove guardando lui allenarsi e giocare, per me è una fortuna averlo qui.