Consumi fermi, in rallentamento, e investimenti in affanno. Nel secondo trimestre del 2019 il prodotto interno lordo (Pil), è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,1% nei confronti del secondo trimestre del 2018. Rispetto al trimestre precedente, si registra una variazione nulla dei consumi finali nazionali e una crescita dell’1,9% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dell’1% e le importazioni dell’1,1%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla variazione del Pil per +0,3 punti percentuali, con apporti nulli sia dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, sia della spesa delle Amministrazioni Pubbliche e di +0,3 punti degli investimenti fissi lordi. L’apporto della domanda estera netta è risultato anch’esso nullo.
Dal lato dell’offerta di beni e servizi si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, con diminuzioni, rispettivamente, dell’1,2% e dello 0,4%, mentre il valore aggiunto dei servizi è cresciuto dello 0,1%.
Le stime dell’Istat sono tutt’altro che positive.
L’aggiornamento dell’Istat sui conti trimestrali dice che “prosegue ormai da cinque trimestri la fase di stagnazione, che caratterizza l’economia italiana a partire dal secondo trimestre del 2018”.
Si registra inoltre un contraccolpo sul mercato del lavoro con gli occupati in calo dopo la recente risalita e il tasso di disoccupazione che torna ad ampliarsi. Nella rilevazione Istat relativa al mese di luglio si legge che gli occupati sono scesi, dopo cinque mesi di crescita consecutiva: -18 mila persone sul giugno scorso. In particolare, sono andati in sofferenza i lavoratori dipendenti (-46 mila tra permanenti e termine), mentre sono tornati a crescere gli indipendenti.
E’ invece risalito il tasso di disoccupazione: si è portato al 9,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a giugno. Le persone in cerca di lavoro a luglio sono cresciute di 28 mila unità su base mensile (+1,1%). I disoccupati in Italia si attestano così a 2 milioni e 566 mila.