Il suo giorno di nascita non è certo. All’epoca non esistevano i registri anagrafici e solo alcune chiese redigevano un elenco dei battesimi. Ma di sicuro Dante Alighieri nacque nel 1265, probabilmente il 14 maggio. E di sicuro il suo genio non conosce i segni del tempo.
Alcuni riferimenti autobiografici e il celebre incipit della Divina Commedia, “Nel mezzo del cammin di nostra vita” (all’epoca ritenuta di 70 anni), consentono di collocare il viaggio immaginario di Dante nel 1300, quando aveva 35 anni. Alcune terzine del XXII canto del Paradiso ci dicono che nacque sotto il segno dei Gemelli, fra maggio e giugno.
Oggi Dante Alighieri avrebbe 750 anni, ma di sicuro la sua avanguardistica opera letteraria e la sua lingua moderna e attuale non li dimostrano.
Considerato la massima espressione della letteratura italiana nel Mondo, sarà festeggiato in Italia e nel Mondo in tutto il 2015, a testimonianza di un amore che non conosce oblio, una tantum in un’Italia dalla memoria corta.
Inaugurate dal Ministro della cultura Franceschini, le celebrazioni hanno preso il via a Palazzo Madama sotto l’egida del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e sono continuate con un’esposizione, curata dal Centro Pio Rajna (Centro studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica e della Casa di Dante in Roma) che mostra moderne edizioni di opere e preziose riproduzioni in facsimile di antichi codici miniati e altre testimonianze artistiche, antiche e moderne.
Papa Francesco ha inviato per l’occasione un messaggio: “Dante è il profeta di speranza, annunciatore della possibilità di riscatto di ogni uomo e donna” e dunque “possiamo arricchirci della sua esperienza per attraversare le tante selve oscure ancora disseminate nella nostra terra”. Il poeta “di altissimo valore universale e che ha ancora tanto da dire e da donare ci invita a ritrovare il senso perduto o offuscato del nostro orizzonte umano e a compiere il nostro pellegrinaggio nella storia”.
Dopo la rievocazione storica della grande sfilata di gonfaloni con cui, al tempo di Firenze capitale, fu inaugurata la statua di Dante dello scultore ravennate Enrico Pazzi (1865), tutta la città parteciperà alle celebrazioni per Dante Alighieri, con l’iniziativa 100 Canti per 100 Vetrine organizzata nei prossimi mesi che vedrà nelle vetrine dei negozi esposte le riproduzioni di pagine miniate della Divina Commedia, scelte dai manoscritti conservati nelle principali biblioteche fiorentine. Si terranno inoltre una serie di lectiones magistrales, incontri e convegni internazionali in varie sedi fiorentine, dove parteciperanno studiosi della letteratura dantesca. Ai festeggiamenti parteciperà anche l’astrofisico Sperello di Serego Alighieri, discendente del Poeta.
Dante verrà poi ricordato nelle città in cui soggiornò, Roma, Verona e Ravenna, mentre alcune sue terzine sono state lette dall’astronauta Samantha Cristoforetti, in collegamento dalla sua navicella spaziale: al termine della lettura, i fogli sono stati abbandonati nello spazio a simbolica, imperitura memoria.
Ravenna, dove morì, dedica a Dante un fitto programma di eventi tra cui l’allestimento, presso il Museo d’Arte della mostra “Divina Commedia. Le visioni di Doré, Scaramuzza e Nattini”. L’Accademia della Crusca attiverà un assegno di ricerca sul “lessico dantesco”. Ma Dante Alighieri sarà festeggiato anche nel Mondo. Il poeta autore della Divina Commedia troverà spazio, grazie all’organizzazione del Mibact (formato da Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla Rai, dai Comuni di Firenze, Ravenna e Verona, dal Centro Pio Rajna, dall’Accademia della Crusca, dalla Società Dantesca Italiana e dalla Società Dante Alighieri) negli 80 Istituti Italiani di Cultura, da Berlino a Londra, da Parigi ad Amsterdam, da Bratislava a Helsinki, da Madrid, a Oslo, in America Latina e negli Stati Uniti, in Libano, Israele, Marocco, Australia e Corea del Sud.
“La Commedia è un vero miracolo – ha detto l’attore e regista Roberto Benigni chiamato a recitare l’ultimo canto del Paradiso al Senato davanti al presidente della Repubblica – non è l’apice della letteratura italiana, ma l’apice di tutte le letterature senza pensare che pur avendo 750 anni è pressoché completamente comprensibile a tutti. Nel Medioevo è nata l’Europa, è stato valorizzato il lavoro che finalmente dalla Chiesa è stato riconosciuto come una collaborazione alla creazione di Dio, sono stati legittimati i profitti con la nascita della finanza moderna, i liberi Comuni che sono il vero segno di modernità, è stata creata la distinzione tra chierici e laici. È stata alfabetizzata la musica, è nato il primo artista moderno, Giotto, pagato per dipingere e il primo intellettuale moderno, Boccaccio, pagato per scrivere. Persino la psicanalisi è stata inventata nel Medio Evo con l’istituzione della confessione prima una volta l’anno poi una volta al mese”.
Insomma, altro che secoli bui.
“Con queste celebrazioni – ha detto Franceschini – organizziamo qualcosa di coinvolgente che affiancherà l’intrattenimento allo studio e all’attività scientifica. Nel 2021 saranno i 700 anni dalla morte e il lavoro di promozione dantesca continuerà”.