An aerial view of Crecchio (Photo: D-VISIONS/Shutterstock)

Crecchio is a small village located in the province of Chieti, within the Abruzzo region in central Italy, known for its well-preserved historical features, including its striking castle. It is also a member of the I Borghi più Belli d’Italia (The Most Beautiful Villages of Italy) association, which reflects its picturesque and culturally rich character. Perched in a part of Abruzzo that transitions from the Maiella mountains to the Adriatic coast, Crecchio is surrounded by undulating hills, vineyards, olive groves, and fruit orchards. 

According to historians, it was known as Ok(r)ikam in archaic times and was later referred to as Ocriculum by the Romans. The discovery of a Roman-Byzantine villa in 1973 unveiled a trove of artifacts from various periods, including the Ostrogothic, Lombard, and Byzantine eras. 

During the Middle Ages, particularly under the Anjou dynasty, Crecchio was an important citadel and, by the 15th century, it had come under the control of various noble families, including the Marzano and the De Riseis.

One of the most notable historical buildings in Crecchio is its 12th-century castle, the Castello Ducale di Crecchio. Initially built by the Lombards in the 8th century, it was later owned by the Normans and the Aragona, who had it restored in the 15th century, and then by the De Riseis family. But the castle holds significant historical importance in times closer to us, too: during World War II, in 1943, it served as a temporary refuge for King Victor Emmanuel III of Italy after the armistice. The castle was also bombed by the Allies during the war and was later rebuilt, preserving its original appearance. Today, it houses a museum that showcases Byzantine Abruzzo finds. 

But Crecchio has other historical and architectural beauties to show besides its castle and, among them, Palazzo Monaco and the adjoined Church of Santa Maria da Piedi certainly stand out. Built in 1581, this church now serves as an auditorium, and is characterized by its bell gable and its striking sandstone portal, which dates back to 1584.

The castle in Crecchio where King Victor Emmanuel III found refuge (Photo: Ermess/Dreamstime)

Just below the village, in the Valley and Park of the Mills along the Arielli River, you can find ancient mills and presses that once harnessed the river’s power. Known to be operational since 1630, these mills were restored in the 1990s and now form part of a park that’s both a natural and archaeological treasure. Last but not least, the Sanctuary of Santa Elisabetta, Crecchio’s patron saint, is another interesting location housing precious ex-votos and a wooden statue of the Madonna, reflecting the skilled craftsmanship of the Abruzzo region during the 14th and 15th centuries. 

Crecchio’s economy is primarily based on agriculture, with a focus on vineyards and olive groves. The region is known for producing Montepulciano d’Abruzzo, a dense red wine, and Trebbiano, a rich white table wine. Despite its small size, the village also has some business activities in the textile and mechanical industries. 

When it comes to entertainment and traditions, the Dinner with the Byzantines event is a highlight of the village’s calendar that takes place on the final weekend of July. A mix of historical re-enactment, with music and ancient costumes, and good food, it’s an immersive experience, linking culinary delights directly to the village’s Byzantine connections. 

In late August, Crecchio dons a festive look for the Feast of Saint Elisabetta, its patron saint, a celebration that blends spiritual reverence and community joy, with brass bands, food stalls, and special events. 

But the essence of Crecchio, as it’s typical of so many Italian towns and villages, is also captured in its culinary traditions, deeply rooted in its agricultural heritage. Local dishes mirror this connection to the land, and feature ingredients like corn flour, wild greens, and regional cheeses. A local Christmas specialty is calcionetti, small, crescent-shaped cookies filled with a sweet, nutty filling and deep-fried until golden brown. The filling typically consists of chestnuts, almonds, chocolate, cinnamon, and lemon peel, but some variations incorporate other ingredients like hazelnuts, ceci beans (chickpeas), or dried fruits. Crecchio, of course, takes pride in its status as a wine and olive oil city, producing exquisite extra virgin olive oil and the already-mentioned Montepulciano d’Abruzzo and Trebbiano wines. 

Crecchio è un piccolo borgo situato in provincia di Chieti, nella regione dell’Abruzzo, nell’Italia centrale, noto per le sue caratteristiche storiche ben conservate, tra cui il suo suggestivo castello. Fa parte dell’associazione I Borghi più Belli d’Italia, che ne riflette il carattere pittoresco e culturalmente ricco. Arroccato in una parte dell’Abruzzo che passa dai monti della Maiella alla costa adriatica, Crecchio è circondato da colline ondulate, vigneti, uliveti e frutteti.

Secondo gli storici, in epoca arcaica era conosciuto come Ok(r)ikam e in seguito venne chiamato Ocriculum dai Romani. La scoperta di una villa romano-bizantina nel 1973 ha svelato un tesoro di manufatti di vari periodi, tra cui l’epoca ostrogota, longobarda e bizantina.

Durante il Medioevo, in particolare sotto la dinastia degli Angioini, Crecchio fu un’importante cittadella e, nel XV secolo, passò sotto il controllo di diverse famiglie nobili, tra cui i Marzano e i De Riseis.

Uno degli edifici storici più importanti di Crecchio è il suo castello del XII secolo, il Castello Ducale di Crecchio. Costruito inizialmente dai Longobardi nell’VIII secolo, fu poi di proprietà dei Normanni e degli Aragona, che lo fecero restaurare nel XV secolo, e poi della famiglia De Riseis. Ma il castello riveste una notevole importanza storica anche in tempi a noi più vicini: durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, servì come rifugio temporaneo per il re Vittorio Emanuele III d’Italia dopo l’armistizio. Anche il castello fu bombardato dagli Alleati durante la guerra e successivamente venne ricostruito conservando l’aspetto originario. Oggi ospita un museo che espone reperti abruzzesi bizantini.

Ma Crecchio ha altre bellezze storico-architettoniche da mostrare oltre al suo castello e, tra queste, spiccano sicuramente Palazzo Monaco e l’annessa Chiesa di Santa Maria da Piedi. Costruita nel 1581, questa chiesa oggi funge da auditorium ed è caratterizzata dal suo campanile a vela e dal suggestivo portale in arenaria, che risale al 1584.

Poco sotto il paese, nella Valle e Parco dei Mulini lungo il fiume Arielli, si trovano antichi mulini e torchi che un tempo sfruttavano la forza del fiume. Noti per essere operativi dal 1630, questi mulini sono stati restaurati negli anni ’90 e ora fanno parte di un parco che è un tesoro sia naturale che archeologico. Interessante infine il Santuario di Santa Elisabetta, patrona di Crecchio, che custodisce preziosi ex voto e una statua lignea della Madonna, testimonianza dell’abile artigianato abruzzese del XIV e XV secolo.

L’economia di Crecchio è basata principalmente sull’agricoltura, con particolare attenzione ai vigneti e agli uliveti. La regione è nota per la produzione del Montepulciano d’Abruzzo, un vino rosso denso, e del Trebbiano, un ricco vino da tavola bianco. Nonostante le sue piccole dimensioni, il paese presenta anche alcune attività commerciali nel settore tessile e meccanico.

Quando si parla di divertimenti e tradizioni, un appuntamento clou nel calendario del paese è la Cena con i Bizantini che si svolge l’ultimo fine settimana di luglio. Un mix di rievocazione storica, con musica e costumi antichi e buon cibo, è un’esperienza coinvolgente, che collega le delizie culinarie direttamente alle radici bizantine del villaggio.

A fine agosto Crecchio si veste di festa per la festa di Sant’Elisabetta, la sua santa patrona, una celebrazione che fonde riverenza spirituale e gioia comunitaria, con fanfare, stand gastronomici ed eventi speciali.

Ma l’essenza di Crecchio, così come è tipica di tante città e paesi italiani, è racchiusa anche nelle sue tradizioni culinarie, profondamente radicate nel patrimonio agricolo. I piatti locali rispecchiano questo legame con la terra e presentano ingredienti come farina di mais, verdure selvatiche e formaggi regionali. Una specialità natalizia locale sono i calcionetti, piccoli biscotti a forma di mezzaluna ripieni di un dolce di nocciola e fritti fino a doratura. Il ripieno è tipicamente costituito da castagne, mandorle, cioccolato, cannella e scorza di limone, ma alcune varianti incorporano altri ingredienti come nocciole, ceci o frutta secca. Crecchio, ovviamente, è orgogliosa del suo status di città del vino e dell’olio d’oliva, producendo uno squisito olio extra vergine di oliva e i già citati vini Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano.

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