(Ph© Angelo Cordeschi| Dreamstime.com)

Il settore alimentare italiano continua a crescere. I numeri arrivano da Cibus 2018 (a Parma dal 7 al 10 maggio, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare.

Il fatturato dell’industria alimentare ha raggiunto i 137 miliardi di euro mostrando una crescita del 3,8%; l’export però cresce di oltre il 6% e ormai vale complessivamente oltre 41 miliardi di cui oltre 32 di prodotti finiti (dati 2017, Federalimentare e Osservatorio CibusExport). Con i consumi alimentari ancora deboli in Italia, l’export quindi diventa sempre più strategico. Le esportazioni crescono in tutte le geografie, ma si registra finalmente un recupero di Russia, Spagna e Sud America mentre si mantiene estremamente sostenuta la crescita in Nord America e in Asia. Le merceologie che performano meglio anche nel 2017 sono formaggi, salumi, dolciario e spumanti ma mostrano tassi di sviluppo molto interessanti le farine speciali, i preparati gastronomici e dietetici, distillati e acque minerali.

 “Cibus è tradizione e innovazione, con la stessa formula vogliamo raccontare lo straordinario patrimonio agroalimentare italiano – ha dichiarato Andrea Olivero, Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – Il Governo aveva posto, già in occasione di Expo2015, il traguardo dei 50 miliardi di euro di export entro il 2020 e fa piacere constatare che la tabella di marcia verso questo ambizioso obiettivo sia rispettata. Certamente il 2018, con le iniziative dell’Anno del Cibo italiano, rappresenta un’occasione per porre al centro dell’attenzione la grande eredità culturale che ci contraddistingue e contribuire alla crescita economica di un settore strategico per l’economia del nostro Paese”.

Antonio Ferraioli, Vicepresidente di Federalimentare (che terrà la propria assemblea generale a Cibus) ha presentato lo stato dell’arte del comparto agroalimentare: “Siamo nell’anno che celebra il cibo italiano e i dati di settore appoggiano pienamente l’importante investitura. Dopo un 2017 che si è lasciato finalmente alle spalle la crisi, infatti, anche per il 2018 l’agroalimentare sembra confermarsi il settore trainante dell’economia italiana crescendo di più e meglio di altri comparti ed è proprio per questo che la valorizzazione e la promozione del nostro Made in Italy deve essere centrale non solo nelle politiche italiane, ma anche a Bruxelles dove si giocano le battaglie su cui si decide la nostra competitività”.

Un concetto che è stato sottolineato anche dal Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma: “Cibus sarà quindi l’espressione apicale dell’Anno del Cibo Italiano, in ambito business. Un parterre espositivo unico nel panorama internazionale che esprime al meglio l’eccellenza della produzione agroalimentare italiana e che è, da sempre, la piattaforma privilegiata per l’export dei prodotti nazionali verso tutti i mercati obiettivo”.

L’impegno di Agenzia ICE per l’export alimentare è stato sottolineato da Ines Aronadio, Dirigente dell’Ufficio Coordinamento Promozione del Made in Italy di ICE-Agenzia: ” L’export ha registrato un aumento del +7% sull’anno precedente e in vista della celebrazione del 2018 come l’Anno del Cibo italiano, l’Agenzia ICE, grazie alla sua diffusa rete di uffici all’estero e all’esperienza maturata in oltre 90 anni di attività di promozione del Made in Italy, è ancor più attenta nel cogliere le opportunità presenti nei mercati esteri per le PMI italiane. In occasione del Cibus 2018, registriamo la presenza record di 370 buyer opportunamente selezionati ed invitati dalla rete estera, d’intesa con Fiere di Parma”.


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