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I protagonisti del Cabaret Comico in scena sul palco all'interno dell'Italian Athletic Club. Photo Credit: Asher Berry

Una serata all’insegna del puro divertimento e della tradizione degli spettacoli di varieta’ all’italiana e musical americani, capace di portare in scena una produzione artistica interculturale unica nel suo genere.

E’ stata questa la formula vincente del Cabaret Comico, progetto artistico nato dalla collaborazione fra New Performance Group e Centro Culturale Teatro Camuno, giunto alla sua terza edizione e per la prima volta svoltosi nel cuore di North Beach.

Presentato con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia e Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, il Cabaret Comico trasporta nella Bay Area l’essenza del celebre festival “Dallo Sciamano allo Showmen”, creando di fatto un ponte culturale fra la Valle Camonica e San Francisco.

Con due serate presso lo storico Italian Athletic Club ed il club Peña Pachamama, il Cabaret Comico ha presentato ben 16 artisti italiani e locali ad esibirsi in questa  esilerante performance: Lia Hadar, Rita Abrams, Kike’ Adedeji, Eryn Allen, Nan Ayers, Lauralee Brown, Cecilia Capanna, Candace Forest, Paul James Franz, Paula Gianetti, Alexis Lane Jensen, Claudia Landivar, Allison Lovejoy, Jason Martineau, Ray Renati, Brooke Michael Smith, Beth Wilmurt. Nel 2014, il festival e’ stato insignito del Certificato di Onore dal sindaco di San Francisco Ed Lee per la sua importanza culturale.

Abbiamo intervistato Lua Hadar, ideatrice dell’evento e Direttore creativo di New Performance Group, e le ospiti speciali Nini Giacomelli e Bibi Bertelli, rispettivamente Direttore Artistico/Produttore e Coordinatore del Festival “Dallo Sciamano allo Showmen”.

RN: Raccontaci in breve come nasce la collaborazione artistica alla base del “Cabaret Comico”.

LH: Ho conosciuto Nini Giacomelli e Bibi Bertelli ventisette anni fa, stavo lavorando con una compagnia teatrale in Italia, a Verona, e avevo bisogno di un autore di testi che potesse tradurre le parole di molte canzoni del musical americano Peter Pan, così il giornalista Enrico De Angelis mi ha presentato Nini Giacomelli e il resto è storia. 

Durante tutti questi anni io, Nini e Bibi abbiamo lavorato insieme a numerosi scambi culturali attraverso musica, teatro e istruzione, tra cui quello del 2003, quando ero stata invitata ad esibirmi con il mio trio armonico, The Kitchenettes, per un intero atto di cabaret alla prima edizione di Dallo Sciamano allo Showman. 

Nel 2013, dopo la richiesta di Nini e Bibi e grazie al supporto del Society Cabaret, che si trova nell’Hotel Rex di Union Square a San Francisco, sono riuscita a lanciare una versione americana con una prima produzione pilota, che abbiamo deciso di chiamare Cabaret Comico.Volevamo un titolo che suonasse italiano ma che potesse essere immediatamente comprensibile ad un pubblico di lingua inglese, per riuscire ad attirare gli spettatori verso il concept, unico nel suo genere, di una serata interamente dedicata a canzoni comiche, la maggior parte delle quali originali, scritte per l’occasione. Inoltre abbiamo coinvolto cabarettisti meravigliosi che hanno interpretato canzoni note in tutto il mondo, tratte dai tradizionali musical americani, di autori che vanno da Col Porter a Mel Brooks. Nel 2014 l’evento è cresciuto, passando da quattro ad undici cantanti e da una a due serate, sempre al Society Cabaret. Nel 2015, con l’aiuto e il supporto del Console Onorario Italiano a San Francisco, Mauro Battocchi, siamo stati in grado di portare il Cabaret Comico nel cuore di Little Italy, a North Beach, il quartiere tradizionalmente italiano di San Francisco, presso l’Italian Athletic Club, dove abbiamo presentato sedici artisti.

RN: Che cosa c’e’ in comune fra il tuo spettacolo ed il festival che si tiene in Valle Camonica?

LH: Tutti e due i festival sono dedicati alla canzone comica. Dallo Sciamano allo Showman presenta esclusivamente canzoni originali scritte e interpretate da cantautori con uno stile musicale moderno, contemporaneo. Il Cabaret Comico invece include anche musica al di fuori delle nostre tradizioni del teatro musicale, quindi sono presenti stili sia vintage che contemporanei. Dallo Sciamano allo Showman è naturalmente un Festival molto sviluppato, grazie ad una grandiosa interazione tra visione prospettica, professionalità e sostegno da parte di sponsor. Per 13 anni la direzione artistica ha presentato artisti noti, ha tenuto conferenze e mostre e ha realizzato workshops per adulti e bambini. Il festival ora ha luogo in Vallecamonica per 5 mesi  l’anno.

RN: Come hai selezionato tutti i 16 artisti che hanno partecipato a questo spettacolo?

LH: Alcuni degli artisti sono gli stessi che hanno partecipato alle prime due edizioni di Cabaret Comico e qualcuno di loro ne ha portati altri per formare dei gruppi. Altri erano miei studenti anni fa quando tenevo delle lezioni di perfezionamento per professionisti nel mio studio. Altri ancora sono colleghi ed amici che fanno parte della comunità musicale della Baia di San Francisco, di cui faccio parte da circa 20 anni. Uno l’ho conosciuto solo l’anno scorso!

RN: Quanto e’ importante per il festival “Dallo Sciamano allo Showmen” poter essere rappresentato a San Francisco?

NG E BB: Il nostro festival Dallo Sciamano allo Showman in questi 13 anni di vita, ha creato un ipotetico parallelo tra lo sciamano, potere medianico, presente sulle nostre rocce sotto forma di graffito (patrimonio mondiale riconosciuto in Italia dall’Unesco nel 1979) e l’attuale showman, potere mediatico. È stata aggiunta la vena ironica perché, come dice A. Palazzeschi ” il riso è il profumo della vita in un popolo civile” e si differenzia da tutti i Festival  gli spettacoli di cabaret italiani  perché percorre la strada della canzone umoristica d’autore e  per questa sua unicità ha avuto da subito come partner il Club Tenco  e la direzione artistica di un notissimo produttore della musica italiana: Sergio Bardotti, questo ha garantito da subito un’ottima esposizione mediatica a livello nazionale .

Lua  Hadar, invitata a parteciparvi con le Kitchenettes nel 2003, ha apprezzato il contesto del Festival che promuove da sempre” l’arte dell’incontro”. Insieme a Lua, nel tempo,  si è pensato di sviluppare una sezione Americana dello stesso, unendo le due diverse anime e trovando un percorso ponte fra i due diversi modi di intendere il cabaret e non solo. Un work in progress che  dovrebbe portare nel tempo anche a ospitare in loco, artisti, cantautori ironici o sciamanici italiani perché lo scambio culturale  sia sempre più foriero di frutti da entrambe le parti. Un primo passo importante è stato senza dubbio il coinvolgimento del Consolato italiano di San Francisco. Tredicesima edizione del Festival, venerdì 13 esordio 2015 di Cabaret Comico. Direi che il 13 porta buono.

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