L’Italia non è solo il paese del buon vino. Si contano sul territorio italiano moltissimi birrifici artigianali che producono eccellenti qualità di birre. 
 
Questi birrifici sono chiamati microbirrerie se si occupano prevalentemente di produzione senza mescita o brewpub se si tratta di locali che producono la propria birra per il consumo interno. Il tasso di crescita di questi birrifici è impressionante: nel 2013 si contano 538 unità produttive (nel 2007 erano appena 175) e 2821 birre diverse. Le regioni con più microbirrifici sono Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. 
 
Assobirra, l’associazione degli industriali della birra ha anticipato i dati del suo Annual report, dichiarando che il mercato della birra (artigianale e non) gode di ottima salute. I volumi di produzione e le vendite sono rimasti invariati dal 2011 (oltre 13 milioni di ettolitri) e si è registrato un +4,4% di occupati in questo settore. Sempre secondo Assobirra, il saldo positivo dei posti di lavoro è da ascrivere sostanzialmente ai microbirrifici. 
 Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna le regioni con più microbirrifici

 Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna le regioni con più microbirrifici

Se in Italia il fenomeno della birra artigianale è abbastanza nuovo e rappresenta solo l’1% del totale prodotto nel mercato, negli Stati Uniti i numeri sono ben più clamorosi, a tal punto che si parla di “Beer Wars” tra piccoli produttori e grandi produttori che cercano di mantenere l’oligopolio sulla birra. 
 
La fetta di mercato della birra artigianale equivale al 10% del valore totale del mercato americano. Secondo The Brewers Association, l’associazione non-profit dedicata ai birrai indipendenti, negli Usa durante il 2012 c’è stato un aumento del 18 per cento del numero di fabbriche di craft-beer che oggi contano un totale di 2.403 unità produttive. 
 
Si sono creati circa 4.857 nuovi posti di lavoro rispetto all’anno precedente, impiegando in totale 108.440 lavoratori. 
 
La birra può essere dunque una soluzione non solo per “dimenticare”, ma anche per dimenticare la crisi. 
Chi volesse reinventarsi mastro birraio e farne un vero mestiere, è bene che sappia che le cifre comunque non sono da capogiro. Con un investimento compreso tra i 160 mila e i 300 mila euro si può realizzare un impianto capace di produrre 800-900 ettolitri/anno (nei microbirrifici la produzione è limitata a 10000hl) in spazi relativamente piccoli e 80Mq possono già bastare.
Diversi microbirrifici italiani hanno cominciato un’attività di esportazione principalmente sul mercato Usa. 
  Con 300mila euro si può realizzare un impianto  per 8-900 ettolitri l’anno

  Con 300mila euro si può realizzare un impianto  per 8-900 ettolitri l’anno

 
Alcune delle produzioni artigianali italiane hanno ricevuto un ottimo apprezzamento da parte degli appassionati di birra americani (e non), come documentato dai più importanti siti di rating. Secondo il sito ratebeer.com, le migliori birre artigianali italiane sarebbero: La Panil Barriqué del birrificio Torrechiara (la prima birra invecchiata in barriques di rovere francese), la Luna Rossa del Birrificio del Ducato, La Birra del Borgo – Sedici Gradi dell’omonimo birrificio, La Revelation Cat-Black Night del birrificio romano Revelation Cat Craft Brewing  e le birre Baladin Xyauyù Etichetta Oro e Xyauyù Fumé del birrificio Le Baladin.
 
Un’occasione per degustare tutte queste birre è stata l’Italia Beer Festival all’Atlantico di Roma. Questa quinta edizione è stata animata come di consueto da stand di degustazione allestiti dai birrifici, corsi e laboratori a cura dell’Associazione Degustatori Birra e la programmazione di spazi dedicati all’homebrewing, l’arte di farsi la birra in casa. All’Italia Beer Festival sono protagoniste le birre legate al territorio, poiché fabbricate usando prodotti locali come basilico, castagne, ciliegie e tartufo, birre caratterizzate da una spiccata originalità e, infine, anche altre che utilizzano varietà di luppoli americani e neozelandesi. 
 
La formula della manifestazione prevede la partecipazione diretta dei birrifici e del birraio e oltre ad essere un evento utile per mettere in contatto curiosi e appassionati direttamente con gli adetti ai lavori, è anche un modo per scoprire che l’identità della birra sta cambiando, diventando una bevanda sempre più raffinata, adatta ai palati ed ai piatti più ricercati. Tanto da poter entrare in concorrenza con il vino.
 

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