Happy Christmas, Buon Natale a tutti!  Festivities, even in this dreadful Covid-19 climate, remain a time to think positive and smile. And is there a better way to celebrate that making a toast? In English, we use the word cheers, in Italy,  we use cin cin (pronounced tcheen-tcheen). Cin cin is so much like cheers that the popular 1980s TV series Cheers was called Cin Cin in Italy. 

Photo: Alina Rosanova/Dreamstime

It may be part of our everyday language, but cin cin has a very exotic etymology, one that for once, has nothing to do with Latin. Its origins are, apparently, to be found in the Chinese word ch’ing, “you’re welcome,” which was usually used twice in a row, giving us ch’ing ch’ing. Victorian sailors and traders started using an anglicized version of it, chin chin among themselves and, soon, the expression landed in Europe following the ways of trade. In Great Britain, even officers of the Royal British Army were known to use it. 

The step from the land of Albion to  Italy was a short one, and cin cin, which sounded so much like glasses clicking against one another, became synonym with having a toast. The spelling changed, though, because in Italian -ch sounds like -k, so the “h” dropped leaving us with the word we know today. 

One last think: according to modern galateo, using cin cin isn’t very polite: we should always opt for other options like salute or alla nostra (“to us”). 

Photo: Alina Rosanova/Dreamstime

Alziamo i bicchieri e festeggiamo: cin cin!

Let’s rise our glasses and celebrate: cheers!

E’ un’occasione speciale: cin cin a salute a tutti!

It’s a special occasion: cheers to everyone.

Ti ricordi Cin Cin, la serie Americana ambientata a Boston?

— Do you remember Cheers, the American sit-com set in Boston?

Happy Christmas, Buon Natale a tutti! I festeggiamenti, anche in questo terribile clima causato dal Covid-19, rimangono un momento per pensare positivo e sorridere. E c’è un modo migliore di festeggiare che fare un brindisi? In inglese si usa la parola cheers, in Italia si usa cin cin (si pronuncia tcheen-tcheen). Il cin cin è talmente simile a cheers che la popolare serie televisiva degli anni ’80 Cheers, qui si chiamava Cin Cin.
Può far parte del nostro linguaggio quotidiano, ma cin cin ha un’etimologia molto esotica, che per una volta non ha nulla a che fare con il latino. Le sue origini, a quanto pare, sono da ricercarsi nella parola cinese ch’ing, “prego”, che di solito veniva usata due volte di seguito, il che ci dà ch’ing ch’ing. I marinai e i commercianti vittoriani iniziarono ad usarne una versione anglicizzata, chin chin tra di loro e, ben presto, l’espressione approdò in Europa seguendo le vie del commercio. In Gran Bretagna, anche gli ufficiali del Royal British Army erano noti per usarla.
Il passo dalla terra di Albione all’Italia fu breve, e il cin cin, che suonava come un bicchiere che si scontra contro l’altro, divenne sinonimo di brindisi. L’ortografia cambiò, però, perché in italiano -ch suona come -k, così la “h” cadde lasciandoci la parola che conosciamo oggi.
Un’ultima riflessione: secondo il galateo moderno, usare cin cin non è molto educato: dovremmo sempre optare per altre formule come salute o alla nostra.

— Alziamo i bicchieri e festeggiamo: cin cin!
— Let’s rise our glasses and celebrate: cheers!

— E’ un’occasione speciale: cin cin a salute a tutti!
— It’s a special occasion: cheers to everyone.

— Ti ricordi Cin Cin, la serie Americana ambientata a Boston?
— Do you remember Cheers, the American sit-com set in Boston?


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