Fino al 26 maggio 2019, gli Arsenali Repubblicani di Pisa ospitano una spettacolare mostra di arte digitale dedicata ai grandi artisti del Cinquecento: una grande mostra digitale che va dallo stile fiammingo delle opere di Bosch e della dinastia Brueghel fino all’arte burlesca e metaforica di Arcimboldo: 54 proiettori riproducono atmosfere magiche e sognanti, regalando al pubblico una totale immersione nelle opere di questi grandi artisti cinquecenteschi attraverso una combinazione di immagini, musiche e tecnologia.
Una mostra che in Francia, a Carrieres des Lumieres piccolo paese della Provenza, ha realizzato oltre 650.000 visitatori. Una mostra dalle grandi emozioni che non ha nulla a che vedere con le cosiddette mostre virtuali. Una scommessa la decisione di portare la mostra a Pisa, ormai importante centro culturale.
L’evento pisano è una mostra di arte digitale unico nel suo genere: 30 minuti di spettacolo fatto di 2.000 immagini (in scala 1:1500) proiettate su uno spazio di 1000 mq e di musiche che vanno dai “Carmina Burana” di Carl Orff a “Le quattro stagioni” di Vivaldi fino a “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin. La musica non è sotto le immagini, ma dentro le immagini.
Per un’occasione così speciale, in un’atmosfera lirica e poetica, gli Arsenali si popolano di innumerevoli creature fantastiche e allegoriche, dai colori vivi e cangianti.
Alchimia, religione, astrologia, vanità, tentazioni e vizi: questi i temi raffigurati nelle loro opere da Bosch, Brueghel e Arcimboldo con un acuto senso del dettaglio e che in questa fantasmagorica mostra avvolgono e circondano il visitatore a 360 gradi.
Diviso in tre tempi, lo spettacolo si apre con un prologo ispirato alla creazione del mondo di Bosch – Il Giardino delle delizie – e si dipana sulle pareti, sulle vetrate e sul pavimento, che diventano la tela di opere quali l’ Ascesa all’Empireo di Bosch, Il giardino dell’Eden e la Caduta dell’uomo di Brueghel e P.P Rubens, Paesaggio fluviale di Brueghel, Allegoria della Musica di Brueghel, Terra dell’Arcimboldo, Il Giudizio universale di Bosch, Torre di Babele di Pieter Brueghel il Giovane, Primavera e Quattro stagioni in una testa dell’Arcimboldo
A curare sapientemente la regia Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi. La colonna sonora, capace di coinvolgere, travolgere ed emozionare, porta invece la firma di Luca Longobardi