Per un mese e mezzo, da ottobre, le eccellenze di Abruzzo e Molise saranno in vetrina a New York al Westchester Italian Cultural Center. “Abruzzo & Molise, Yesterday and Today 2015: arte, cultura, tradizioni, artigianato, enogastronomia, rassegne espositive”: il meglio delle due regioni, che fino al 1963 sono state unite, potrà essere mostrato agli americani della Grande Mela, sempre attenti alla cultura italiana e alle meraviglie che si celano nella provincia del Belpaese, fuori dai soliti circuiti del turismo organizzato.
L’iniziativa, che si colloca nel Mese della Cultura italiana, rientra appieno nella missione del centro culturale che è quella, dice la direttrice del Westchester Italian Cultural Center Patrizia Calce, “di preservare, promuovere e celebrare il patrimonio e la cultura italiana attraverso programmi ed eventi. Offriamo film, mostre e programmi, anche corsi di cucina. Tutto ciò che ha a che fare con la cultura italiana”.
La mostra vuole rappresentare un viaggio virtuale attraverso le regioni Abruzzo e Molise che, sebbene così vicine a Roma, non sono ancora contaminate dal turismo di massa, offrendo, nella variabilità dei loro paesaggi dalle vette dell’Appennino al mare, stupefacenti scenari d’una natura selvaggia e di straordinaria bellezza.
Sedi di tre Parchi nazionali e di uno regionale, di ampie aree naturalistiche che coprono un terzo del territorio, l’Abruzzo e il Molise conservano pregevoli emergenze archeologiche, grotte e cave rupestri risalenti al periodo neolitico, meravigliosi castelli ed antichi paesi arroccati alle montagne, una costa magnifica e incantevoli spiagge. Dunque molto importante, questo evento, anche per favorire la rinascita dei territori colpiti dal terremoto del 2009, e la città capoluogo d’Abruzzo, L’Aquila, che è stata martoriata nel suo straordinario centro storico, il sesto più prezioso d’arte in Italia.
L’iniziativa tende a mettere in risalto le risorse naturali delle regioni, la loro antica storia, cultura e tradizioni, evidenziando le loro produzioni artigianali, il patrimonio letterario ed artistico, così come le loro eccellenze enogastronomiche.
Patrizia Calce ha progettato con cura le aree espositive perché le due regioni possano “narrarsi” e farsi conoscere nei loro aspetti più autentici e suggestivi. Intanto, nella Hall, un’area che rappresenti “il cuore verde dell’Italia”, con pannelli informativi sui Parchi.
ABRUZZO - Nella Sala Abruzzo una sezione fotografica d’epoca e gli antichi mestieri: l’arte orafa, con Nicola da Guardiagrele, la tecnica della filigrana, i gioielli iconici come la presentosa e la cannatora, la lavorazione orafa attuale; l’arte della Ceramica e le produzioni artistiche di Castelli; l’arte del Ferro battuto e del Rame; le produzioni artigianali in legno, pietra, pelle; tessuti e coperte, strumenti musicali. Quindi una sezione destinata a Folklore e Tradizioni, con esposizione di costumi. Ancora, una sezione destinata ai Luoghi sacri e ai Percorsi della fede: il Miracolo Eucaristico di Lanciano, San Tommaso Apostolo ad Ortona, il Volto Santo di Manoppello, la Perdonanza e la Porta Santa di Collemaggio a L’Aquila, la Scala Santa di Campli; Santo Spirito a Majella, S. Bartolomeo in Legio, Sant’Onofrio al Morrone. E ancora, i castelli e borghi abruzzesi più belli d’Italia per immagini, infine specialità gastronomiche e vini.
MOLISE – Nella Sala Molise una sezione destinata a Natura e biodiversità: Collemeuccio – Montedimezzo “L’Uomo e la Biosfera”, l’Oasi Wwf di Guardiaregia. Una sezione dedicata ad Arte, Storia e Cultura. Una sezione per gli antichi mestieri: le Campane di Agnone, le Zampogne di Scapoli, il Merletto a tombolo, Ferro battuto e Rame, l’artigianato regionale. E ancora i Costumi tipici, Feste religiose e Tradizioni. Infine, architettura religiosa, castelli e borghi del Molise.
CENTRO CULTURALE - Il Westchester Italian Cultural Center si trova a Tuckahoe, mezz’ora di Metro North da Central Station, in un’area residenziale immersa nel verde. Il Centro è il sogno realizzato di Generoso Pope, uno dei più famosi italiani d’America, con importanti relazioni politiche, stretto collaboratore del presidente Delano Roosevelt. Un generoso di nome e di fatto, che tanto ha fatto per emancipare la comunità italiana ed accompagnarla, nella realizzazione del sogno americano, alla dignità ed al rispetto che oggi ha conquistato. Fu lui a dare inizio, il 12 ottobre 1929, alla tradizione del giorno dedicato a Cristoforo Colombo, con una sfilata da East Harlem a Columbus Circle, all’angolo sud di Central Park. Da allora la straordinaria Parata del Columbus Day a New York è cresciuta enormemente, fino alle attuali dimensioni.
Il centro è sede della Fondazione che ne porta il nome, nata nel 1947. Pope ne fu presidente fino alla morte nel 1950. La Fondazione prosegue le tradizioni filantropiche di Pope, che riguardano promozione della cultura e della lingua italiana, aiuto ed assistenza ai bisognosi, ricerca medica, sostegno e borse di studio per la formazione di giovani, anche per studi fuori degli Stati Uniti, sostegni ad ospedali, musei, università e istituzioni religiose.
Generoso Pope nacque nel 1891 ad Arpaise, in provincia di Benevento. Figlio di contadini, all’età di 15 anni, aveva lasciato il paese natio per arrivare a New York City con soli 10 dollari in tasca e senza un posto dove dormire. Ottenuto un lavoro a 3 dollari la settimana, portava acqua agli operai impiegati nella costruzione del tunnel sotto l’East River della società ferroviaria Pennsylvania Railroad. Fu poi per 5 anni operaio nelle cave di ghiaia della Colonial Sand & Stone, frequentando la scuola di notte. Nel 1911 entrò a far parte della società. Quando nel 1916 la società stava per fallire, convinse i proprietari e i creditori di dargli la possibilità di ripristinare la solvibilità e rafforzare il business. Prese su di sé la responsabilità per i debiti della società, in cambio della completa gestione e di metà proprietà dell’impresa. In due anni, lavorando fino a 16 ore al giorno, raddrizzate le sorti della società, Generoso Pope ne era diventato presidente e nel 1926 l’azienda aveva assunto la maggior parte delle principali commesse di sabbia e ghiaia a New York.
A 36 anni era il proprietario miliardario della Colonial, la più grande azienda di sabbia e ghiaia degli States, fornendo il calcestruzzo ai cantieri di numerosi grattacieli che disegnano il profilo di New York City, tra cui il Rockefeller Center, l’Empire State Building, Radio City Music Hall e lo Yankee Stadium.