A.P. Giannini: Il Banchiere di Tutti

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La storia di un sognatore…Amadeo Pietro Giannini, con la sua capacità di immaginare un’utopia socio-economica, non è stato un tipico magnate della finanza. Grazie a una coscienza illuminata, attenta alle questioni sociali, ha saputo trasformare in realtà il sogno americano non solo per se stesso, ma per l’intera società

L’autrice

Francesca Valente, mediatrice culturale, curatrice, giornalista e traduttrice per oltre trent’anni ha portato il meglio della cultura italiana in Nord America, in qualità di Direttore degli Istituti Italiani di Cultura (IIC) di San Francisco, Toronto, Vancouver, Chicago e Los Angeles.

 

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La storia di un sognatore…Amadeo Pietro Giannini, con la sua capacità di immaginare un’utopia socio-economica, non è stato un tipico magnate della finanza. Grazie a una coscienza illuminata, attenta alle questioni sociali, ha saputo trasformare in realtà il sogno americano non solo per se stesso, ma per l’intera società. Nonostante drammatici ostacoli di ordine personale – non ultima la morte del padre – Giannini divenne, su scala mondiale, il banchiere guida del ventesimo secolo. Cresciuto in una famiglia di contadini, grandi lavoratori, immigrati in un’area particolarmente arretrata della California, Giannini ricevette un’educazione economica tutt’altro che convenzionale, spianandosi così la strada verso il successo e la ricchezza.Con la fondazione della Bank of Italy, particolarmente attenta alle famiglie bisognose degli immigrati, Giannini intendeva superare le barriere create a quel tempo dall’élite bancaria conservatrice, per realizzare i sogni della gente comune. Ben presto, la Bank of Italy sarebbe divenuta la Bank of America e il “povero italiano” si sarebbe trovato in condizione di sostenere la realizzazione dei sogni di visionari del calibro di Walt Disney. Giannini contribuì inoltre a dar forma allo skyline di San Francisco, finanziando l’audace costruzione del Golden Gate Bridge. Questo e molti altri frutti della sua influenza e del suo duro lavoro sono ancora oggi visibili in tutti gli Stati Uniti, per il semplice fatto che egli credeva “in una distribuzione più equa del benessere e della felicità”.

L’autrice

Francesca Valente, mediatrice culturale, curatrice, giornalista e traduttrice per oltre trent’anni ha portato il meglio della cultura italiana in Nord America, in qualità di Direttore degli Istituti Italiani di Cultura (IIC) di San Francisco, Toronto, Vancouver, Chicago e Los Angeles. Appassionata promotrice di architettura e design, come pure dell’arte italiana moderna e contemporanea, ha curato mostre – tra gli altri – di Lucio Fontana, Marino Marini, Carla Accardi, Alighiero Boetti, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Maurizio Cattelan, Nunzio, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori, Emilio Vedova, Ettore Sottsass e Massimo Vignelli in collaborazione con i principali musei italiani e del Nord America. È stata promotrice dell’installazione permanente della Fontana d’Italia di Enzo Cucchi a Toronto (1992) e ha ideato e organizzato la mostra Leonardo da Vinci e Bill Viola a Los Angeles (2009). Ha diretto il Settore Cultura e Patrimonio presso la Commissione Nazionale Italiana UNESCO a Roma ed è stata portavoce culturale tra il Ministero degli Esteri e la città di Venezia nonché co-curatrice della collezione d’arte contemporanea della Farnesina.

A San Francisco ha organizzato una mostra sui drappeggi di Leonardo da Vinci, un tempo appartenuti a Giorgio Vasari, in undici musei universitari da Berkeley a Princeton. Ha presentato retrospettive di Giorgio Morandi e Alberto Burri al San Francisco Museum of Modern Art. Assieme a Lawrence Ferlinghetti, ha tradotto un corpus di poesie di P. P. Pasolini, edito da City Lights con prefazione di Alberto Moravia.

Durante il suo più recente incarico a Los Angeles, ha coordinato gli Istituti Italiani di Cultura di Canada e Stati Uniti e ha promosso la realizzazione di installazioni permanenti di Alighiero Boetti, Eliseo Mattiacci, Gio Pomodoro e Mauro Staccioli. Nel 2011, su incarico del Ministero degli Affari Esteri, ha coordinato gli 89 IIC di tutto il mondo per la partecipazione alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia. Recentemente ha curato per Imago Mundi, una mostra di 220 artisti del Canada centro-orientale, con catalogo trilingue, presso Palazzo Loredan Venezia e Onsite Gallery, OCAD University di Toronto. Ha tradotto Margaret Atwood, Giorgio Bassani, Leonard Cohen, Northrop Frye, Marshall McLuhan, Michael Ondaatje e Wim Wenders. Ha tenuto conferenze e seminari presso la University of California, Berkeley; University of Southern California; la LUISS e la Sapienza, Roma.

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