La Rocca dei Papi a Montefiascone (Ph Luca Lorenzelli da Dreamstime.com)
Il 2016 non è soltanto l’anno del Giubileo Straordinario della Misericordia, ma anche l’anno dei cammini, come dichiarato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
In Italia si stima che ci siano oltre 6.600 chilometri di cammini, religiosi ma anche culturali, naturalistici e storici, che attraversano il nostro paese da Nord a Sud. Come suggerisce il sito di viaggi PaesiOnLine è da provare un cammino spirituale lungo l’antica Via Francigena, dal nord e dal sud del Lazio, fino a giungere a Roma.
Partendo dal nord del Lazio, la prima tappa del pellegrinaggio è Acquapendente, in provincia di Viterbo. La terza domenica di maggio, la città ospita un’importante manifestazione religiosa, la Madonna del Fiore, nota per i caratteristici Pugnaloni che vengono realizzati. Si tratta di stupende realizzazioni artistiche ottenute con petali e foglie di fiori, con i quali vengono riprodotte immagini a carattere religioso. La tradizione risale al 1166 quando la fioritura improvvisa di un ciliegio secco fu segnale per gli aquesiani di ribellarsi contro l’oppressione di Federico I Barbarossa. Protetti dalla Vergine, i cittadini distrussero il castello e ridussero il governatore alla fuga. Tra i principali luoghi di culto della città, la Chiesa di San Francesco e la Concattedrale del Santo Sepolcro.
Scendendo più a sud lungo la via Francigena, si incontra Montefiascone, sempre nel viterbese, dove si trova la Rocca dei Papi. La sua costruzione fu avviata nel 1207 nell’area dell’antico castello per volere di Papa Innocenzo III, e da quel momento non ci fu Pontefice che non vi abbia promosso dei lavori. Il primo  a sceglierla come residenza pontificia fu Martino IV, grande amante di quei luoghi.
Se, invece, si vuole giungere a Roma partendo dal sud del Lazio, la prima sosta è Fondi, in provincia di Latina. Oltre a trovarsi lungo la Via Francigena, la città è attraversata dall’Appia, una delle più antiche vie dell’Impero Romano. La città fu terreno di numerose invasioni da parte di popolazioni barbare, longobarde prima e saracene poi. Fu solo grazie a papa Giovanni VIII, che con la battaglia navale del Circeo dell’877 liberò l’area dagli invasori, consentendone il florido sviluppo. Tra i principali edifici religiosi locali, la Chiesa di San Pietro e la Chiesa di Santa Maria in Piazza.
Proseguendo il cammino verso la Santa Sede, tappa successiva è Castel Gandolfo a qualche decina di chilometri da Roma. La città, nel cuore dei Castelli Romani, è conosciuta soprattutto per la presenza della residenza estiva papale. Castel Gandolfo è attraversata dall’antica Via Sacra, ancora lastricata di pietre romane originarie, dalla quale è possibile godere di un panorama incredibilmente suggestivo che permette di vedere il lago Albano e il lago di Nemi contemporaneamente. Quel particolare punto è chiamato “gli occhi di Zeus”, come se i due laghi lo fossero davvero, in quanto è l’unico dal quale è possibile scorgere entrambi i laghi insieme, fatta eccezione, ovviamente, per le vedute aeree. Altro luogo di culto della città è la Chiesa di San Tommaso da Villanova.
Che si parta da nord o da sud, il punto di arrivo del pellegrino è uno soltanto: Roma con la Città del Vaticano dove, in occasione del Giubileo, è stata aperta la Porta Santa di San Pietro, che sancisce l’inizio dell’anno santo. Il rito esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un “percorso straordinario” verso la salvezza.
La città di Roma è ricca di chiese e luoghi di culto importanti, ma tra i più visitati dai pellegrini durante i Giubilei c’è sicuramente la Scala Santa nei pressi della Basilica di San Giovanni in Laterano, prima delle quattro basiliche papali maggiori, sede vescovile del pontfice e la più antica e importante basilica d’Occidente.
Nella tradizione cattolica, questa rappresenta la scala salita da Gesù per raggiungere l’aula dove avrebbe subito l’interrogatorio di Ponzio Pilato prima della crocifissione. A Roma è arrivata per volere di Sant’Elena Imperatrice, madre di Costantino I, nel 326. Ancor oggi molti fedeli la salgono in ginocchio, pregando affinché venga loro concessa una grazia.

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