Il territorio della Val d’Aosta, la più piccola regione italiana, copre circa 3.200 kmq e numerose sono le valli che lo attraversano. Si può dire che ci sia davvero l’imbarazzo della scelta, in caso si decida di trascorrere in questa regione un periodo di vacanza.

Qualche consiglio e qualche indicazione sono senza dubbio utili per trarne il massimo vantaggio. Il punto di partenza può benissimo essere il capoluogo, la città di Aosta che offre varie attrattive storico-artistiche, come ad esempio l’Arco di Augusto, il teatro romano e la porta Pretoria, di epoca romana,  la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Collegiata di Sant’Orso di età medievale. Ma se si preferisce respirare l’aria di alta montagna, ci si può spostare agevolmente scegliendo una delle numerose strutture ricettive presenti sul territorio, che vanno dal bed&breakfast all’hotel a 4 stelle.

Stretta tra alte montagne boscose, selvatica, appartata, antica sono gli aggettivi appropriati a descrivere la Valpelline, una delle valli trasversali della Valle d’Aosta, tra le più belle delle Alpi, che corre verso la Svizzera seguendo il corso del fiume Buthier come un ramo nord-orientale della valle centrale, proprio a nord-est di Aosta.
 
La Valpelline è un luogo per chi la montagna la ama e vuole viverla a fondo, per appassionati e sportivi. Impervia ed incontaminata, tranquilla e silenziosa, lontana dal turismo di massa, poco abitata nei suoi villaggi legati a tradizioni antiche.
 
In questa valle si trova il Centro Visitatori della Cooperativa Fontina DOP, un vero e proprio museo della Fontina, che ne illustra la storia e la produzione per far conoscere meglio le particolarità che rendono questo formaggio DOP così unico. Articolato su due piani, ospita un‘area espositiva suddivisa in tre sezioni : “La storia“, “L‘Ambiente” e “La lavorazione“, oltre ad un piccolo spazio dedicato all‘artigianato valdostano. 
 
Nella sala proiezioni è possibile assistere ad un filmato, disponibile in lingua italiana, francese, inglese e tedesca, che dettaglia tutte le fasi della produzione della Fontina. 
 
Sono presenti anche una postazione multimediale ed un punto vendita dove si possono acquistare Fontina, burro e fonduta. È possibile prenotare visite guidate anche nei magazzini di stagionatura delle forme di fontina scavati nella roccia, uno dei quali ricavato all‘interno di un’antica miniera di rame. Le forme di fontina, secondo il rigido disciplinare, sono prodotte con latte crudo di vacca proveniente da un’unica mungitura, lavorato entro 2 ore e  stagionato minimo 100 giorni. Ogni settimana le forme, allineate su assi di abete rosso, vengono spazzolate con acqua e sale. Info: www.fontinacoop.com
 
Mentre si assaggia la pregiata fontina, non può mancare 
un buon bicchiere di vino. Ed ecco quindi i prodotti dell’Azienda Grosjean. Dal 1781 da Fornet, piccolo villaggio della Valgrisenche, ormai sepolto dall’acqua della diga di Beauregard, sono scesi i nonni materni dei fratelli Grosjean per rifornirsi del vino e delle castagne per superare i lunghi inverni montani; fu poi nel 1969, stimolato dall’amico Pino Albaney, che Dauphin, iniziò a imbottigliare il proprio vino per presentarlo alla “II exposition des vins du Val d’Aoste”; proprio questa fiera stimolò l’iniziativa che portò l’azienda dai 3.000 mq. di vigneto agli attuali 7 ettari, coinvolgendo nell’attività i 5 figli.
 
L’azienda Grosjean è situata sul confine dei Comuni di Quart e Saint Christophe dove si trovano i vigneti di Tzeriat, Rovetta, Creton, Touren a Quart, Tzantè de Bagnère, Merletta e Castello di Pleod a Saint Christophe. Le viti coltivate inizialmente, oltre al tradizionale Petit Rouge, sono state il Gamay, il Pinot Noir e la Petite Arvine, mentre attualmente si stanno coltivando anche gli autoctoni quali Fumin, Cornalin, Prëmetta e Vuillermin. Tra i vini prodotti spiccano il  Torrette Supèrieur, Torrette e Petite Arvine pinot Gris (Malvoisie)
 
Un’ultima segnalazione merita infine la bellissima Valle di Cogne, ai piedi del Gran Paradiso, dove vale la pena visitare la suggestiva Maison de Cogne Gérard Dayné, un’antica casa rurale risalente al XVII secolo e testimonianza delll’architettura “di legno e pietra” tipica di questa valle. Il suo recupero come museo etnografico da parte della Fondation Gran Paradis ne valorizza i segni dell’organizzazione della famiglia, dell’ambiente agrario e forestale, degli oggetti comuni e dell’arte sacra, delle credenze e delle leggende consentendo di approfondire la conoscenza dei luoghi e della storia della comunità. Info: www.grand-paradis.it
 
Per godere appieno dei sapori della regione si consiglia di non perdere la versione estiva di “Saveurs en musique”, che dura fino alla fine di agosto. Per info: www.lovevda.it

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