Tempio di Poseidone a Paestum (© Marco Clarizia| Dreamstime.com)

Cosa spinse i Greci di Sibari, la più ricca e potente colonia della Magna Grecia, a fondare a loro volta una città nella pianura che si stende a sud di Salerno? Quali forme diedero alla nuova città che prese il nome di Poseidonia?

Sono gli straordinari monumenti della città a raccontarlo, prima di tutto i tre grandi templi dorici, eccezionali esempi di architettura greca, unici per stato di conservazione in tutto il mondo greco e latino, e le mura turrite conservate nella loro interezza.

Queste sono testimonianze eccezionali che richiamarono nel ‘700 viaggiatori, in particolare architetti, disegnatori, pittori, incisori, provenienti da ogni dove, per abbeverarsi alla cultura greca e per immortalare il sito di Paestum nelle loro opere.

L’avvio dell’esplorazione archeologica, intrapresa già nello scorcio del diciannovesimo secolo e proseguita fino ai giorni nostri, ha riempito i tasselli vuoti di una storia, che si è fatta sempre più interessante, dalla fondazione alla conquista della città da parte del popolo guerriero dei Lucani, la cui presenza è testimoniata dalle celebri lastre dipinte esposte nel Museo, alla conquista romana, che si esibisce in Museo con splendide sculture e si manifesta con la piazza del foro e con i resti dell’anfiteatro.

Poseidonia, più nota come Paestum, è una delle colonie greche che costellavano il territorio del Sud Italia: la Magna Grecia. Oggi si trova in Campania nella zona del Cilento, a sud di Salerno. Venne fondata nel VI secolo a.C. da coloni provenienti da Sibari (fondata a sua volta da un gruppo di Achei provenienti dal Peloponneso alla fine dell’VIII secolo a.C.) al centro della pianura sulla sinistra del fiume Sele.

Da visitare Il tempio di Hera  edificato intorno al 550-530 a.C. e circondato da un colonnato dorico. Il tempio di Nettuno, che si data al 470 a.C. e il tempio di Atena datato alla fine del VI sec. a.C. che presenta un colonnato di tredici colonne doriche sui lati lunghi e sei sui lati corti. Da non perdere l’agorà e l’ekklesiasérion, edificio di forma circolare che serviva per le assemblee pubbliche.


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