Le immagini rappresentano la radiografia antropologica di una città impreziosita da contrasti (Ph Orna Wachman da Pixabay)
“E chi lo sa. Chi lo sa come è Napoli veramente. Comunque io certe volte penso che anche se Napoli, quella che dico io, non esiste come città, esiste sicuramente come concetto, come aggettivo. E allora penso che Napoli è la città più Napoli che conosco e che dovunque sono andato nel mondo ho visto che c’era bisogno di un poco di Napoli”.
Sono le parole di Luciano De Crescenzo tratte dal libro “Così parlò Bellavista” (edito nel 1977 da Mondadori), che esprimono tutto il sentimento e la poesia del celebre scrittore napoletano nei confronti della sua città natia.
Napoli viene vista nel mondo come una cartolina, un’eterna fotografia mai sbiadita che conserva l’immagine colorata di una città viva e immortale.
A Napoli, le parole possono tramutarsi in immagini e viceversa ed è il caso della mostra “Luciano De Crescenzo Fotografo” curata da Laura del Verme e Paola De Crescenzo e allestita, fino al 12 febbraio 2015, nel “Nilo Museum Shop” situato alle spalle della statua del Dio Nilo, nel centro storico di Napoli.
L’esposizione propone quarantasette fotografie in bianco e nero scattate da Luciano De Crescenzo nel 1979, in vendita e riprodotte in numero limitato, che raccontano: lo spirito, l’ironia e il dramma che pulsano nel sistema circolatorio di Napoli.
Le immagini rappresentano la radiografia antropologica di una città impreziosita da contrasti, controsensi e abitudini millenarie che resistono alla ferocia della moderna globalizzazione; testimoniano la storia, ironizzano sulla morte, sdrammatizzano le crisi economiche, immortalano la poesia della storia ed evidenziano il mistero di una città quasi indecifrabile e ricca d’inventiva, fantasia e intelligenza.
Luciano De Crescenzo dimostra, dunque, di essere un artista poliedrico che spazia, dalla scrittura, con la pubblicazione di oltre 30 libri tradotti in 19 lingue nel mondo, alla fotografia, con immagini intense e ricche di significato.
Le fotografie esposte sono rigorosamente in bianco e nero e ricalcano gli evidenti contrasti di una città vissuta tra sacro e profano, rigore e flessibilità, ragione e irrazionalità, illecito e legalità. Tra le foto esposte spicca una testimonianza tangibile del passato che immortala un’antica bottega con l’insegna “California, indumenti usati jeans and casual” con a fianco un cartello che proponeva in regalo un quadretto americano ed un buono valido per il sorteggio di un televisore portatile qualora l’acquisto della merce avesse superato le vecchie 30.000 lire.
La magia della mostra fotografica di De Crescenzo traduce fiumi di parole e grattacieli di libri in immagini indelebili che esprimono lo spirito, la storia e la filosofia di vita napoletana conservandone l’essenza.

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