Il calcio italiano sta vivendo un deciso ridimensionamento. Il peso economico della Serie A è sempre inferiore e, quando girano pochi soldi, è sempre più difficile assicurarsi i grandi campioni in caccia sempre e solo dell’accordo più ricco possibile.
 
Ma, in Italia, il calcio non può certo permettersi battute d’arresto: tutte le squadre, nonostante la crisi economica, sono chiamate a non deludere le aspettative di tifosi e sponsor. Forzatamente si battono strade alternative e, così, anche il nostro torneo è diventato sensibile al fascino dei giovani di belle speranze. Mai come quest’anno, infatti, la Serie A vede protagonisti di primo piano calciatori dalla carta d’identità particolarmente verde. Che il nostro campionato – per quanto forzatamente – abbia finalmente deciso di imboccare la ‘via virtuosa’ fatta da vivai e valorizzazioni?
 
IL ‘FARAONE DI MILANO’ – Stephan El Shaarawy è evidentemente l’esempio più chiaro di questa nuova tendenza. È il giovane che si è imposto in modo più fragoroso (attualmente è vice-capocannoniere del campionato) e lo ha fatto in una squadra tradizionalmente poco propensa a fidarsi dei giovani, come è sempre stato il Milan.
 
IL NUOVO GLADIATORE – Alessandro Florenzi, centrocampista duttile, dotato di corsa, tecnica e fiuto del gol, sarà chiamato a raccogliere la pesante eredità di Totti e De Rossi, come leader carismatico della Roma. Cresciuto nelle giovanili giallorosse, è tornato all’ovile dopo un’ottima stagione al Crotone. E si è rivelato elemento già importante per la mediana ‘da corsa’ di Zeman.
 
LO SGARBO AL SIR – Paul Pogba è stato strappato, a parametro zero, nientemeno che al Manchester United di Sir Alex Ferguson. La Juventus ha visto lunghissimo, corteggiando e convincendo alla firma il ‘lungo’ francese, che si è già imposto come talento enorme, anche se un po’ bizzoso.
 
DIFESA DAL VIVAIO – Era dai tempi di un certo Paolo Maldini che nel Milan non si guardava con così tanta fiducia a un prodotto del vivaio. Mattia De Sciglio è stato bravo a sfruttare le opportunità che gli si sono presentate, dopo la diaspora di campioni dal Milan. E non si è fatto prendere dallo sconforto, visto il cammino zoppicante dei rossoneri, nella prima parte della stagione. E ora il Milan conta su di lui. Che pare un giocatore in grado di ricoprire tutti i ruoli della difesa. Da ‘svezzare’, ma sicuramente di grande avvenire.
 
BOMBER ORIUNDO – Chiudiamo con l’eroe della settimana. Mauro Icardi da Rosario, Argentina. Conteso a lungo tra le big di Spagna, l’attaccante finì al Barcellona, che lo prestò alla Sampdoria. Al termine della scorsa stagione, i blucerchiati sfruttarono una clausola contrattuale per acquistare l’argentino a titolo definitivo. Fiducia quanto mai ben riposta: Icardi – rinunciando alla convocazione in Nazionale per il Sudamericano Under-20 – ha trascinato la Samp durante tutto l’inverno. La doppietta a Torino contro la Juve e i quattro gol dell’ultima giornata, contro il Pescara, segnano la consacrazione di un attaccante che Prandelli vorrebbe convincere a giocare per l’Italia, come nuovo oriundo azzurro.
 
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