La cattedrale di Genova (Ph © Carlos Soler Martinez| Dreamstime.com)

Quando nacque, nel 1862 negli Stati Uniti era in corso la sanguinosissima guerra di Secessione. Quando vi arrivò, nel 1870 gli Stati Uniti stavano iniziando a dare l’ultimo assalto alle popolazioni Native delle Grandi Praterie. Il padre però scelse di fermarsi a New Orleans per tentare di conquistare la propria fetta di sogno americano.

Cesare Zefferino Prina era nato a Genova figlio di artigiani e a soli 8 anni attraversò l’Atlantico con il padre per approdare in Louisiana. La parentesi a New Orleans durò però poco tempo e i Prina si rimisero di nuovo in viaggio per fermarsi poi a Galveston (Texas). La città di frontiera texana sembrò essere un buon punto d’inizio per il padre, ma Cesare era troppo piccolo e aveva bisogno di particolari attenzioni, e per tale motivo fu affidato a una casa di accoglienza per bambini privi di famiglia. L’esperienza in istituto segnò profondamente Cesare. Maltrattato dalla tutrice, il bambino dopo ripetute percosse scelse di fuggire e di riunirsi al padre per rimanere con lui fino al giorno della morte, avvenuta nel 1876, probabilmente in un campo aurifero o per mano di una banda di indiani della zona.

A 14 anni Cesare Zefferino Prina di ritrovò solo ad affrontare le insidie della terra di frontiera e iniziò la sua vita professionale lavorando in un grande ranch nei pressi di Austin. Entrato nelle simpatie dei mandriani, Prima imparò il duro lavoro del cowboy e restò nel ranch fino al 1884, per poi spostarsi in Arizona e fermarsi nella contea di Cochise. Forte del bagaglio professionale appreso in Texas, Prina divenne a sua volta un allevatore e in pochi anni salì la scala  sociale dello Stato. Fermatosi per qualche anno nella famigerata Tombstone, ottenne l’incarico da parte della Chiricahua Cattle Company di dirigere ilpiù grande allevamento bovino della zona e dopo aver lavorato alacremente acquistò il ranch di un certo Hughes e centinaia di acri di terreno. Il cowboy italiano lavorò per dieci anni come allevatore ottenendo ottimi riscontri economici e nel 1897 si trasferì a Safford dopo aver venduto le proprietà.

Lasciati i panni del cowboy, Prima mise quelli dell’imprenditore  e si gettò con successo in diverse iniziative mercantili che lo videro protagonista di successo. Tra le varie attività vi fu anche quella di trasportatore di materiale di prima necessità alle comunità di minatori e di coloni stanziati in Arizona ma i ripetuti attacchi da parte degli Apaches Chiricahua trasformarono tale impegno in un’attività molto rischiosa.  Per tale motivo Prina decise di abbandonare tale settore e di dedicarsi alla produzione di latte, formaggio e carbone senza abbandonare la passione per l’allevamento dei bestiami. Con Geoerge Olney costituitì la Safford Ice and Creamery Company, per la produzione del ghiaccio e di gelati e  il 16 novembre del 1897 sposò Martha Wanslee dalla quale ebbe due figli.

La famiglia e la paternità trasformarono l’uomo rude di frontiera in un tranquillo imprenditore italo-americano. Nel 1910 decise di puntare sulle industrie automobilistiche e investì nella Michigan Motor Company. 

Membro della Camera di Commercio di  Safford, Prina nel 1912 decise di entrare in politica e si candidò sindaco, vincendo le elezioni. Durante il periodo comunale, l’imprenditore continuò a lavorare per la compagnia assicurativa Arizona Life di Phoenix. Terminata l’esperienza da sindaco continuò il suo impegno pubblico come commissario per le contea e le strade e promosse e finanziò la costruzione della scuola e l’arrivo della corrente elettrica. Eletto membro consultivo della Imperial Livestock and Mortgage Company, nel 1922 finì tragicamente la propria vita guidando un’automobile che uscì fuori strada uccidendo anche altri 2 e ferendo gravemente altri 2 passeggeri.


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